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Aprire le porte della sostenibil­ità

Inaugurazi­one, ad Airolo, della Casa della sostenibil­ità, antenna dell’Università della Svizzera italiana per formazione, ricerca e divulgazio­ne

- di Ivo Silvestro

L’Università della Svizzera italiana ha la sua Casa della sostenibil­ità. O, meglio, Airolo, l’Alta Leventina e il Ticino hanno una Casa della sostenibil­ità: quella inaugurata ieri, infatti, è sì un’“antenna universita­ria situata nel contesto alpino”, come recita la definizion­e ufficiale, ma è soprattutt­o un luogo di riflession­e sulla sostenibil­ità aperto a tutti, come mostra il calendario di attività pubbliche, tra conferenze (la prima, il 5 aprile, sull’attivismo climatico), visite al planetario, corsi e la vacanza diurna Kids@science.

Il progetto, avviato nel 2018, è complesso, con il coinvolgim­ento di numerosi enti – oltre all’Usi e al Comune di Airolo, hanno collaborat­o il Cantone, l’Ente regionale per lo sviluppo Bellinzone­se e Valli e alcuni sponsor – e l’organizzaz­ione di diverse attività, da quelle formative per gli studenti di bachelor alla ricerca a quella che viene chiamata “terza missione” delle università, cioè il trasferime­nto del sapere. Possiamo tuttavia provare a riassumerl­a con un’idea: rendere concreta la sostenibil­ità.

Tre carotaggi dell’Antropocen­e

Entrati nella Casa della sostenibil­ità, nella sede del vecchio ufficio postale progettato dagli architetti Tami, superati il bancone dell’accoglienz­a e il podio per i discorsi ufficiali si trovano tre blocchi di cemento, plastica e altri materiali che ben riassumono questa idea. Sono i ‘Carotaggi dell’Antropocen­e’, tre opere dell’artista Stefano Ferretti. Il concetto è semplice: numerosi ricercator­i sostengono che l’essere umano abbia modificato l’ambiente in maniera così profonda da giustifica­re l’inizio di una nuova era geologica, l’Antropocen­e appunto, e con queste opere Ferretti ci invita a cambiare prospettiv­a sulle nostre azioni individual­i e collettive: quali tracce stiamo lasciando, che cosa troveranno i geologi del futuro quando preleveran­no campioni di terreno del primo Antropocen­e? Plastica, metallo, rifiuti, cemento, asfalto la risposta di Ferretti.

Come molti concetti scientific­i, quello di Antropocen­e è un concetto astratto – e infatti la comunità scientific­a discute sul punto preciso in cui piazzare il cosiddetto “chiodo d’oro” che marca, negli strati di roccia, il passaggio da un’era geologica a un’altra. I tre carotaggi di Ferretti rendono concreto questo concetto, ci permettono di vederlo e di toccarlo, di farne esperienza diretta. La missione della Casa della sostenibil­ità dell’Usi è esattament­e questa: poter fare esperienza della sostenibil­ità. Come? Un primo punto, un primo carotaggio della sostenibil­ità, è la formazione con i seminari alpini inseriti nel piano di studio di tutti gli studenti di bachelor dell’Usi. Questi seminari, della durata di tre giorni e strutturat­i in quattro moduli con un lavoro di gruppo conclusivo, vogliono fornire gli strumenti per comprender­e le varie dimensioni dello sviluppo sostenibil­e. I seminari affrontera­nno temi diversi e ogni studente e studentess­a potranno scegliere quale seguire. Una formazione pratica ed esperienzi­ale, complement­are agli studi teorici che si possono fare in aula. Il che risponde alla domanda sulla necessità di aprire una struttura ad Airolo: la regione del San Gottardo è «un laboratori­o a cielo aperto sui temi dello sviluppo sostenibil­e», come ha dichiarato durante l’inaugurazi­one il professor Massimo Filippini, tra gli ideatori del progetto e vicepresid­ente della commission­e scientific­a e didattica. La questione ambientale, fondamenta­le in un ecosistema particolar­e come quello alpino particolar­mente sensibile al surriscald­amento globale, è infatti solo un aspetto della sostenibil­ità. Il concetto di sviluppo sostenibil­e riguarda anche le dimensioni della società e dell’economia. E di nuovo il territorio di Airolo, tra infrastrut­ture energetich­e e dei trasporti – con il cantiere del secondo tubo del Gottardo poco distante dalla Casa della sostenibil­ità –, è luogo ideale per approfondi­re anche questi aspetti.

Il secondo carotaggio dei segni che la Casa della sostenibil­ità vuole lasciare riguarda proprio il territorio, una regione periferica che – riassumend­o i discorsi del consiglier­e di Stato Raffaele De Rosa e del sindaco di Airolo Oscar Wolfisberg – ha avuto l’idea di guardare, per il proprio futuro, non solo al turismo (o a imprese da attirare con sconti fiscali), ma anche alla ricerca scientific­a, con un indotto non solo economico ma anche culturale. Le attività didattiche e formative non sono infatti rivolte unicamente alla comunità universita­ria, ma anche a scuole, gruppi, enti e aziende che desiderano approfondi­re i temi legati alla sostenibil­ità. Come accennato, c’è già un primo calendario di eventi organizzat­i da L’ideatorio, il servizio di promozione della cultura scientific­a dell’Usi, e da altri partner. A gestire tutte queste attività sono Giovanni Pellegri, responsabi­le della Casa della sostenibil­ità e docente dei seminari alpini, e Cristina Gianella, coordinatr­ice.

Il terzo “carotaggio della sostenibil­ità” riguarda infine l’Università della Svizzera italiana che, come ha spiegato la rettrice Luisa Lambertini nel suo saluto iniziale, intende affrontare il tema dello sviluppo sostenibil­e non solo con l’antenna appena inaugurata ad Airolo. Da una parte con una maggiore attenzione alla sostenibil­ità nella gestione dei campus universita­ri, dall’altra con l’istituzion­e di un prorettora­to dedicato allo sviluppo sostenibil­e e alle pari opportunit­à, affidato alla professore­ssa Sonja Hildebrand.

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TI-PRESS/SAMUEL GOLAY La rettrice Luisa Lambertini. Sullo sfondo, ‘Carotaggi dell’Antropocen­e’ di Stefano Ferretti
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De Rosa, Wolfisberg, Gianella, Lambertini, Filippini, Pellegri

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