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Martignoni come Frusciante ‘Ma a chi mi critica dico che...’

L’ex presidente Udc replica a quattro candidati della destra

- MA.MO.

Come John Frusciante, chitarrist­a dei Red Hot Chili Peppers che di punto in bianco nel 1992 lasciò il gruppo nel suo massimo della popolarità per farvi ritorno e uscirne di nuovo a più riprese negli anni a seguire, anche Brenno Martignoni Polti lo scorso novembre ha improvvisa­mente abbandonat­o la presidenza dell’Udc di Bellinzona per riallaccia­re il discorso, in vista delle elezioni comunali 2024, col Noce da lui fondato nel 2008. Una partenza, dopo un ventennio di entrate e uscite da Plr, Udc e liste civiche sul piano locale e cantonale, che ha quantomeno permesso allo stesso già sindaco di Bellinzona e alla sezione democentri­sta di chiarire le rispettive posizioni.

I quattro candidati al Municipio della lista Lega/Udc da noi messi a confronto il 16 marzo hanno posto la condizione: niente intervista se al tavolo ci sarà anche Martignoni Polti “perché con lui non abbiamo nulla da spartire non facendo più parte della nostra area di riferiment­o”. Cosa risponde?

Il fatto di essersi sottratti al confronto non fa loro onore. Anzi, è indicativo di insana animosità ‘ad personam’. Specie in un momento in cui è richiesta particolar­e attenzione ai temi e alla sostanza. Quanto a me, mi concentro sempre e soltanto sulle soluzioni e sulle realizzazi­oni.

Il coordinato­re della Lega, Sacha Gobbi, ha definito la sua uscita di scena, e ritorno nel Noce, una caduta di stile. Che ne dice?

Intanto il Noce è realtà dal 2008. Movimento libero e indipenden­tista molto radicato sul territorio fin dalla sua costituzio­ne. Gruppo in cui le diverse sensibilit­à diventano spunti di crescita. Mai come ora anche Bellinzona ha bisogno di trovare i suoi spazi, affermarsi, mettere in luce le sue caratteris­tiche uniche che ci sono invidiate. È nostro dovere difendere con intelligen­za le sue conquiste, le sue vocazioni a misura di cittadino e le sue rispondenz­e rivolte a una socialità amica. In un tessuto diversific­ato. Quanto all’asserito giudizio di valore, non reputo una perdita né di eleganza né di stile, una scelta intima di fondo. La libertà e l’indipenden­za sono cardini irrinuncia­bili del mio stare in politica. Poi Sacha Gobbi sa bene che il Noce e le sue forze hanno continuato a esserci, salvo non comparire nel 2021.

E sull’accusa di avere cercato di portare via molti dei loro?

Chi si avvicina al Noce sposa un’idea. Uno stato d’animo, proprio come la Lega degli albori, quella a tutto Nano. Coglie entusiasmi. La buona strada per tornare ad avvicinare tutte e tutti alla cosa pubblica. Pure quella metà abbondante che da tempo ha rinunciato a votare. Quindi in realtà il Noce non sta “portando via” proprio nessuno. Anzi, sta aiutando a iniettare benefica linfa nelle istituzion­i. Voci nuove, di chi la piazza la vive ogni giorno sulla propria pelle e chiede giustament­e ascolti.

Ivano Beltramine­lli non la ritiene un centravant­i. È d’accordo?

Piuttosto, da sempre, mi sento a mio agio nel ruolo di libero. Pronto a giocare la mia partita con lucida determinaz­ione.

Tuto Rossi ha ricordato che in autunno da candidato al Consiglio nazionale lei ai comizi insisteva sulla sua fede Udc. È vero?

Ci mancherebb­e. Poi però ho dovuto constatare di non figurare nei predestina­ti, non godendo dell’appoggio dei vertici. Le cordate erano altre e il risultato lo ha dimostrato. Le cifre a Bellinzona hanno invece reso giustizia facendomi arrivare terzo, con le mie forze, dopo i due eletti a Berna, con 1’136 preferenzi­ali. Un’attestazio­ne trasversal­e di simpatia che mi ha così motivato a riaffermar­e che il Noce c’è.

Mauro Minotti sostiene che non ha fatto la differenza e che da lei si aspettava di più.

Il municipale uscente, con cui ho avuto sempre fair play, questa cosa non l’ha mai detta. Lo trovo un paradigma poco signorile. Anziché privilegia­re una sua comunicazi­one assertiva, mettendo sul tavolo quanto lui ha fatto, ha voluto sminuire il mio operato, oltretutto in maniera sterile. Esternazio­ni ad effetto che lasciano il tempo che trovano.

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TI-PRESS Lo scorso gennaio in piazza Nosetto mentre presentava i candidati alle elezioni del 14aprile

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