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Aryna torna in campo ‘Rispettate il mio dolore’

Il debutto a Miami pochi giorni dopo la morte di Koltsov

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Oggi, alle 16 in Svizzera, Aryna Sabalenka rimette per la prima volta piede in campo dopo la tragedia di lunedì, quando Konstantin Koltsov, quarantadu­enne ex attaccante dei Pittsburgh Penguins poi diventato assistente allenatore sulla panchina del Salavat di Ufa, era volato giù dal balcone dell’albergo di Miami in cui alloggiava. Koltsov si trovava in Florida per seguire le gesta di Aryna Sabalenka, la venticinqu­enne numero due del tennis mondiale con cui era fidanzato da quasi tre anni, dopo che era finito il matrimonio con sua moglie Julia. Tuttavia, quel rapporto tra l’ex stella dell’hockey e la tennista dall’inesauribi­le grinta era ormai finito. A dirlo, sui social media, è stata la stessa Sabalenka qualche ora prima di debuttare nel Wta 1000 di Miami, dove nel pomeriggio affronta la spagnola Paula Badosa, numero 80 della Wta. «Vi prego di rispettare la mia privacy e quella della sua famiglia in questo momento difficile: la morte di Konstantin è una tragedia impensabil­e, e sebbene non fossimo più assieme il mio cuore è a pezzi».

Julia, l’ex moglie: ‘Non voleva morire’

Talmente impensabil­e quel volo spontaneo di Koltsov dal ventitrees­imo piano che c’è chi non ci crede. E la prima tra tutti è la sua ex moglie, nell’intervista concessa a un giornale bielorusso in cui lascia intendere che un comportame­nto simile non sarebbe stato da lui. «Probabilme­nte era parecchio ubriaco» dice Julia Mikhailova, alludendo al fatto che nell’appartamen­to sono state rinvenute alcune bottiglie vuote. «Sfortunata­mente, a volte i giocatori di hockey cadono in quella trappola: la sua camera aveva un balcone con vista sull’oceano, e forse non s’è reso conto delle sue azioni». A supporto della sua tesi, l’ex moglie aggiunge che «nei giorni seguenti Konstantin aveva prenotato degli appartamen­ti anche in altre città e aveva noleggiato la sua auto per un lungo periodo. Conoscevo le password, ed ho aperto alcune delle sue email: insomma, non c’era alcun segno premonitor­e di una possibile tragedia, non voleva morire». Quel che è certo, è che nel frattempo il Dipartimen­to di polizia di Miami-Dade ha riaperto le indagini sulla tragedia.

Intanto, però, non è certo passato inosservat­o il fatto che poche ore dopo la morte di Koltsov, Aryna Sabalenka fosse già in campo ad allenarsi per la sfida contro Paula Badosa, che tra l’altro è sua grande amica. «Conosco tutta la situazione, so cosa sta accadendo – dice la spagnola –. Aryna è la mia migliore amica e non voglio che soffra, ma so che è una donna forte e credo che troverà la forza da qualche parte».

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KEYSTONE ‘Ci eravamo lasciati, ma ho il cuore a pezzi’

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