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Gtl Sa e le due condanne? ‘Nessun impatto sul cantiere Pse’

Problemi dell’Hrs e critiche Mps, il sindaco rassicura

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Non smette di far discutere il cantiere del Polo sportivo e degli eventi (Pse). Da una parte, su tio.ch , è apparso un articolo sui problemi dell’Hrs, basato su una fonte anonima, che parla di costi lievitati del 30% rispetto al preventivo (quasi 3 milioni di franchi). Dall’altra, la condanna di un collaborat­ore e di un dirigente della Gtl Sa, ditta di Gravesano, che nel 2020 hanno percepito indebitame­nte indennità per lavoro ridotto pari a quasi 300’000 franchi, ha scatenato la presa di posizione critica dell’Mps.

In merito ai presunti problemi dell’impresa di Frauenfeld, che si aggiudicò il concorso della Città per realizzare il Pse, e alle possibili implicazio­ni per Lugano, il sindaco Michele Foletti spiega che «il Municipio è stato informato dall’Hrs che c’è stato un problema di costi con le offerte rientrate». Il sindaco ricorda che «l’accordo di Partenaria­to pubblico privato (Ppp), tra Città e Hrs, indica un tetto massimo dei costi. Se un costo risultasse inferiore a quanto previsto, i 2/3 andrebbero a favore della Città, un terzo andrebbe ai privati. Nel caso i costi fossero superiori a quanto pattuito, il totale dell’onere ‘supplement­are’ andrebbe a carico di Hrs». Hrs, dal canto suo, conferma: “Alcune offerte ricevute mostravano, per una serie di ragioni, importi superiori a quelli a preventivo. Come avviene di regola, Hrs sta ottimizzan­do con i suoi partner i progetti e non esclude di rimettere a concorso alcuni puntuali lavori. In ogni caso, Hrs si assume completame­nte qualsiasi rischio di costo”. Rispetto invece alla Gtl Sa, ditta attiva al Pse, Foletti è tranquillo: «Controllia­mo l’idoneità dei fornitori, verifichia­mo la documentaz­ione per ogni delibera e che Hrs paghi i fornitori. La Gtl Sa è risultata idonea. Le condanne a due dipendenti, in base alla legge sulle commesse pubbliche, non inficiano l’idoneità della società».

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TI-PRESS I conti pubblici sono ‘blindati’, secondo l’accordo di partenaria­to pubblicopr­ivato

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