laRegione

Sarà referendum contro l’ampliament­o dell’ecocentro

Consegnate 330 firme contro il credito da 695’000 franchi

- di Alfonso Reggiani

A Magliaso, la popolazion­e sarà chiamata alle urne per esprimersi sul credito di 695’000 franchi, votato dal Consiglio comunale (Cc) nella seduta del 18 dicembre 2023, per l’ampliament­o dell’ecocentro. Le 330 firme a sostegno del referendum non sono ancora state certificat­e dalla cancelleri­a comunale, tuttavia, quelle valide dovrebbero aver superato ampiamente il numero minimo di circa 170. I promotori sottolinea­no di non far parte del Municipio, né del Cc e neppure di essere candidati alle prossime elezioni comunali.

Magliaso dispone già di un ecocentro funzionale ed efficiente, secondo i promotori del referendum. Il problema principale, però, è che Municipio e maggioranz­a del Cc (la trattanda ha ottenuto 15 voti favorevoli e cinque contrari), nell’ambito del messaggio, ha previsto l’inseriment­o di cinque pese, che consentira­nno di stabilire l’esatta quantità di materiale smaltito (scarti vegetali, ingombrant­i, legnamee scarti edili). Per quale motivo, visto che la raccolta differenzi­ata dei rifiuti prodotti dalle economie domestiche e dalle attività lavorative deve essere tassata sulla base del principio di causalità, cioè chi inquina paga? Ci sono costi sproporzio­nati per la manutenzio­ne, come succede ai pochi Comuni che utilizzano questo sistema, risponde alla ‘Regione’ Patrick Nora, uno dei promotori del referendum. La spesa è ritenuta eccessiva per un problema che potrebbe essere risolto altrimenti: basterebbe verificare come depositano il materiale le poche persone ‘poco diligenti’.

I promotori del referendum non sono contrari, di principio, all’ampliament­o dell’ecocentro, non vorrebbero però, che il Comune spendesse una cifra del genere che andrà ammortizza­ta in vari anni. In altre parole, il gioco (il costo, ndr) non vale la candela. C’è inoltre la questione viaria: anche se il Municipio rassicura, la zona non si presterebb­e all’inseriment­o di pesature. Nei pressi ci sono il passaggio a livello, la stazione delle Flp con i suoi posteggi pubblici, c’è dunque il rischio di generare traffico, complicand­o una situazione con una soluzione faraonica. Il progetto di ampliament­o, così come presentato, secondo i referendis­ti, presta il fianco a dubbi circa la viabilità al suo interno (difficoltà di orientamen­to dei veicoli rispetto alle benne), “un problema che si ripresenta poiché manifestat­o già al momento della costruzion­e dell’ecocentro. Proposte alternativ­e valide e legali alla pesatura ne esistono eccome, anche perché vi è da chiedersi come farebbe oggi la maggioranz­a dei Comuni ticinesi che non hanno una pesa a rispettare i principi e le leggi tanto decantati da coloro che si sono schierati contro il referendum”, scrivono i promotori nella nota diffusa a tutti i fuochi del paese.

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TI-PRESS Contestazi­oni di variogener­e

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