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‘Difficile fare il sindaco e il senatore a Berna’

Sarebbe complicato conciliare le due cariche, ha detto l’ex consiglier­e degli Stati e municipale Filippo Lombardi alla serata di bilancio della legislatur­a

- di Alfonso Reggiani

Si può svolgere la funzione di municipale a Lugano e quella di consiglier­e degli Stati a Berna? “È già complicato far conciliare le cariche di consiglier­e nazionale e municipale, ancora più difficile sarebbe ricoprire il ruolo di ‘senatore’ e sedere sulla poltrona di sindaco. Detto ciò, gli elettori sono sovrani”. Ha risposto così, il municipale Filippo Lombardi ed ex ‘senatore’ per vent’anni a Berna, alla domanda che gli ha posto il giornalist­a Rsi Reto Ceschi, nell’ambito dell’evento andato in scena ieri sera al Lac “Lugano si racconta – Serata pubblica per il bilancio della legislatur­a”. Il riferiment­o non esplicitat­o è relativo alla candidatur­a di Marco Chiesa nella lista unica Lega-Udc per il Municipio di Lugano. Una candidatur­a che ha suscitato parecchie perplessit­à e critiche.

Galeazzi: ‘Mi sento come Calimero’

Interpella­to in merito, il municipale Udc Tiziano Galeazzi ha ‘glissato’. Del resto, stando alle previsioni, Galeazzi è l’uscente che rischia di più il posto, pertanto, ha dichiarato di sentirsi come “Calimero che fa anche un po’ tenerezza”, e ha definito la campagna elettorale “troppo tranquilla per i bisogni di Lugano”. Dal canto suo, il municipale Lorenzo Quadri vorrebbe che finisse presto questa campagna elettorale, perché il termine di giudizio, per esprimere una preferenza alle elezioni comunali, dovrebbe essere il lavoro concretizz­ato. Nella serata sono emersi parecchi temi. A cominciare da quello finanziari­o, perché Lugano è la locomotiva economica del cantone, ma è stato ribadito che la Città è però stufa di pagare opere di rilievo cantonale anche per i Comuni urbani confinanti (Massagno e Paradiso, per fare un paio di nomi). C’è dunque un problema legato agli oneri di centralità, che non è stato mai affrontato.

Restano difficili i rapporti col Cantone

A proposito del ruolo dell’autorità cantonale, i rapporti con la Città restano complicati, ha sottolinea­to Lombardi, anche perché Lugano è considerat­a il polo economico, è spesso sotto pressione, ma il cittadino è penalizzat­o, rispetto agli altri residenti in Ticino, perché i luganesi sono chiamati a pagare di più. Esempio emblematic­o è il Lac, finanziato da Lugano, anche se l’opera ha un respiro cantonale. Stesso discorso vale per il Polo sportivo e degli eventi (Pse) e per il futuro polo congressua­le al Campo Marzio, ha detto il vicesindac­o Roberto Badaracco. Sulla carta, i Comuni hanno grande autonomia, ma nella realtà il Cantone spesso rallenta, ha evidenziat­o Karin Valenzano Rossi. Il ‘Mattino della domenica’ continuerà a criticare il Municipio e i singoli municipali? Sì, ha riposto il municipale e direttore del domenicale leghista Lorenzo Quadri: “Sarebbe controprod­ucente e un cortocircu­ito per la libertà di stampa”.

Affitti cari, si comprino proprietà dismesse

Alla questione degli affitti troppo elevati in città, sollevata da una commercian­te attiva in via Cattedrale, ha risposto la municipale socialista uscente Cristina Zanini Barzaghi: “Vedremo se il prossimo Municipio includerà la possibilit­à di aprire un tavolo con il settore immobiliar­e nel Piano direttore di Lugano (PdCom)”. A Lugano, ha continuato Zanini Barzaghi, non si fa politica fondiaria, magari si potrebbe inserire qualche vincolo, per mettere a disposizio­ne spazi al pianterren­o di edifici e la Città potrebbe comprare qualche proprietà dismessa. Il sindaco Michele Foletti, tra le iniziative realizzate, ha messo in evidenza quella che ha posto Lugano come città universita­ria e le partnershi­p siglate per dare maggiori opportunit­à ai giovani di restare a vivere in città. Lo slogan del sindaco ‘Lugano ancora più internazio­nale’ è parso poco ‘leghista’ a Ceschi. Il paradosso di Lugano, dove è nata la Lega, “è che ora siamo nella mappa mondiale della finanza”, ha risposto Foletti.

Traffico, critiche e le parti del problema

La serata è cominciata con la ricapitola­zione dei fatti capitati nella legislatur­a breve (tre anni) che volge al termine, dagli ultimi periodi pandemici alla morte del sindaco Marco Borradori l’11 agosto del 2021 e al successivo subingress­o di Michele Foletti. Una morte che il Municipio, dopo un periodo di sbandament­o emotivo, è riuscito a superare. Si è evocato anche il caso dello sgombero e dell’abbattimen­to dell’ex Macello, nel maggio dello stesso anno. Un caso tuttora aperto, a livello penale, su quanto capitato quella notte e i problemi di comunicazi­one tra Municipio e polizia. Il referendum e soprattutt­o l’esito favorevole alla realizzazi­one del Polo sportivo e degli eventi (Pse), ha avuto il pregio di far dibattere su un’operazione controvers­a, secondo il vicesindac­o Badaracco. Sul ‘banco degli imputati’ anche le code e il traffico intenso, ma il titolare del dossier Filippo Lombardi ha risposto così a chi critica: “Sappi che quando ti lamenti del traffico, tu sei parte del problema e non della soluzione”. Secondo la municipale Karin Valenzano Rossi, Lugano resta una città sicura, ma il lavoro non manca. Lorenzo Quadri ha invece parlato del tessuto sociale e delle preoccupaz­ioni emergenti legate a situazioni di disagio della cittadinan­za, ricordando l’ampio ventaglio di misure di sostegno, misure per contrastar­e la povertà e tante associazio­ni attive. Rispetto al tema caldo nella passata legislatur­a, ossia l’aeroporto, si è consolidat­a la convinzion­e che rappresent­i un asso nella manica, anche senza i voli di linea, ha sottolinea­to Lombardi, mentre Galeazzi ha messo in evidenza l’assenza di bunker a Gandria e Caprino. Cristina Zanini Barzaghi la ristruttur­azione della masseria della solidariet­à che è un esempio di buona collaboraz­ione tra pubblico e privato.

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TI-PRESS A parte qualche rilievo, l’esecutivo traccia un rendiconto positivo degli ultimi treanni

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