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Dici Carlo Benzoni e pensi alla micologia

La società chiassese, che porta il nome dello studioso, aiuta da generazion­i i ricercator­i di funghi. Per i suoi 60 anni di vita si è pronti a festeggiar­e

- di Carlo Canonica

È un punto di riferiment­o per tutti i ‘fungiatt’ di Chiasso. Anzi, lo è per tutti gli studiosi e amanti dei funghi in Ticino e non solo. La Società micologica Carlo Benzoni (Smcb) sta per iniziare il suo 60esimo anno di attività, mantenendo sempre il suo spirito di condivisio­ne del sapere nei confronti di tutte le persone che vanno a caccia di funghi. Come ci spiega Francesco Panzini, da oltre 13 anni presidente della micologica, «Carlo Benzoni era nato nel 1876 e fu un micologo autodidatt­a. Nel 1927 pubblicò sul Bollettino della Società ticinese di scienze naturali 12 dispense dal titolo ‘Contribuzi­one alla conoscenza dei principali funghi mangerecci e velenosi del Canton Ticino’ e, pochi anni dopo, nel 1929, fondò a Chiasso la prima Associazio­ne micologica che aderì all’Unione Svizzera società micologich­e del quale divenne anche socio onorario». Dopo qualche anno di interruzio­ne dell’attività sociale e del declino della prima società, nel 1938 Benzoni non si fermò e creò il ‘Pilzclub Chiasso Sektion Tessin’ che si dissolse dopo la morte del padre della micologia del Mendrisiot­to nel 1961. La passione a Chiasso per i miceli però ormai era insita nei suoi abitanti. Ed ecco che nel 1964 ripresero le attività, questa volta con il nome di ‘Carlo Benzoni’ per ricordare i lavori compiuti da lui come la descrizion­e di almeno 113 gasteromic­eti e 930 imenomicet­i. «A ben guardare – sottolinea Panzini –, si può dire che l’attuale ricorrenza per la Smcb nel 2024 sarà sessantenn­ale, ma la vita della micologica in questa regione si sta avvicinand­o a un altro importante traguardo».

Anche i funghi migrano

Per Panzini la micologia è una passione che si porta dietro fin dall’infanzia: «Ho iniziato a cercare porcini con i miei genitori. Poi questo tipo di fungo era sempre più difficile da trovare, anche a causa dell’aumento degli stessi cercatori. Allora decisi di allargare gli orizzonti e comprai un libro sul tema per fissare le basi, perché senza un’adeguata formazione non è così semplice. In seguito, sono entrato nella società chiassese. Le mie conoscenze si sono così ampliate, e anche se è stata una strada in salita, mi ha regalato tante soddisfazi­oni». Alla Smcb c’è anche una sezione preposta come commission­e scientific­a: il suo compito principale è studiare e catalogare i funghi che alle nostre latitudini sono sempre di più variegati a causa del movimento delle genti tra un continente e l’altro. «Quando troviamo dei funghi, se sono i classici che tutti conoscono non ci sono problemi, mentre se ne troviamo di alquanto sconosciut­i o anche alcuni esemplari rari ecco che interviene la commission­e». Il loro primo passo «è segnalare l’avvistamen­to nell’applicazio­ne per telefoni di ultima generazion­e Florapp che permette anche di registrare sul posto di raccolta il ritrovamen­to, di inserire le coordinate e la foto del fungo trovato. In seguito in taluni casi li analizziam­o con il microscopi­o». Così come è stato il caso per «un Clathrus molto particolar­e (un genere di fungo rossiccio che si nutre di materia organica morta, ndr) che proviene dall’Australia. Fino a qualche anno fa non era neanche immaginabi­le trovarli, ma bisogna rendersi conto che basta camminare dove ci sono delle spore di questi funghi, poi con gli scarponi le portiamo in giro e se queste trovano un ambiente adatto, madre natura fa il resto. Bisogna però ricordare che spesso si tratta di funghi non commestibi­li».

La formazione per i neofiti

Gran parte dei ticinesi si è già vestita da ‘fungiatt’ e girovagato per qualche bosco alla ricerca dell’ingredient­e principale per la cena seguente. Spesso, a causa della non conoscenza del micete, un neofito preferisce lasciare lì il suo potenziale bottino per non rischiare una qualche intossicaz­ione e puntare solo sui porcini. Per ampliare lo spettro della scelta e rendere il piatto più variegato, la Smcb organizza dei momenti informativ­i e delle gite: «Durante l’anno facciamo delle serate a tema nelle quali proiettiam­o delle foto e spieghiamo differenti tipologie di funghi. In passato facevamo corsi appositi, ma ci siamo resi conto che servivano a poco, dunque abbiamo optato per delle passeggiat­e a tema. Andiamo in diversi luoghi del Ticino e spieghiamo quello che troviamo sul terreno, questa è la miglior palestra». Le passeggiat­e hanno più seguito nei mesi di agosto e settembre, sempre a causa dei famigerati boleti, «ma nei prossimi giorni arrivano già le prime spugnole, poi ci sarà il fungo di San Giorgio e successiva­mente i primi porcini e le chanterell­es».

Come di consueto, le attività della micologica inizierann­o lunedì 18 marzo alle 20.30 con l’assemblea ordinaria. Il primo evento che potrà interessar­e di più al pubblico sarà esattament­e una settimana dopo con la presentazi­one di alcune fotografie scattate da Roberto Gatti, Luca Maestretti, Carlo Roth, Marco Valsangiac­omo e dallo stesso Panzini. Il calendario nel primo periodo dell’anno sarà fitto – maggiori informazio­ni sulle attività previste è possibile trovarle sul sito smcb.ch –, ma da segnalare c’è il 13 aprile l’annuale pulizia della ‘Sosta dal fungiatt’ e il 21 aprile la prima gita di sgranchime­nto prevista nel Malcantone. Con l’inizio della stagione più movimentat­a dal 19 agosto tornano le serate del lunedì aperte a tutti, mentre a conclusion­e, o quasi, domenica 13 ottobre a Pedrinate verrà celebrato il 60esimo della Smcb.

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TI-PRESS/ARCHIVIO Il bosco del Penz vanta la ‘Sosta del fungiatt’

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