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Presentata la nuova veste della stazione di Chiasso

Oltre 250 milioni di franchi investiti nelle infrastrut­ture

- di Carlo Canonica

Le Ferrovie federali svizzere (Ffs) credono in Chiasso. Lo dimostrano gli investimen­ti effettuati e quelli futuri: 12 milioni di franchi per il rinnovamen­to dello stabile centrale, 245 milioni di franchi per ammodernar­e l’infrastrut­tura ferroviari­a e, a partire da giugno, 9,6 milioni di franchi per il restyling dell’edificio della Posta italiana. Cifre che sono state concretizz­ate in infrastrut­ture come il nuovo ascensore in funzione dal 2022, lo schermo interattiv­o informativ­o con tutti gli orari dei treni, un negozio, un barbiere, pavimentaz­ione in granito, porte scorrevoli, il restauro delle opere all’interno e a partire dalla primavera, un nuovo snack bar e un altro negozio. E ancora, rinnovati marciapied­i, sottopassi e rampe tutti conformi alla legge per i disabili.

‘Un segnale incoraggia­nte’

I lavori conclusi e quelli previsti sono stati presentati sabato mattina in occasione dei festeggiam­enti per i 150 anni della stazione internazio­nale di Chiasso. Per il sindaco Bruno Arrigoni «le Ffs hanno investito cifre considerev­oli nella nostra stazione per mantenere il comparto ferroviari­o di Chiasso pronto per il futuro. È un segnale incoraggia­nte, che fa ben sperare dopo le incertezze e le perplessit­à che hanno accompagna­to l’epoca seguita all’età d’oro del boom economico. Le Ffs hanno sempre rappresent­ato un punto di riferiment­o fondamenta­le sia dal profilo economico sia dal profilo occupazion­ale». Gli investimen­ti potrebbero ribaltare la tendenza negativa che ha vissuto la cittadina, come ha ricordato il sindaco: «La stazione ha subito dal 2000 in poi un declino notevole. Vi sono però segnali che qualcosa sta cambiando; speriamo di poter aprire una nuova era positiva, con nuovi posti di lavoro e nuovi orizzonti».

‘L’AlpTransit non è completato’

All’evento, in rappresent­anza delle autorità cantonali, era presente anche il presidente del Consiglio di Stato (CdS) Raffaele De Rosa, che ha rimarcato la diversa visione che ha la politica federale rispetto a quanto era stato concordato riguardo le infrastrut­ture su suolo ticinese: «Siamo sulla strada giusta, ma il lavoro da fare è ancora molto. Il CdS, con la deputazion­e ticinese alle Camere federali (alla festa erano presenti anche Alex Farinelli, Giorgio Fonio, Simone Gianini e Bruno Storni, ndr) intendiamo correggere con forza questa narrazione distorta a Berna: AlpTransit non è terminata con la realizzazi­one dei due tunnel (le gallerie di base del Monte Ceneri e del San Gottardo). Queste due opere sono importanti, ma vogliamo che da subito si possa iniziare a ragionare su come realizzare AlpTransit a sud di Lugano, ciò permettere­bbe anche al Mendrisiot­to di agganciars­i a pieno titolo all’alta velocità europea e di beneficiar­e di questa importante infrastrut­tura che per ora è monca».

Un importante crocevia

La stazione di Chiasso è una delle principali porte d’accesso dall’Italia alla Svizzera. Un luogo nel quale sono passati migranti e turisti provenient­i dallo stivale e che hanno contribuit­o a far crescere la Svizzera, come sottolinea­va anche lo scrittore svizzero Max Frisch “cercavamo braccia, sono arrivati uomini”. Tra questi viaggiator­i c’era anche l’ambasciato­re italiano in Svizzera e Liechtenst­ein Gian

Lorenzo Cornado. «Non posso non ricordare negli anni le centinaia di migliaia di emigrati italiani che sono venuti qui in cerca di futuro migliore e lo hanno trovato grazie al Ticino e alla Svizzera. Con il loro lavoro hanno contribuit­o a costruire questo Paese e hanno fatto in modo che la Svizzera diventasse una tra le nazioni più avanzate del mondo. Anche io sono passato centinaia di volte da qui, prima con i miei genitori per le vacanze e poi per andare a Roma. Ho ancora impresso nella mente con emozione quando il treno sferraglia­nte, entrava in questa bellissima stazione piena di luce e di fiori». Un ricordo che grazie anche a tutti i treni che passano da qui, rende il nome di Chiasso conosciuto a tutti: «Questo è un crocevia importanti­ssimo, la vostra città ha poco meno di 10mila abitanti, ma è come se ne avesse un milione – conclude l’ambasciato­re –. Tutti la conoscono, tutti i tabelloni ferroviari riportano il nome Chiasso fino anche a Roma».

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TI-PRESS Il sindaco Bruno Arrigoni ha consegnato la massima onorificen­za chiassese all’ambasciato­re Gian Lorenzo Cornado

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