Brignone ci prova ma non basta
Per completare l’opera serviva un quattordicesimo posto per la generale e un quindicesimo per la classifica di specialità e Gut-Behrami ha dato prova di grande forza mentale per chiudere l’opera. Brignone non ha per nulla lesinato gli sforzi nel tentativo di mantenere aperta la contesa e ha dominato tanto la prima quanto la seconda manche. Lara si è accontentata dell’ottavo posto a metà gara a 1”67 dalla valdostana, poi diventato il decimo a 3”22 alla fine, dopo essere giunta al traguardo al quarto posto parziale (quindi nel peggiore dei casi all’undicesimo). I distacchi sono sì importanti, ma bisogna anche sottolineare come il podio sia completato dalla neozelandese Alice Robinson e dalla norvegese Thea Louise Stjernesund, con dei ritardi di 1”36 e 1”67.
‘Volevo la coppa a tutti i costi’
Considerando che questo è il suo peggior risultato stagionale nella disciplina, Gut-Behrami può dunque essere felicissima: «È una sensazione fantastica, in partenza ero molto nervosa, perché vincere il globo di gigante è qualcosa che avevo sempre desiderato e a questo punto lo volevo a tutti i costi – è la sua prima reazione –. Ho dovuto sciare in maniera controllata e concentrandomi innanzitutto a tagliare il traguardo, una situazione che non è certo la mia specialità. Non è sicuramente stata la mia miglior gara, come dimostra il decimo posto, ma è stata quella ideale per conquistare la coppa».
La beffa alle finali, nelle quali vengono assegnati i punti soltanto alle prime quindici posizioni, è infatti dietro l’angolo. Nel 2008 Didier Cuche aveva perso la coppa di superG, per colpa di un sedicesimo posto a Bormio, quando gli sarebbe bastato arrivare quattordicesimo.
Gli elogi per la sciatrice di Comano arrivano anche dalla sua avversaria diretta: «Lara è una grande campionessa e io la stimo molto – le parole di Brignone all’agenzia Ansa –. La sua stagione è stata stupenda, sono tanti anni che sciamo insieme, ma lei ha cominciato a vincere prima di me. Nel corso di questo inverno sono riuscita a batterla qualche volta, ma le faccio i complimenti perché è veramente fortissima». Le altre due svizzere in gara, Michelle Gisin e Camille Rast, hanno concluso in quattordicesima e quindicesima posizione, rispettivamente a 3”68 e 4”01 dall’italiana.
Queste due coppe vanno ad aggiungersi, nella bacheca Gut-Behrami, alla già citata Coppa del mondo del 2016, a quattro coppe di superG, a un oro e due bronzi olimpici e a due ori, tre argenti e tre bronzi mondiali. Ma non è ancora finita qui, visto che settimana prossima, sempre a Saalbach, potrebbero arrivare anche la quinta coppa di superG e la prima di discesa. Per riuscirci la ticinese dovrà difendere 69 punti su Cornelia Hütter e 68 su Stephanie Venier.
Odermatt sbaglia, Meillard ringrazia
La sorpresa del weekend austriaco si è avverata sabato, quando Marco Odermatt non è riuscito a completare l’en-plein in gigante, commettendo un errore fatale, nella parte alta del secondo tracciato, quando sembrava destinato all’ennesima vittoria. A godere è così stato Loïc Meillard, che ha ratificato il secondo posto nella classifica di specialità. Un successo meritato il suo, in parte perché già nella prima manche era stato l’unico a tenere il passo del connazionale, rimanendogli a quattro decimi e nella seconda ha gestito con grandissimo acume il netto vantaggio sull’andorrano Verdu, lasciato a sette decimi, in parte perché arrivato dopo una lunga sequela di ottimi piazzamenti. Sul gradino più basso del podio è invece salito Thomas Tumler, per la seconda volta in carriera (escluso il parallelo), dopo il gigante del 2 dicembre 2018 a Beaver Creek. Il ventisettenne ha invece soltanto sfiorato il podio nello slalom di ieri, concluso in quarta posizione. A vincere è stato Timon Haugan, davanti a Manuel Feller (che non è tuttavia riuscito a scavalcare l’elvetico al secondo posto della generale) e Linus Strasser. Buon sesto posto per Marc Rochat. Lo slalom femminile di sabato è invece stato vinto da Mikaela Shiffrin, al novantasettesimo successo in Coppa del mondo, davanti a Mina Fuerst Holtmann e Anna Swenn Larsson. Camille Rast la miglior svizzera, grazie al nono posto.