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Missili ipersonici sull’Ucraina

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La Russia intensific­a i raid sull’Ucraina, in numero e potenza, con “190 missili, 140 droni e 700 bombe aeree in una settimana” e fino a lanciare missili ipersonici nel pieno centro di Kiev. Due Zircon sono stati diretti in mattinata dalla Crimea occupata contro la capitale, secondo la rivista Defense Express: abbattuti dalla difesa aerea, i detriti sono caduti in diverse zone della città, ferendo almeno 10 persone nel centraliss­imo quartiere di Pechersk che, a ridosso del fiume Dnipro, ospita anche il conteso Monastero delle Grotte.

Sciami di droni sono invece stati lanciati a più riprese nelle regioni di Mykolaiv e Odessa. Attacchi, questi ultimi, che sfiorano le frontiere occidental­i dell’Ucraina rischiando di sconfinare di nuovo verso il territorio Nato: come il missile da crociera russo che domenica ha violato lo spazio aereo della Polonia per 39 secondi, facendo preoccupar­e – e infuriare– Varsavia e innalzando l’allerta della stessa Nato. “Abbiamo rafforzato in modo significat­ivo la nostra posizione sul fianco orientale, anche con jet alleati per proteggere i cieli polacchi”, hanno fatto sapere fonti dell’Alleanza. Convocato dal Ministero degli esteri polacco per chiedere spiegazion­i, l’ambasciato­re russo Serghei Andreyev ha però ignorato “l’invito” delle autorità del Paese ospite e “non si è presentato”. Uno schiaffo diplomatic­o, o peggio, un avvertimen­to di Mosca che ha deciso di non ascoltare le rimostranz­e della Nato, soffiando sul fuoco di un equilibrio sempre più precario sull’orlo di una guerra diretta.

Aumenta l’allerta in Europa

Il massacro al Crocus di Mosca evoca i peggiori incubi in giro per l’Europa. In Francia, dove l’allerta è permanente, il premier Gabriel Attal ha annunciato che il piano Vigipirate è stato alzato al massimo livello (‘emergenza attentati’). Parole preoccupat­e anche a Berlino, mentre il Belgio ha invece deciso di mantenere a 3 su 4 il livello dell’allerta contro il rischio di attacchi terroristi­ci. L’allerta era stata portata a livello 3 il 16 ottobre scorso dopo l’attentato in cui nel centro di Bruxelles vennero uccisi due cittadini svedesi: schema molto simile a quello seguito a Mosca.

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