Bombe sulle centrali, in un milione al buio
La Russia è “in stato di guerra”. Al terzo anno di ostilità inUcraina il Cremlino haammesso per la prima volta che la fase “dell’operazione militare speciale” è “di fatto” superata. La responsabilità – è l’accusa – è dell’Occidente sempre più attivo al fianco di Kiev. Questo drastico cambiamento nel linguaggio per descrivere il conflitto va di pari passo con l’escalation sul terreno da parte delle forze d’invasione.
E come nei momenti più drammatici che si sono susseguiti dal 24 febbraio del 2022, raffiche di missili e droni si sono abbattuti sulle infrastrutture energetiche ucraine: sette le regioni colpite, almeno cinque vittime, oltre un milione di persone al buio, danni a una rete elettrica già a pezzi e un nuovo allarme alla centrale nucleare di Zaporizhizhia.
Nella notte di giovedì gran parte dell’Ucraina è stata investita da una pioggia di fuoco: 90 missili e 60 droni kamikaze di progettazione iraniana, diretti su decine di impianti energetici, per privare di luce e riscaldamento una popolazione già stremata, ha denunciato Kiev. Questo tipo di bersagli erano già stati presi di mira dai russi nei primi due inverni della guerra ma questo attacco è stato tra i più estesi finora.
L’Ue: dazi sui cereali russi
La strigliata del presidente ucraino Volodymyr Zelensky colpisce nel segno. La scure dell’Europa si abbatte sui carichi di grano provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia per la prima volta dall’inizio dell’aggressione di Mosca in Ucraina. Un’offensiva commerciale che, nelle parole di Ursula von der Leyen, ridurrà la capacità del Cremlino di finanziare “la sua macchina da guerra”. Una stangata all’export russo che ha raggiunto il livello record di 4 milioni di tonnellate nel 2023 in Europa, pari tuttavia solo all’1% del consumo nei confini Ue. Il Cremlino risponde che a soffrirne saranno “i consumatori europei”, ostentando tranquillità circa le “molte rotte alternative” verso cui dirottare le proprie forniture.