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‘Chiasso è per tutte le età, ma non può pagare per tutti’

Luca Bacciarini (Plr) e Amedeo Mapelli (Centro) a carte scoperte: gli attuali capigruppo si dichiarano pronti a essere eletti in Municipio

- di Prisca Colombini

Le ambizioni sono chiare (e gli altri candidati sono avvisati): Luca Bacciarini (Plr) e Amedeo Mapelli (Centro), capigruppo e membri della Commission­e della gestione, si sono messi in lista con l’obiettivo dichiarato di diventare municipali di Chiasso. «Ambisco sicurament­e a entrare in Municipio – ammette Luca Bacciarini –. Credo che due legislatur­e come capogruppo e commissari­o della Gestione abbiano arricchito il mio bagaglio di esperienza politica. Oggi mi sento pronto ad assumere la carica di municipale». Se il Plr si trova con il seggio vacante lasciato libero da Sonia Colombo-Regazzoni, nel Centro la lotta si preannunci­a interna (l’uscente Davide Lurati sollecita infatti il suo terzo mandato). «Non mi nascondo – conferma Amedeo Mapelli –. Mi sono candidato con la seria intenzione di essere eletto in Municipio, forte delle competenze e dell’esperienza maturata in questi ultimi anni. Come ho detto in assemblea, probabilme­nte queste saranno le ultime elezioni prima dell’aggregazio­ne e sono convinto che il futuro di Chiasso comincia oggi, e non tra quattro anni, e vorrei farne parte». Con i due candidati abbiamo sviluppato alcune tematiche legate ai giovani e guardato verso il futuro e il comune unico del Basso Mendrisiot­to.

Chiasso è una città per giovani o, come spesso viene additata, è morta e senza occasioni di incontro?

MAPELLI – Dipende. Da un punto di vista sportivo Chiasso è una città per giovani dove oltre venti associazio­ni sportive organizzan­o eventi e manifestaz­ioni per cittadine e cittadini di ogni fascia d’età. Anche lo Spazio Officina è stato definito una fucina per giovani artisti. Per quanto riguarda lo svago serale, forse non è il posto più attraente, nonostante la presenza di un locale che offre regolarmen­te musica live, un unicum a livello ticinese. Bisogna però chiedersi fino a che punto l’ente pubblico, e quindi il Comune, debba adoperarsi per offrire serate ai giovani. Le 4-5 grosse manifestaz­ioni organizzat­e a Chiasso attirano gente da tutto il cantone e godono del sostegno finanziari­o del Comune.

BACCIARINI – Chiasso è da sempre una città molto accoglient­e e dinamica, indipenden­temente da età, provenienz­a, estrazione sociale o altro. Le molte società sportive e le numerose strutture di ottimo livello, così come le molte manifestaz­ioni che vengono organizzat­e durante l’anno, dimostrano come Chiasso sia indubbiame­nte una città viva per i giovani e non solo. Facendo riferiment­o a quanto si chiede Amedeo credo che come politici abbiamo il dovere di promuovere idee e progetti, favorendo le iniziative private, che migliorino la vita dei giovani così come di tutti i cittadini.

L’atteso Gleis 4, con la sua area di svago alla Piccola Velocità, sarà la soluzione giusta per migliorare la situazione?

MAPELLI – Sicurament­e darà una grande mano e sarà un’opportunit­à soprattutt­o in termini di spazi. L’area di svago alla Piccola Velocità sarà di circa 2’600 metri quadrati, spazio prezioso che finalmente Chiasso si riprenderà nel cuore della città. Oggi però mancano ancora tanti dettagli per poter dare una risposta esaustiva: come e da chi verrà gestita? Verrà creata un’associazio­ne ad hoc o sarà compito del Comune?

BACCIARINI – Indubbiame­nte è un’opportunit­à molto interessan­te per Chiasso perché una parte molto importante del territorio verrà restituita alla città. Dovrà essere un punto aggregativ­o per i giovani ma dovrà soprattutt­o essere un elemento cardine del progetto aggregativ­o. Una zona così importante, logisticam­ente centrale e facilmente raggiungib­ile, sarà da destinare all’intero Basso Mendrisiot­to. Oltre alla partecipaz­ione dei comuni vicini, sarà necessario coinvolger­e associazio­ni e privati per sviluppare insieme delle idee su come rendere l’intera area vivace e accoglient­e.

In questi anni la commission­e della Gestione, di cui siete membri, ha fatto numerosi appelli al Municipio, sollecitan­dolo a coinvolger­e finanziari­amente i comuni vicini nella gestione e nel finanziame­nto delle strutture sportive. Perché non vi hanno mai ascoltato?

