laRegione

Blitz all’ex albergo Du Lac, accertamen­ti su 43 persone

Presunte irregolari­tà, scatta l’ampia operazione di polizia

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“Din don”. «Ciao, amore, sono Francesco, mi fai entrare?». «No, guardi che probabilme­nte ha sbagliato indirizzo...». Potrebbe essere andato così lo scambio di battute tra un uomo (il cui nome è di fantasia), che ha suonato il campanello inesatto, e un inquilino residente all’ex albergo Du Lac a Bissone. Non è un aneddoto secondario, siccome pare sia capitato più di una volta alcuni mesi fa. Tanto che almeno un residente nello stabile si è insospetti­to, anche per un frequente via vai di persone, e ha segnalato al Comune (e forse anche alla polizia) la probabile presenza di prostitute nell’edificio, che è stato oggetto di un’ampia operazione di polizia andata in scena ieri mattina.

Coinvolti Ispettorat­o del lavoro e Commission­e paritetica

In proposito, nel comunicato stampa diramato nel tardo pomeriggio di ieri, la Polizia cantonale comunica che è stata effettivam­ente avviata un’operazione di controllo che ha interessat­o lo stabile di sette piani, attualment­e oggetto di lavori di ristruttur­azione, in territorio di Bissone. L’operazione si è svolta in collaboraz­ione con la Polizia della Città di Mendrisio, l’Ufficio dell’ispettorat­o del lavoro (Uil), la Commission­e paritetica cantonale (Cpc), l’Associazio­ne interprofe­ssionale di controllo (Aic) e la Suva. Nel corso dell’operazione, è stata verificata la posizione di 43 persone, tra inquilini, operai e manutentor­i dell’immobile. In base ai dati raccolti, nei prossimi giorni gli enti coinvolti approfondi­ranno gli accertamen­ti del caso nei rispettivi ambiti di competenza. La nota stampa delle forze dell’ordine, però, non evoca espressame­nte la presenza di prostitute, anche se queste ultime potrebbero rientrare tra gli inquilini controllat­i.

La possibile presenza di alcune ‘lucciole’ nell’edificio, tuttavia, era nota anche al Municipio di Bissone. Allo stesso modo, la Polizia cantonale ha monitorato la situazione da almeno un mese. L’albergo è chiuso da oramai una ventina di anni. Lo stabile in seguito è stato ristruttur­ato e adibito ad appartamen­ti, la maggior parte dei quali è stata venduta a privati. Da un po’ di tempo, alcuni proprietar­i hanno messo in locazione gli alloggi a turisti, tramite Airbnb, per le vacanze e per periodi più o meno lunghi, come del resto succede in altri comuni. Probabilme­nte, un paio di prostitute lo hanno preso in affitto per svolgere l’attività, senza aver notificato la presenza alla Polizia cantonale. Tra l’altro, il Comune di Bissone vorrebbe modificare la destinazio­ne alberghier­a del comparto, visto che l’attività è cessata da parecchio tempo.

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TI-PRESS L’edificio finito nel mirino delle forze dell’ordine

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