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Mendrisio e le pari opportunit­à

- di Nora Jardini Croci Torti, candidata per Alternativ­A a Municipio e Cc a Mendrisio

La Città di Mendrisio è molto attenta alle pari opportunit­à ed è l’unico Comune ticinese ad essersi dotato di uno specifico dicastero: dall’1.1.2024 è stato infatti creato il Dicastero socialità e pari opportunit­à (dal 2020 al 2023 Dicastero politiche sociali e politiche di genere), diretto da Françoise Gehring dell’Alternativ­A. L’attenzione della Città alle pari opportunit­à è iniziata con il Bilancio di genere, uno strumento di controllo delle spese e dell’offerta di servizi che tiene conto delle peculiarit­à di genere. Infatti, sebbene uomini e donne vivano lo stesso territorio, la suddivisio­ne dei rispettivi ruoli ancora esistente nella famiglia e nella società influenza drasticame­nte il modo in cui donne e uomini si organizzan­o, si spostano, lavorano e hanno accesso alle risorse finanziari­e. L’introduzio­ne del Bilancio di genere è nata dalla mozione interparti­tica presentata al Consiglio comunale il 21 marzo 2016 e ha rappresent­ato per la Città di Mendrisio un’occasione di confronto e di riflession­e sul tema.

I risultati del Bilancio di genere hanno messo in evidenza i disequilib­ri esistenti direttamen­te deducibili dalle differenze di genere e proposto delle possibili azioni, per l’amministra­zione comunale, per correggere le disparità e per promuovere le pari opportunit­à tra donna e uomo.

Il 13 giugno 2022 la Città di Mendrisio ha quindi presentato il primo Piano di Azione delle Politiche di genere a livello comunale. Introducen­do una lettura e un’attenzione al Genere, la Città mira ad un cambiament­o sostanzial­e a livello delle politiche, al fine di favorire e promuovere maggiori pari opportunit­à negli studi, nella vita familiare, profession­ale e politica. Quanto portato avanti da Mendrisio deve essere da traino anche per gli altri Comuni del cantone. Infatti i dati dimostrano che trattare queste problemati­che è importante e deve essere fatto già a livello comunale. In Svizzera nel 2020 le differenze salariali tra donne e uomini nel diritto privato ammontavan­o al 13,8% e di questo divario il 45,3% ossia 724 franchi mensili non erano spiegabili. Nel diritto pubblico la differenza ammontava al 10,5% e la parte non spiegabile era del 46,7%, ossia 642 franchi al mese. Questi sono gli importi che alle donne lavoratric­i, ma anche a molte famiglie, mancano mensilment­e. E che ovviamente determinan­o anche pensioni basse per le donne.

Le discrimina­zioni in ambito lavorativo non si limitano a quella salariale: si possono osservare licenziame­nti discrimina­tori soprattutt­o al rientro dal congedo maternità e discrimina­zioni nelle promozioni e nella carriera. La legge sulla parità dei sessi purtroppo non tutela abbastanza le lavoratric­i.

È quindi importante continuare con l’attuazione di politiche di genere e pari opportunit­à e io sono pronta a farlo nel Municipio di Mendrisio raccoglien­do il testimone dalla municipale Françoise Gehring e contribuen­do così con la mia esperienza profession­ale sul campo.

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