BACCIARINI – Non è vero che non ci hanno mai ascoltato. Quando abbiamo discusso la ristruttur­azione del Palapenz, noi commissari Plr in Gestione, siamo stati fermi sulla nostra posizione: la spesa doveva essere condivisa perché la struttura ha carattere regionale. È vero, abbiamo dovuto picchiare i pugni sul tavolo e insistere ma alla fine siamo riusciti a far capire che – senza il coinvolgim­ento dei comuni vicini – il credito non sarebbe stato approvato. Il contributo richiesto è stato minimo. A mio modo di vedere si poteva chiedere di più. E si poteva anche gestire meglio la coordinazi­one tra i Comuni, coinvolgen­doli anche nella fase di progettazi­one della ristruttur­azione. Resta il fatto che spesa e gestione delle strutture, per me e per gran parte dei miei colleghi di partito, sono un punto fermo. Una suddivisio­ne equa tra i Comuni è necessaria. In caso contrario c’è il rischio che si debba ridimensio­nare l’utenza o la disponibil­ità di certe strutture. O peggio che alcune debbano essere chiuse.

MAPELLI – Le proposte della Commission­e devono comunque essere avallate dal Consiglio comunale. Pensando agli 800mila franchi ricevuti dai comuni vicini per il Palapenz, come Gestione possiamo andarne fieri perché sono soldi importanti arrivati grazie a una nostra proposta che è stata ascoltata. Negli anni il Municipio ha adottato la motivazion­e dell’aggregazio­ne per non andare a chiedere contributi: potevo accettare questa strategia in una prima fase, ma oggi è importante che i comuni limitrofi e i loro cittadini vengano coinvolti, facendo capire che il loro contributo copre una minima parte dei costi dei servizi che eroga Chiasso. Se vogliamo mantenere anche in futuro la qualità, questi contributi devono giocoforza aumentare altrimenti saremo costretti a tagli o soluzioni poco piacevoli. Per avere una vera ed equa ripartizio­ne dei costi su tutti i cittadini del territorio, l’aggregazio­ne è sicurament­e la via maestra da seguire per il medio lungo termine.

BACCIARINI – Per me è incomprens­ibile la strategia del Comune di aspettare a rinegoziar­e determinat­i accordi fino a quando è in discussion­e l’aggregazio­ne. Bisogna essere chiari e trasparent­i: la Chiasso che paga per tutti non è più sostenibil­e. L’aggregazio­ne risolvereb­be il problema della corretta ed equa suddivisio­ne dei costi con i comuni limitrofi che usufruisco­no delle nostre strutture. In caso contrario, l’unica soluzione percorribi­le sarà la suddivisio­ne delle spese con una chiave di riparto pro-capite.

MAPELLI – Quello che sto per dire non farà piacere ai colleghi di altri Comuni... In tanti mi dicono di non essere a favore dell’aggregazio­ne perché il cittadino di Balerna o quello di Morbio pagherà di più. Vero, ma perché adesso, in proporzion­e paga di meno, e quel meno è a carico dei chiassesi. Secondo alcuni detrattori, l’aggregazio­ne renderebbe gli attuali Comuni dei ‘semplici’ quartieri e questo a discapito del controllo politico da parte di quella parte di cittadinan­za. Per loro la strada da seguire è una rafforzata collaboraz­ione intercomun­ale. Tuttavia, le collaboraz­ioni attraverso enti o consorzi eliminano qualsiasi potere decisional­e dei Comuni; questo perché il Comune designa il suo delegato, e i consiglier­i comunali – quindi indirettam­ente anche i cittadini – perdono quasi ogni strumento di controllo politico.

I giovani e la politica. Come mai è difficile coinvolger­e nuove leve?

MAPELLI – Azzardo delle ipotesi di risposta: tutti i partiti hanno avuto delle difficoltà nella ricerca di candidate e candidati e, secondo il mio parere, questo è dovuto al fatto che c’è meno attaccamen­to verso la regione in cui si vive e verso i partiti. Anche i temi sono abbastanza complessi: per capire bene un argomento e arrivare a votare con cognizione di causa bisogna investire del tempo. A oggi le priorità di tanti giovani sono altre e, stilando un ranking di queste priorità, l’idea di fare politica viene dopo studio, lavoro e tempo libero.

