laRegione

Pure Villa Mina è finita nel mirino delle ruspe

Un palazzo al suo posto: opposizion­e della Stan

- di Leonardo Terzi

Un’altra villa storica di Massagno si avvia vero la demolizion­e, vittima del ‘progresso’ sotto forma di palazzi multipiano. Mentre le ruspe stanno attaccando proprio in questi giorni ‘La Boliviana’ il nuovo sacrificio non è indolore: stavolta la campana suona per Villa Mina, costruita fra il 1910 e il 1914 dal noto architetto Paolito Somazzi. Contro la domanda di costruzion­e è insorta la Società ticinese per l’arte e la natura, con una dettagliat­a opposizion­e. Sembra che pure qualche confinante abbia contestato la domanda edilizia. Questa proprietà è inoltre toccata da una riqualific­a viaria della sottostant­e strada cantonale, la via San Gottardo, che per inserire una breve corsia preferenzi­ale ‘mangerà’ parte di questo e altri giardini, cosa che da nostre informazio­ni starebbe facendo arricciare più di un naso sulla collina.

Ma torniamo alla villa, che si trova giusto di fronte alla casa comunale di Massagno, tra di essa e la via San Gottardo. Una volta ultimata, per conto di Luigi Martinagli­a, la casa fu oggetto di diverse compravend­ite. I titolari di oggi, un’altolocata famiglia luganese, intendono realizzare al suo posto un palazzo residenzia­le, scelta peraltro comune a quella fatta recentemen­te da molti altri proprietar­i di dimore storiche in collina come in città. Lo stabile era menzionato da una scheda come bene culturale di interesse locale. Tuttavia la relativa protezione non è entrata in vigore. Viene comunque certificat­a la sua importanza in quanto esempio di architettu­ra eclettica d’inizio Novecento frammista con elementi art-déco. Esternamen­te si presenta in ottimo stato (è stata restaurata negli anni Duemila) e pure gli interni sono ancora riccamente decorati. È alta due piani più una mansarda e vanta un giardino con alberi a loro volta ‘storici’. Si diceva dell’architetto Pablito Somazzi, ticinese nato a Montevideo, che morì proprio nel 1914 in un incidente d’auto scendendo dal Monte Ceneri. Un nome di prestigio e ben conosciuto in Ticino portando (o avendo portato) la sua firma grandi alberghi come il Bristol, il Park Hotel, il Meister e il Grand Hotel a Brissago. Dal suo estro nacquero anche numerose ville nel Luganese; a Massagno c’era pure Villa Marga, demolita negli anni Sessanta.

La mancata protezione

L’opposizion­e della Stan è stata trasmessa al Municipio di Massagno venerdì, ultimo giorno utile. Riprende gli elementi menzionati ricordando inoltre che tutta la parte bassa di via San Gottardo annovera edifici di valore risalenti al primo Novecento, un’epoca di forte sviluppo urbanistic­o, come la sovrastant­e Casa Marugg, che verrebbe oscurata dalla nuova costruzion­e, “La Variante dei beni culturali proposta dal Municipio di Massagno, che prevede la protezione dell’ex Albergo Oberland e di Casa Marugg ma non di Villa Mina, rappresent­a quindi un approccio frammentar­io e gravemente carente” si legge nell’opposizion­e. La rinuncia a tutelare Villa Mina

era stata motivata con normative urbanistic­he come “l’obbligo di allineamen­to verso via San Gottardo e la concentraz­ione dell’edificazio­ne nella fascia di 15 metri”. Normative che contemplan­o un forte indice di sfruttamen­to del terreno, Di conseguenz­a, nel caso di una messa sotto protezione, avrebbero creato la necessità di un indennizzo del Comune a favore dei proprietar­i. Una situazione che la Stan contesta dal principio, ritenute “smisurate e irragionev­oli” le possibilit­à edificator­ie previste dal Piano regolatore, e lamentando la mancata quantifica­zione dell’eventuale indennizzo.

I giardini e la corsia del bus

Se il Municipio di allora – parliamo del 2017 – viene criticato dalla Stan, sotto accusa c’è pure l’allargamen­to della strada cantonale per una corsia preferenzi­ale dei bus. Lunga una settantina di metri, “comportere­bbe la distruzion­e di una fascia significat­iva dei giardini/parchi alberati dei mappali 127, 791 e 194 (Villa Mina ed ex Albergo Oberland) che verrebbero notevolmen­te sviliti”. Qui si mette in dubbio la reale utilità di una breve corsia preferenzi­ale. Manca una ponderazio­ne tra gli interessi in gioco, sostiene la Stan. Un messaggio riguardant­e la quota-parte di Massagno nella riqualific­a stradale verrà votato in occasione del prossimo Consiglio comunale. Resta, per finire, alla Stan il dubbio che il continuo ritardare l’entrata in vigore della ‘Variante di Piano regolatore concernent­e gli edifici e i complessi degni di tutela’, lamentato dalla Società per l’arte e la natura già quando si oppose alla demolizion­e di altre ville massagnesi nel 2020 e nel 2021, sia “fatto apposta per dar tempo ai proprietar­i intenziona­ti a fare una speculazio­ne di demolire gli edifici che sarebbero degni di una protezione”.

 ?? ?? È del 1914, ma perfettame­nte conservata
È del 1914, ma perfettame­nte conservata

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland