Più Nato, più esercito: i desideri degli svizzeri
Gli svizzeri non sono molto ottimisti per quel che concerne la situazione politica mondiale: solo il 18% di loro la vedono rosea, in prospettiva; sono invece molto fiduciosi (il 79% si esprime in tal senso) per il futuro della Svizzera. È quanto indicano i risultati dello studio ‘Sicurezza 2024’ eseguito dall’Accademia militare e dal Center for security studies, due istituti attivi in seno al Politecnico federale di Zurigo. Lo studio – realizzato tra il 3 e il 22 gennaio su un campione di 1’223 persone aventi diritto al voto, 51 delle quali in Ticino – evidenzia anche che la popolazione desidera un esercito pronto all’impiego. I consensi per un avvicinamento alla Nato sono inoltre superiori alla media.
Per quel che concerne la politica estera, una netta maggioranza rimane favorevole all’intensificazione della cooperazione economica con l’Unione europea (non all’adesione, però, opzione sostenuta da un esiguo 17%), all’impegno della Svizzera in seno all’Onu e a unmaggior impegno della Confederazione nella mediazione di conflitti. Il 52% (2023: 55%) è inoltre favorevole a un avvicinamento alla Nato. Fa quasi l’unanimità, invece, il principio di neutralità: è sostenuto dal 91% degli interrogati, un valore invariato. Per contro, è nettamente calato il consenso per la ‘neutralità differenziale’ (chiara posizione in caso di conflitti politici all’estero, neutralità in caso di conflitti militari): solo il 51% la sostiene (-6 punti).
Crescente scetticismo sulle sanzioni
Lo studio ha anche posto delle domande in merito alle sanzioni pronunciate contro la Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina. Rispetto ai mesi di giugno 2022 e gennaio 2023, si registra un significativo cambiamento d’opinione. La maggioranza rimane convinta che le sanzioni adottate siano corrette (69%) e compatibili con la neutralità (64%), ma il tasso di approvazione è nettamente calato (-6 punti in entrambi i casi). Il 41% degli interrogati (+7%) è poi del parere che, a causa delle sanzioni, la Svizzera non possa più offrire i suoi buoni uffici.
Per quel che concerne le forze armate elvetiche, il 92% (+3 punti) desidera un esercito “molto ben istruito”, il 79% (+3 punti) uno “completamente equipaggiato”. Quasi la metà degli interrogati (48%, +5) ritiene che l’esercito sia una istituzione centrale della società svizzera. Capitolo investimenti, una maggioranza relativa (45%) è poi del parere che la Svizzera spenda “il giusto” per la difesa. Coloro che ritengono che si spenda “troppo poco” sono solo il 20% (+6punti).