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Un sobrio flusso espression­ista

‘Kandinsky, Klee, Marc, Münter... e altri. Espression­isti dalla Fondazione Werner Coninx’, da Zurigo al Museo d’Arte Moderna di Ascona fino al 2 giugno

- di Claudio Guarda

Dopo “i colori delle emozioni”, la bella rassegna che ha marcato l’autunno artistico asconese, una volta ancora il Museo d’Arte Moderna di Ascona presenta una bella mostra, in continuità con quella, ma caratteriz­zata da una dominante bianco-nera per via delle non poche opere grafiche – xilografie, acqueforti, disegni, chine, carboncini ecc. – che si alternano a più rari dipinti, acquarelli e oli: il tutto in genere di piccolo-medio formato. Questo significa chiedere al visitatore di avvicinars­i e lasciarsi trasportar­e dal flusso delle opere che si succedono a breve distanza.

Un mondo che si rinnova

Basta accedere alla prima sala per averne prova: un allestimen­to sobrio e misurato, con le xilografie di Franz Marc che scandiscon­o in rapida succession­e la prima parete, dando luogo a un paradiso terrestre popolato dai suoi amati animali: caprioli e cavalli, tori tigri e leoni. Animali che l’artista reinventa tanto nelle forme quanto nell’ambientazi­one, grazie a decisi contrappun­ti di bianchi e di neri, di morbide linee curve a secco contrasto con quelle rette e taglienti, talora amplifican­done i corpi fino quasi a farli debordare o allontanan­doli dentro uno spazio immaginari­o gremito di presenze e mosso. È tutto un mondo che si rinnova e ricrea, ma ecco che sulla prossima parete già appaiono i colori caldi delle Werefkin, anche quando annunciano uno stato di solitudine come in Hotel du Lac o animano il bellissimo ma anche struggente Autunnodel 1907 che da solo basterebbe a scrivere un intero capitolo sulla precoce e illuminant­e poetica della Werefkin negli stessi anni in cui, a Monaco, accanto a lei e con lei operavano altri importanti artisti come i due che chiudono la sala: la Gabriele Munter con quel suo Mazzo di fiori estivo (1908) accostato alla celebre xilografia a colori, L’arciere del 1908, del suo compagno di vita Wassily Kandinsky. La sala successiva si apre con i delicati pastelli del Marocco dipinti da Louis Mollet negli anni venti, ma come non ricordare che proprio lui, nel 1914, aveva accompagna­to Macke e Klee in Tunisia dove, lavorando sui paesaggi africani, Klee si scopre pittore della luce e del colore.

Non è per pedanteria che qui si indicano nomi, opere e anni: chiunque conosca o voglia conoscere la storia dell’arte che, nella Germania dell’anteguerra, porta dal simbolismo-liberty all’invenzione dei due Espression­ismi, quello del gruppo Brücke (Dresda, 1905) o del più tardo Blaue Reiter (Monaco, 1911) su cui si concentra questa mostra, sa quanto contino le ricerche e le sperimenta­zioni portate avanti negli anni che ne precedono la fondazione e a opera di chi. E sa anche come queste strade precorrano l’avvento dell’arte astratta documentat­a in mostra da un silente e calibratis­simo olio di Kandinsky titolato Composizio­ne di triangoli del 1930. Riattraver­sando queste sale, insomma, si riattraver­sa e rivive un passaggio cruciale della storia artistica e dei movimenti d’avanguardi­a del primo Novecento.

Punto di confluenza

Ma non è solo questo il fascino della mostra. C’è pure un altro aspetto che si fa subito evidente e che poi viene di continuo confermato nel corso della rassegna: perché ci si rende conto che qui confluisco­no e si fondono, interagend­o tra loro, tutte le fondazioni e i lasciti presenti sul territorio di Ascona: dalla Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten a quella della Werefkin o di Epper, dalla Fondazione Monte Verità dono del barone von der Heydt a quella di Richard e Uli Seewald o al Fondo Karl Weydemayer. Un patrimonio di rilevante valore storico-artistico che non può che lasciar stupiti e ammirati perché quanto seminato o raccolto nel passato, grazie a una lungimiran­te politica culturale avviata e poi nutrita dalla Werefkin, adesso fa massa e produce frutti preziosi che ben poche città al mondo, di pari ma anche di ben più ampia grandezza, possono vantare. È l’incredibil­e storia (non finita qui) di un piccolo borgo di pescatori diventato un faro di cultura e di arte la cui luce continua a brillare anche oltre i confini cantonali.

Tant’è che ad arricchirn­e il portato di recente si è aggiunto il prestito permanente fatto dalla Collezione d’arte Werner Coninx di Zurigo, tra le più importanti in Svizzera, che ha messo a disposizio­ne del museo asconese un corpus di ben 189 opere che sarà sua cura esporre e valorizzar­e nelle prossime rassegne. L’esposizion­e in corso presenta 82 opere, tra dipinti e grafiche, di 14 autori quali Wassily Kandinsky, Gabriele Münter, Marianne Werefkin, Franz Marc, August Macke, Paul Klee, Richard Seewald e altri che sono stati tra gli iniziatori o i fiancheggi­atori del secondo movimento espression­ista con sede a Monaco di Baviera. A differenza del primo, quello della Brücke più vitalistic­o, politicame­nte impegnato e sociale, sviluppato­si tra Dresda e Berlino a partire dal 1905 con Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel, Hermann Max Pechstein, Emil Nolde; quello di Monaco con Vasilij Kandinskij, Franz Marc, Paul Klee, August Macke, Alexej Jawlensky, Gabriele Munter è decisament­e più emozionale e ‘lirico’, intendendo con questo la componente soggettiva e “spirituale, mistica e religiosa, che ha contraddis­tinto la loro ricerca volta a formulare un nuovo linguaggio identitari­o in opposizion­e ai valori della società scientista e positivist­a” nella quale non si riconoscev­ano. Come ben si vede osservando le opere presenti in mostra.

 ?? COLLEZIONE WERNER CONINX ?? Adolf Hölzel, Composizio­ne figurativa - 1925-1930 ca. Pastello a olio su carta, 23,8 × 30cm
COLLEZIONE WERNER CONINX Adolf Hölzel, Composizio­ne figurativa - 1925-1930 ca. Pastello a olio su carta, 23,8 × 30cm
 ?? WERNER CONINX ?? Richard Seewald, Case nella valle - 1918
WERNER CONINX Richard Seewald, Case nella valle - 1918
 ?? WERNER CONINX ?? Paul Klee, Pattinator­e - 1927
WERNER CONINX Paul Klee, Pattinator­e - 1927
 ?? W. CONINX ?? Wassily Kandinsky, Composizio­ne di triangoli - 1930
W. CONINX Wassily Kandinsky, Composizio­ne di triangoli - 1930

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