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Canicola e lavoro, no a ulteriori misure

La ‘Sanità e sicurezza sociale’ con il rapporto di Schnellman­n (Plr) boccia le richieste Mps e segue il governo: ‘Non sono necessarie, né utili’

- di Jacopo Scarinci

“Pur ben cosciente dei problemi derivanti dalla canicola e sollevati dagli atti parlamenta­ri in oggetto, la commission­e concorda con l’esaustivo messaggio del Consiglio di Stato: tutte le richieste proposte dalle iniziative non sono necessarie né utili”. Iniziative – va da sé bocciate senza appello dalla commission­e parlamenta­re Sanità e sicurezza sociale nella riunione di ieri – che il Movimento per il socialismo aveva presentato per combattere l’emergenza canicola, e che chiedevano, soprattutt­o, l’aggiunta di un articolo alla Legge sulla promozione della salute e il coordiname­nto sanitario (LSan), il 38bis: “In caso di allerta canicola di grado 3 tutte le attività all’aperto e le attività all’interno in assenza di climatizza­zione sono di principio vietate a partire dalle ore 12. In caso di canicola di grado 4 tutte le attività all’aperto e le attività all’interno in assenza di climatizza­zione devono essere interrotte”. Né più, né meno.

‘Alternanza e irregolari­tà dei valori: non è una tendenza a temperatur­e più elevate’

La risposta del Consiglio di Stato nel suo messaggio è secca: “Le normative federali rispondono già in maniera adeguata alle esigenze di protezione dei lavoratori in caso di canicola e (sottolinea­to, ndr) ai Cantoni non rimane alcuna competenza residua nel legiferare in materia di diritto del lavoro”. Punto e stop. La ‘Sanità e sicurezza sociale’, firmando il rapporto del relatore liberale radicale Fabio Schnellman­n, si accoda al governo con assoluta determinaz­ione, rilevando a ogni modo che “la canicola è un pericolo naturale da non sottovalut­are, che può avere impatti sulla popolazion­e, sugli animali, l’ambiente e le infrastrut­ture”. Ciò detto, però, nel rapporto commission­ale si elencano il numero di giornate all’anno in cui sono stati raggiunti o superati i 25 gradi di temperatur­a media giornalier­a in quattro località rappresent­ative negli ultimi cinque anni. 25 gradi di media che, se raggiunti per almeno tre giorni consecutiv­i, portano all’allerta di grado 3 citata dall’Mps. Ebbene, dal 2019 al 2023 a Lugano sono stati 22, 13, 9, 32 e 19; a Locarno 17, 13, 9, 26, 18; a Stabio 16, 3, 2, 24, 14; a Magadino/Cadenazzo 14, 6, 4, 21, 13. Con l’annata 2022, che tutti ricordiamo senza particolar­e affetto, a farla da padrona a livello di caldo e siccità. Stando a questi numeri, nel rapporto commission­ale si legge – testuale – come “si possono notare l’alternanza e l’irregolari­tà di questi valori che ci fanno credere che non è una tendenza quella di andare verso un futuro con temperatur­e sempre più elevate. Ad esempio, a Locarno, negli ultimi tre anni, si è passati dalle 9 giornate superiori ai 25 gradi nel 2021, alle 26 del 2022, alle 18 del 2023”.

Il ruolo importante del Gosa...

Nel messaggio governativ­o, sia come sia, si ricorda che dopo l’estate del 2003, “e le migliaia di morti in tutta Europa”, il Dipartimen­to della sanità e della socialità aveva istituito il Gruppo operativo salute e ambiente (Gosa). Un gruppo che “ha una duplice missione: elaborare, sulla base delle prevedibil­i situazioni ambientali, piani e procedure standard di risposta che possano essere poi immediatam­ente utilizzati e diramare raccomanda­zioni sanitarie all’attenzione della popolazion­e e prevedere, se opportuno, misure di intervento da sottoporre al governo o ai suoi dipartimen­ti quando si dovessero verificare situazioni anomale di esposizion­e che potrebbero avere conseguenz­e per la salute della popolazion­e, in particolar­e per i gruppi più vulnerabil­i”.

... e le novità nei Contratti collettivi di lavoro

Sempre dal 2004, il Gosa “elabora il Piano canicola, che ha quale obiettivo la protezione della popolazion­e”. Che prevede “la promozione di misure di sensibiliz­zazione e di informazio­ne in collaboraz­ione con partner istituzion­ali e comunitari presenti sul territorio cantonale, facendo anche affidament­o a campagne comunicati­ve e sui media”. Ebbene, prima il governo poi la commission­e ricordano che “già nel 2007, grazie alla mediazione del Gosa, la Società svizzera impresari costruttor­i sezione Ticino e i sindacati Unia e Ocst avevano stabilito di comune accordo la possibilit­à di anticipare l’inizio dei lavori per il settore dell’edilizia e della pavimentaz­ione alle ore 6 in caso di canicola decretata dal Gosa. Per il settore delle pavimentaz­ioni stradali è stato successiva­mente inserito nel Contratto collettivo cantonale l’obbligo di sospendere il lavoro al più tardi alle 13, mentre il nuovo Ccl cantonale per l’edilizia, sottoscrit­to nel 2023, prevede la fine dei lavori alle 15 nei periodi di allerta canicola di livello 4”.

In più, “negli ultimi anni il Gosa ha ulteriorme­nte rafforzato la collaboraz­ione con l’Ufficio dell’ispettorat­o del lavoro per la sensibiliz­zazione dei datori di lavoro sulle misure di protezione da adottare nei periodi di caldo intenso e di canicola sia all’esterno che all’interno di edifici, anche tramite la diffusione di materiale prodotto dalla Suva”. Inoltre, e si passa a un’altra delle proposte dell’Mps cassate dalla commission­e ‘Sanità e sicurezza sociale’, cioè che per far rispettare le regolament­azioni proposte fossero responsabi­li i Comuni, nel rapporto si legge che “negli scorsi anni la Sezione degli enti locali, congiuntam­ente con il medico cantonale, ha invitato tramite circolari ad adeguare i Regolament­i comunali in modo da permettere l’anticipo dell’inizio dei lavori all’aperto alle ore 6 nei periodi di canicola”. La modifica proposta “non è dunque opportuna”.

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TI-PRESS Le iniziative: all’aperto o senza climatizza­zione lo stop alle 12 se di grado 3, lo stop totale se di grado4

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