Da Lazzarini un appello alla Svizzera
A Ginevra, il capo dell’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) Philippe Lazzarini ha detto ieri di sperare che la Svizzera segua l’esempio dell’Ue e degli Stati che hanno ripreso il loro sostegno all’organizzazione (non gli Stati Uniti, principale donatore, che ha congelato tutti gli aiuti fino al marzo 2025). I finanziamenti sono garantiti fino alla fine di maggio, ha dichiarato dopo un’audizione davanti alla Commissione della politica estera del Consiglio nazionale. «L’importante è che la Svizzera continui a essere il partner che è stato finora», ha dichiarato Lazzarini alla stampa dopo un’ora di discussione a Ginevra con i parlamentari. «Si tratta di un partenariato che risale a diversi decenni fa», ha ricordato.
«Non abbiamo più sentito parlare» delle accuse israeliane, ha deplorato il diplomatico con doppia cittadinanza svizzera e italiana. Lazzarini ha detto di aver spiegato ai parlamentari le «ragioni di certe campagne diffamatorie» in corso contro la sua agenzia, «non necessariamente legate alla sua presenza a Gaza». E ha sottolineato che alcune delle attività dell’Unrwa, poiché pongono l’accento sui diritti umani, sono viste da Hamas come una «minaccia».
Dal canto suo, il presidente della commissione Laurent Wehrli (Plr/Vd) si è detto soddisfatto. «L’obiettivo era quello di permettere alle persone di parlarsi direttamente, senza filtri» ed «è stato raggiunto». In seguito alle accuse del coinvolgimento di 12 dipendenti dell’Unrwa nel massacro del 7 ottobre scorso in Israele, il Dipartimento federale degli affari esteri non ha ancora versato il suo contributo annuale di 20 milioni di franchi. Prima di decidere in merito, i servizi di Ignazio Cassis attendono le consultazioni con le commissioni parlamentari e il rapporto finale sulla revisione della ‘governance’ dell’Unrwa, previsto per il 20 aprile.