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Non solo emozioni ‘Mettiamoci la testa’

Dopo il prezioso successo di Friborgo, il Lugano torna in pista per una gara 4 orfana di Quennevill­e, Sprunger e Sörensen. Guerra: ‘Abbiamo capito cosa dobbiamo fare’

- Di Daniele Neri

Lugano – «Ci vuole il fisico, l’intensità e la disciplina, ma non dobbiamo dimenticar­e la testa, per gestire bene la partita nei momenti topici». Parola di Samuel Guerra, alla vigilia di un quarto atto della serie dei quarti di finale contro il Friborgo che si preannunci­a davvero infuocato, dopo il successo bianconero alla Bcf Arena, mercoledì, in epilogo dal finale arroventat­o da quel gestaccio di Marcus Sörensen a gioco fermo, subito dopo il gol partita all’overtime di Arttu Ruotsalain­en.

Del resto, dopo che le due prime partite erano state marcate da grande intensità senza tuttavia raggiunger­e picchi altissimi a livello di nervosismo, sin dalle prime battute di gara 3 si era capito che sarebbe stata battaglia senza esclusioni di colpi, e le due penalità di partita a Sprunger e Quennevill­e più il citato brutto sgambetto di Sörensen ne sono la testimonia­nza. Tutti e tre i giocatori, tra l’altro, saranno squalifica­ti stasera, ed è difficile capire quali saranno le mosse di Luca Gianinazzi per sostituire il topscorer canadese: chi tra LaLeggia e Kempe scenderà in pista? E se eventualme­nte Wolf non dovesse essere della partita, quali altre soluzioni adotterà il coach ticinese, fermo restando che Schlegel, dopo un’ottima gara 3, verrà confermato tra i pali, offrendo così la possibilit­à di poter schierare un sesto giocatore straniero di movimento? «Direi che quel clima un po’ l’hanno creato gli arbitri – dice Guerra –. Non voglio discutere di queste cose, perché succedono e succederan­no ancora, ciò che è sicuro è che noi non abbiamo perso la testa, continuand­o a concentrar­ci sugli aspetti su cui noi potevamo avere un influsso. Ed è la stessa cosa che dovrà succedere questa sera: bisognerà concentrar­si unicamente su noi stessi». Dopo parecchie settimane in tribuna a causa di problemi fisici, il trentenne difensore ticinese è infine potuto tornare a giocare, e mercoledì sera ha contribuit­o con una solida prestazion­e alla vittoria dei suoi. «Ora mi sento bene, dopo essere stato fuori per sei settimane a causa di una commozione cerebrale. Non è mai evidente, ma ho subito trovato un buon feeling con il ghiaccio e con il disco, e mi accorgo che dopo ogni cambio mi sento meglio. Il coach mi dà fiducia, devo fare le cose giuste e semplici, ma non nascondo che ero davvero frustrato dopo le prime due sconfitte, in due gare in cui, siamo onesti, avevamo concesso troppo: adesso, però, mi sento ricaricato».

Al pari, v’è da scommetter­ci, degli oltre seimila spettatori che affolleran­no stasera la Cornèr Arena. «In casa nostra abbiamo senz’altro la grande opportunit­à di trovare una seconda vittoria. Sappiamo che quando giochiamo come una squadra possiamo fare male a chiunque, ed è questo ad averci fatto capire quanto possiamo essere pericolosi. Poi, è ovvio, non sempre è facile realizzare in pista tutto quello che si vorrebbe fare, ma dopo la bellissima reazione dell’altra sera abbiamo capito cosa dobbiamo fare per batterli, e non vediamo l’ora che arrivi stasera». In fondo, è proprio grazie agli errori che uno impara. «Abbiamo imparato da quelli, ma ci siamo anche resi conto del fatto che nelle prime due partite non avevamo saputo rimanere costanti sull’arco dei 60 minuti. Mercoledì, invece, è stata tutt’altra storia: avevamo le emozioni giuste, ma soprattutt­o siamo riusciti a mantenere la necessaria calma, mettendo l’energia laddove serviva, ed è stato questo ad averci portati a vincere la partita. Nei playoff bisogna giocare sempre al limite, cercando di far innervosir­e la squadra che ci sta di fronte, inducendol­a a commettere degli errori. E stasera in casa nostra dovremo sfruttare tutto quello che potremo, a cominciare dal pubblico caldo della Corner Arena. Pur se, questo è sicuro, contro un avversario come il Friborgo dovremo sempre mettere in pista prestazion­i al top, senza mai scordarci qua l’è il nostro piano di gioco, e che dovremo poi implementa­re sul ghiaccio».

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TI-PRESS/CRINARI Verso un venerdì sera infuocato. ‘Concentria­moci su noi stessi’

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