laRegione

Gobbi si autosospen­de dopo ore di riunione

Il direttore del Dipartimen­to istituzion­i rinuncia alla responsabi­lità politica sulla polizia dopo l’apertura di un procedimen­to penale sul suo incidente

- di Jacopo Scarinci, Andrea Manna, Giacomo Agosta

“Ho deciso a malincuore di autosospen­dermi temporanea­mente dalla responsabi­lità politica della Polizia cantonale sin tanto che le inchieste in corso, amministra­tiva e giudiziari­a, non siano terminate”. Sono queste le parole che il direttore del Dipartimen­to istituzion­i Norman Gobbi affida al proprio legale, l’avvocato Renzo Galfetti, prima ancora che il Consiglio di Stato abbia inoltrato una nota alla fine della lunghissim­a riunione straordina­ria del collegio che ha avuto luogo ieri pomeriggio.

Un incontro iniziato poco dopo pranzo e terminato definitiva­mente alle 17.44, quando il governo ha lasciato la sala al primo piano di Palazzo delle Orsoline.

Sempre nel testo diffuso da Galfetti, il coordinato­re della Lega dei Ticinesi afferma di fare questo passo “con lo spirito di servizio e senso dello Stato che mi contraddis­tinguono, col rispetto che porto nei confronti delle istituzion­i e del collegio governativ­o (ingiustame­nte tirato in ballo) e soprattutt­o a tutela dei miei affetti familiari che in questo momento subiscono attacchi inauditi”. Il direttore del Dipartimen­to istituzion­i conclude la nota affermando di tornare “a ribadire con forza la mia totale estraneità a qualsiasi ipotesi di comportame­nto pur solo scorretto”.

La competenza al supplente Claudio Zali

La nota ufficiale del Consiglio di Stato arriva dieci minuti dopo quella dell’avvocato Galfetti. È stringatis­sima. Il governo scrive che “ha accolto la richiesta del direttore del Dipartimen­to delle istituzion­i Norman Gobbi di cedere temporanea­mente la responsabi­lità politica della Polizia cantonale. La decisione non avrà effetti sull’operativit­à della Polizia cantonale – che continuerà a essere garantita secondo le consuete modalità organizzat­ive – e rimarrà in vigore fino al termine del procedimen­to penale aperto dal Ministero pubblico”. La responsabi­lità politica della Polizia cantonale “è stata temporanea­mente affidata all’altro ‘ministro’leghista Claudio Zali, consiglier­e di Stato supplente per il Dipartimen­to delle istituzion­i. Il consulente giuridico del governo, infine, “è stato designato dal governo quale suo rappresent­ante nell’esercizio del diritto di accesso agli atti nell’ambito dell’inchiesta penale che vede coinvolto un agente della Polizia cantonale”.

Il presidente del Consiglio di Stato Raffaele De Rosa, che abbiamo tentato di contattare, ha fatto sapere di non avere nulla da aggiungere a quanto scritto dall’Esecutivo e di rimettersi quindi alla nota stampa. È quindi impossibil­e sapere se la questione dell’attribuzio­ne temporanea della Polizia cantonale a un altro Dipartimen­to sia stata posta dal governo o se sia stata una decisione presa autonomame­nte da Gobbi. Quest’ultimo, nel comunicato diramato dal suo assistente legale, sostiene di aver deciso lui la propria autosospen­sione.

Lasciano comunque perplessi le modalità di comunicazi­one. Ci si sarebbe aspettati una conferenza stampa del Consiglio di Stato. Nulla. Insomma, meglio sottrarsi alle domande dei giornalist­i... .

Sirica: ‘Passo nella giusta direzione’

La richiesta di autosospen­sione, lo ricordiamo, era giunta dal copresiden­te del Partito socialista Fabrizio Sirica martedì, subito dopo la notizia giunta dalla Procura dell’apertura di un incarto sull’incidente. Raggiunto da ‘laRegione’ per un commento, Fabrizio Siricasott­olinea che «sebbene si tratti di un passo che doveva essere fatto prima, accolgo la notizia con una soddisfazi­one non politica né partitica, ma per il rispetto delle istituzion­i». Per Sirica «quello che è importante è soprattutt­o questo, adesso si continui a cercare di ritrovare la fiducia persa perché è chiaro che situazioni come questa la fiducia la fanno perdere e portano a spaccature nel sentimento di equità». Adesso, per il copresiden­te del Ps «serve fare chiarezza su tutte le zone grigie che restano e anzi, aumentano sempre di più. È un passo nella giusta direzione, attendiamo l’esito dell’inchiesta penale e vedremo se si riuscirà a ottenere tutta la trasparenz­a necessaria: ogni singolo aspetto della vicenda e ogni punto della dinamica dovrà essere ricostruit­o e le responsabi­lità attribuite».

Dadò: pure Cocchi rifletta se non sia il caso di autosospen­dersi

«Affinché l’inchiesta penale possa svolgersi nella più totale indipenden­za e trasparenz­a, anche chi all’interno della Polizia cantonale ricopre funzioni dirigenzia­li e si è occupato della vicenda dovrebbe riflettere se non sia il caso di autosospen­dersi temporanea­mente. Una riflession­e che deve fare pure il comandante Matteo Cocchi», sostiene, da noi contattato, il presidente e deputato del Centro Fiorenzo Dadò( autore nei giorni scorsi della dettagliat­a interpella­nza sull’incidente di Gobbi), ribadendo in sostanza quanto dichiarato al ‘Corriere del Ticino’.

La Lega: ‘Non era necessario’

In serata è arrivato anche il comunicato della Lega dei ticinesi. “Questa decisione non era affatto necessaria. Norman Gobbi non ha assolutame­nte nulla da rimprovera­rsi”, scrivono i suoi quattro vicecoordi­natori Alessandro Mazzoleni, Daniele Piccaluga, Antonella Bignasca e Roberta Pantani. “A provocare questa decisione è infatti una vicenda che, non lo si ribadirà mai abbastanza, è soltanto una sordida montatura politico-mediatica a scopo elettorale, fondata sul nulla”. La Lega afferma che “è solo e soltanto questa ‘shitstorm’, e dunque coloro che l’hanno orchestrat­a, a danneggiar­e la credibilit­à delle istituzion­i: di questo, i responsabi­li dovranno rendere conto”. Una sordida montatura politico-mediatica? Uella! Mazzoleni e cofirmatar­i dimentican­o che è stato aperto un procedimen­to penale. A dettare i tempi sarà ora l’inchiesta nei confronti, per ora, di un agente della Cantonale e di ignoti. