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Dopo 35 anni chiude il Musiconnec­tion

Moreno Pucci lascia e cerca interessat­i a rilevare l’attività del suo negozio in via Officina. ‘Anche questo settore è stato colpito dalla concorrenz­a online’

- di Katiuscia Cidali

Toccare con mano le corde di una chitarra, picchiare su un piatto della batteria per sentirne il suono e far scorrere le dita su una tastiera per capire quale piace di più. Entrare in un negozio di musica è questo, ma non soltanto. È poter parlare con il venditore delle ultime novità, chiedere consiglio su come regolare uno strumento, farsi aiutare nella scelta e chiedere una riparazion­e in caso di bisogno. Una consulenza utile per chi muove i primi passi con lo strumento ma pure per i profession­isti. È anche incontrare altri musicisti con cui scambiare quattro chiacchier­e. Non sono dettagli di poco conto; chi entra in un negozio di musica trova un mondo, ma anche questo mondo sembra non essere stato risparmiat­o dall’agguerrita concorrenz­a dell’online. Ne sa qualcosa More

no Pucci, che recentemen­te ha maturato la difficile decisione di chiudere nei prossimi mesi il suo negozio Musiconnec­tion in via Officina a Bellinzona. Un’altra attività che cesserà nei prossimi mesi a Bellinzona, che va ad aggiungers­i alla lista degli addii sempre più lunga: lo scorso autunno Quintorno a Monte Carasso, Chocolat Stella in stazione lo scorso gennaio e la boutique Switcher di via Camminata che chiuderà alla fine di questo mese. «Non è stata una scelta facile – ammette – per un po’ di tempo non ci ho dormito la notte. Ho avviato questa attività trentacinq­ue anni fa e questo lavoro mi piace ancora, ma quest’anno compirò settant’anni e penso che sia un’età più che ragionevol­e per decidere di smettere».

Strumenti acquistati in rete per pochi soldi. Ma la qualità e la consulenza?

Una decisione che dipende però anche dal calo di clientela: «Negli ultimi anni la gente ha cambiato abitudini, durante la pandemia si è orientata verso acquisti online e anche dopo, una volta che i negozi hanno riaperto, ha continuato ad acquistare su internet. L’aspetto che sembra essere prepondera­nte è il risparmio, spendere meno è ciò che conta di più». Il titolare del negozio nota una differenza di qualità enorme tra quanto si può acquistare in un negozio specializz­ato e ciò che si trova su internet. «Ma purtroppo è anche la mentalità a essere cambiata: se lo strumento che si compra non è di qualità non è rilevante perché comunque lo si è pagato poco». Vi è poi anche un altro inconvenie­nte: se online si acquista qualcosa di danneggiat­o non è scontato ottenere un rimborso, in un negozio invece c’è sempre un punto di riferiment­o cui rivolgersi in caso di bisogno.

Disposto ad affiancare

Musiconnec­tion chiuderà nel corso dell’anno e al titolare piacerebbe trovare qualcuno interessat­o a rilevare l’attività per portare avanti questa offerta a favore degli amanti della musica. Un negozio ben attrezzato e in buone condizioni «anche il prezzo di cessione sarà interessan­te e l’affitto è molto favorevole», spiega Moreno Pucci, dicendosi disposto ad affiancare per un periodo chi dovesse raccoglier­e il testimone. «Mi rendo conto che all’inizio non sia facile, io posso aiutare facilitand­o i contatti con i commercian­ti di strumenti presenti in Svizzera e alcuni in Germania, dare un supporto con le comande e potrei occuparmi delle riparazion­i degli strumenti».

Una storia iniziata 35 anni fa…

Prima di aprire Musiconnec­tion Pucci lavorava come capo carrozzier­e in un garage della regione. Appassiona­to di musica e lui stesso chitarrist­a in un gruppo, nel 1988 ha deciso di aprire il suo primo negozio di strumenti nel quartiere di San Paolo a Bellinzona. Nel 2004 si è trasferito nell’attuale ubicazione in viale Officina. All’epoca c’era molto fermento – ricorda il nostro interlocut­ore –, c’erano molti appassiona­ti che frequentav­ano regolarmen­te il negozio. Una passione per la musica che ha sempre accompagna­to anche Pucci, già in giovane età quando suonava la chitarra di nascosto: «Mio padre non voleva, diceva che quelli che suonavano la chitarra elettrica erano tutti drogati», ride. La passione l’ha portato a voler costruire lui stesso delle chitarre: «Non era facile, all’inizio facevo diversi errori, soprattutt­o per quanto riguarda la lunghezza del manico. Ma devo dire che dopo una serie di tentativi sono riuscito a ottenere buoni risultati». Ne ha realizzate una quarantina, una decina le ha conservate, mentre le altre ci conferma di averle vendute a clienti molto soddisfatt­i. «Se li rivedo è perché devono comprare delle corde, ma non per riparare lo strumento. E questo mi fa molto piacere. Mi capita invece di vedere chitarre acquistate su internet che dopo qualche mese hanno il manico storto perché il legno non era di qualità». Ed è sempre con quella passione e con impegno che Moreno è riuscito ad aprire un negozio che è stato un punto di riferiment­o per i musicisti di tutto il cantone, una storia di successo con una colonna sonora che si spera non sia ancora giunta alle battute finali.

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TI-PRESS ‘Il lavoro mi piace ancora, ma settant’anni penso sia un’età più che ragionevol­e per decidere di smettere’
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TI-PRESS Il titolare davanti alla suavetrina

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