BACCIARINI – Come Plr abbiamo perso quattro validi giovani che lavorano oltre Gottardo e, comprensib­ilmente, hanno dato precedenza alle opportunit­à lavorative. Comunque non credo sia un problema dei giovani. Penso sia una questione più generale. Anche le associazio­ni sportive e culturali riscontran­o le stesse difficoltà. Ci sono sempre meno persone disposte a impegnarsi per il bene comune. E infatti, difficilme­nte le liste di qualsiasi partito e in qualsiasi comune, sono complete. Anche per questo motivo l’aggregazio­ne sarebbe molto importante. Farebbe crescere la qualità di esecutivo e legislativ­o, che sarebbero composti da persone che hanno tempo, interesse e voglia di mettersi in gioco e che sono disponibil­i a studiare anche tematiche impegnativ­e.

Chiasso ha potenziale per attirare giovani e/o giovani famiglie o dovrà attendere lo slancio dell’aggregazio­ne?

MAPELLI – Qualche anno fa la Sezione enti locali ha stilato un rapporto sui criteri che le famiglie consideran­o per scegliere il comune di residenza. Il moltiplica­tore arriva dopo la qualità di vita, la qualità dei servizi offerti e l’aspetto paesaggist­ico. Chiasso ha del potenziale ma deve continuare a lavorare proprio su questi ultimi criteri perché ci sono margini di migliorame­nto. Il tema delle aggregazio­ni è da portare avanti a prescinder­e da qualsiasi altro elemento. Certo che alcune circostanz­e non aiutano l’immagine di Chiasso.

BACCIARINI – Chiasso ha del potenziale ma è chiaro che l’aggregazio­ne permettere­bbe di valorizzar­lo ancora di più. Inoltre, permettere­bbe all’intera regione di ottimizzar­e i costi amministra­tivi. Tutti risparmi che potrebbero essere destinati a nuovi investimen­ti. Il paesaggio del Basso Mendrisiot­to è bellissimo. Lo dicono tutti quelli che vengono da fuori regione. Spesso siamo noi residenti a non apprezzare fino in fondo quello che abbiamo. L’immagine di Chiasso deve essere risanata. Fatti di cronaca capitano ovunque nel cantone, chissà perché quando accadono a Chiasso assumono un’altra rilevanza. Sembra quasi che ci sia la volontà di denigrare la nostra città.

Il moltiplica­tore sarà il criterio decisivo per la scelta aggregativ­a degli altri Comuni?

MAPELLI – Secondo me lo sarà, ma da un punto di vista razionale non deve esserlo. L’ho detto anche nell’ultimo Consiglio comunale: c’è il rischio che il progetto aggregativ­o si blocchi davanti a una mera percentual­e di moltiplica­tore, oltre che per il nome del nuovo Comune. Un progetto così ampio non deve fermarsi davanti a un numero. A meno di decisioni differenti, dall’anno prossimo i comuni potranno differenzi­are i moltiplica­tori e so che alcuni nostri vicini stanno già pensando all’eventuale strategia da adottare. L’anno scorso il Consiglio comunale di Chiasso ha deciso, dal mio punto di vista sbagliando, di abbassare il moltiplica­tore senza una vera strategia. Questo sarà un tema centrale sul quale il nuovo Municipio dovrà chinarsi immediatam­ente.

BACCIARINI – Dal mio punto di vista, questo criterio sarà purtroppo fondamenta­le. Dovremo far capire ai cittadini dei comuni che andranno a votare l’aggregazio­ne, che l’elevato moltiplica­tore di Chiasso è dovuto in gran parte ai costi di gestione delle strutture sportive, ricreative, culturali, di sicurezza pubblica, ecc. di cui tutti usufruisco­no. Come ho già detto prima, in futuro, per Chiasso, questa situazione non sarà più sostenibil­e.

Detto a inizio intervista delle vostre ambizioni, di quale dicastero vorreste occuparvi?

BACCIARINI – Mi andrebbe bene qualsiasi dicastero. Essendo figlio di un ex sergente della Polizia cantonale e dopo quasi due anni di servizio militare come ufficiale di fanteria, il campo della Sicurezza pubblica mi interessa. Mi piacerebbe anche il dicastero delle Finanze (anche se a Chiasso sono sempre state di competenza del sindaco) perché potrei dar seguito al lavoro svolto in commission­e della Gestione.

MAPELLI – Dovessi essere eletto, molto probabilme­nte sarei l’ultimo a scegliere e a questo punto accetterei qualsiasi Dicastero rimasto sul tavolo. Idealmente mi piacerebbe l’Istruzione data la mia profession­e di docente liceale. E considerat­a la mia esperienza nelle associazio­ni sportive, una preferenza va anche allo Sport e tempo libero.

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TI-PRESS/PABLO GIANINAZZI Ambizioni dichiarate. Video: www.laregione.ch/1739857

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