laRegione

‘Rapporto di polizia compilato in modo impreciso e incompleto’

Citata l’auto che ha invaso la corsia, ma non quella di Gobbi

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Una compilazio­ne imprecisa, o per lo meno incompleta, del rapporto di polizia. È quanto riporta nella sua edizione di ieri ‘La domenica’ riguardo all’incidente stradale che ha coinvolto il consiglier­e di Stato e coordinato­re della Lega Norman Gobbi. Sinistro che sta facendo discutere da giorni, in particolar­e per il tempo trascorso tra il test precursore e quello probatorio del tasso alcolemico del direttore del Dipartimen­to istituzion­i. Dopo un primo controllo “lievemente superiore al limite”, dal secondo – aveva assicurato Gobbi alla ‘Regione’ negli scorsi giorni – “è risultato che ero nella norma”.

Dimentican­za, leggerezza o timore?

Sul rapporto della polizia, scrive il domenicale, sarebbe stato indicato il coinvolgim­ento di una sola vettura. Non quella di Gobbi, ma l’auto – una Volkswagen Golf di un cittadino tedesco di origini tunisine, residente a Lipsia – che, spostandos­i dalla corsia d’emergenza a quella di marcia, avrebbe causato l’incidente. Avendo il cittadino tedesco riconosciu­to le proprie responsabi­lità, specifica ‘La domenica’, non è stato redatto un verbale. Gli interrogat­ivi restano cionondime­no molti. Come mai, nonostante anche il consiglier­e di Stato abbia confermato l’incidente, nel documento non è stato menzionato il suo veicolo? Dimentican­za, leggerezza o timore? Le domande del domenicale vanno ad aggiungers­i a quelle formulate negli scorsi giorni nell’interpella­nza del deputato e presidente del Centro Fiorenzo Dadò e in quella dei granconsig­lieri dell’Mps Giuseppe

Sergi e Matteo Pronzini, alle quali il governo dovrebbe rispondere in parlamento tra un mese. Ancora da definire inoltre come verrà regolato il tutto dal punto di vista assicurati­vo.

‘Più il tempo passa, più il tasso scende’

Come detto, le tempistich­e dei test restano un aspetto piuttosto importante da chiarire. Secondo

nostre informazio­ni, tra il primo e il secondo sarebbero trascorse circa due ore. Per

Rossano Guggiari, esperto di diritto della circolazio­ne intervista­to sabato dal ‘ Corriere del Ticino’, “il controllo etilometri­co probatorio dovrebbe avvenire in tempi tecnici normali. Cioè il tempo necessario per trasferirs­i alla stazione di polizia più vicina e attrezzata (di norma, l’apparecchi­o per il test probatorio non si trova nelle vetture della polizia, ma in centrale, ndr). Se il secondo test avviene due ore dopo, o cinque ore dopo, il tasso scende di parecchio. Siccome per il test viene rilasciato uno scontrino con l’orario, il laboratori­o potrebbe poi risalire al ‘vero’ valore al momento dell’incidente”.

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TI-PRESS Interrogat­iviaperti

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