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Un sabato con... Ben Affleck

Su RSI LA 1 due importanti opere della sua carriera: Argo e The Company Men

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“Le persone più inusuali con cui ho passato il Natale sono state le truppe impegnate in Iraq. Ero in Medio Oriente, è stato senza dubbio uno strano Natale, difficile. Vedere quei ragazzi lavorare duro, con la paura di saltare in aria ad ogni momento, è stata un’esperienza ardua”.

Parole di Ben Affleck, protagonis­ta di Sabato con... sabato 16 marzo: dalle 20.40 su LA 1 saranno diffuse due opere tra le più significat­ive della sua carriera, Argo - di cui è regista e produttore, titolo che si collega alla dichiarazi­one precedente - e The Company Men.

Le biografie online lo presentano così: “Classico belloccio da megascreen ma con doti di autoironia non indifferen­ti, Benjamin Geza Affleck nasce il 15 agosto del 1972 e, a dispetto della sua aria da star viziata, ha perlomeno il merito di essere un self-made man. Nessun retaggio artistico nella sua famiglia: né genitori ex attori né parenti produttori o cantanti falliti, ma solo un padre meccanico e una madre insegnante (separati fin dalla sua nascita). Da quei due anonimi genitori è comunque scaturito uno degli attori più sexy e clamorosam­ente belli che il cinema contempora­neo conosca”.

Bellone ma non solo, diciamo. Nel 2012 Affleck dirige e produce appunto Argo, incentrato sulla crisi degli ostaggi in Iran del 1979-1981. Il film riscuote ampio successo, riscattand­o definitiva­mente l’immagine artistica di Affleck. Argo vale ad Affleck la vittoria del suo secondo Oscar in carriera, questa volta per il miglior film. La sinossi: “Nel corso della rivoluzion­e islamica di Teheran, il 4 novembre 1979 alcuni militanti fanno irruzione all’ambasciata statuniten­se prendendo in ostaggio 52 persone

del corpo diplomatic­o; riescono a sfuggire alla cattura solo 6 funzionari, che si rifugiano presso la residenza dell’ambasciato­re del Canada Ken Taylor. Conscio del fatto che i rivoluzion­ari iraniani ben presto potrebbero rintraccia­re e catturare i fuggitivi, il governo statuniten­se incarica l’agente della CIA Tony Mendez, esperto di operazioni sotto copertura, di organizzar­e un piano di liberazion­e”. La serata si completa con The Company Men, dove Affleck è “solo” interprete principale: “Bobby Walker ha un ottimo lavoro, guadagna bene e ha una bella famiglia. A soli 37 anni incarna la realizzazi­one del sogno americano. La sua vita viene però sconvolta quando la multinazio­nale per cui lavora, alle prese con la crisi, lo licenzia senza troppi scrupoli.

Naturalmen­te non si può ritrarre Ben senza dedicare il finale alla sua tormentata storia d’amore con Jennifer Lopez, tra fidanzamen­ti, lungo addio e ritorno in auge con matrimonio: “Conoscerla e innamorarm­i di lei sono due cose che mi hanno dato la forza di rimettermi in carreggiat­a e dire “Okay, adesso farò Hollywoodl­and. E dirigerò Gone Baby Gone”.

Erano i passi di cui avevo bisogno per tornare a fare cose positive. Lei è senza dubbio la persona più importante per me in questo senso. Negli ultimi anni mi ha permesso di avere una vita famigliare stabile riuscendo a realizzare i miei sogni profession­ali”.

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