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Gp Ticino, spettacolo Filippo Colombo

Nella gara d’apertura della stagione nazionale su strada, il 26enne biker di Bironico comanda dal primo chilometro e va a imporsi in volata

- di Stefano Marelli

Era stato annunciato come il grande nome del Gp Ticino e non ha certo deluso le aspettativ­e dei molti appassiona­ti che hanno seguito la prima gara nazionale della stagione. Parliamo di Filippo Colombo, enfant du pays, che non correva su strada dalla bruttissim­a caduta dello scorso anno alla Roubaix (frattura del gomito) e che quest’anno ha come grande obiettivo la mountain bike e le Olimpiadi di Parigi. Alla corsa ticinese si era iscritto soprattutt­o per testare la sua condizione, ma poi, grazie alla sua classe, ha finito per trionfare sui 128 km del tracciato con partenza e arrivo a Lodrino. «Ero venuto più che altro per fare la gamba», ha ammesso subito dopo l’arrivo il biker 26enne, che ha corso da isolato e dunque non poteva nemmeno contare sull’aiuto di nessun compagno. «Poi però – non volendo rischiare più del necessario, visto il grande numero di partecipan­ti (ben 169 al via, ndr) e l’eterogenei­tà del livello dei partecipan­ti, aspetti che rendono più facile cadere – ho spinto subito sul gas per tenermi lontano dai pericoli. E poi mi sono detto che, se fosse partita una fuga abbastanza consistent­e, avrei provato a inserirmi. E così è stato, in pratica già dopo i primi cinque chilometri». Si è creato immediatam­ente uno scollament­o, rispetto al gruppone… «Sì, abbiamo pedalato bene, poi verso metà gara ci ha raggiunto da dietro un altro gruppetto con atleti forti e che conoscevo. Sull’ultima Biaschina, tutti abbiamo aperto di nuovo il gas e – dalla decina che eravamo – siamo rimasti in tre, quelli con più gamba. Infine, quando mancavano cinque km, ho di nuovo attaccato e siamo rimasti in due, e in volata ho vinto nettamente. È andato tutto meglio del previsto, ed è stato divertente».

La Biaschina è una salita che si adatta bene a un biker, più che a uno stradista puro, o no? «Esatto, è una salita che mi piace, e che posso fare di forza pura. Peccato soltanto che fosse così distante dal traguardo. La strada da Nivo per tornare a Lodrino è infatti molto lunga e tutta dritta, e oltretutto avevo il vento contro. Dunque sapevo che sarebbe stato inutile andar via e restare da solo. Siamo quindi rimasti insieme e abbiamo collaborat­o bene fino alla fine». La preparazio­ne svolta in Sudafrica sta pagando… «Pare di sì, benché quest’anno io non abbia fatto alcun lavoro specifico per la strada. Spero soprattutt­o che pagherà da aprile in avanti, quando inizierà la Coppa del mondo di mountain bike in Brasile. Ma, prima, c’è ovviamente la gara del Tamaro della prossima settimana, primo vero test europeo con tanti atleti davvero forti».

Ti abbiamo visto arrivare a Lodrino in bici, stamattina… «Sì, sono venuto qua in bici da Bironico, e adesso me ne torno a casa ancora pedalando, così anche oggi riesco a fare duecento bei km sicuri». Sul podio, insieme a Colombo, sono saliti Noah Bogli, atleta 26enne della Elite Fondations (squadra diretta da Laurent Dufaux) e il tedesco Jakob Schmidt (Myvelo Pro cycling team).

Caduta di massa

Per quanto concerne la gara Elite femminile e U19 maschile – dove hanno vinto Lea Fuchs e Heorhii Chyzhykov – da segnalare purtroppo una caduta con circa 30 ciclisti coinvolti, tre dei quali hanno riportato delle fratture. Il capitombol­o ha determinat­o l’esauriment­o delle scorte di materiale da medicazion­e, che comunque sono state immediatam­ente rimpiazzat­e dall’impeccabil­e servizio medico al seguito della gara. La giornata, caratteriz­zata da meteo benevola e buona affluenza di pubblico, ha visto anche il successo, fra gli U17, del vallesano Antoine Salamin, già vincitore sulle strade sopracener­ine nel 2023. Si è imposto con oltre 10 minuti di margine sul secondo ed è considerat­o uno dei talenti più promettent­i dell’intero movimento nazionale.

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TI-PRESS Il luganese non correva su strada dalla sfortunata Parigi-Roubaix dello scorsoanno
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Il talentuoso Antoine Salamin

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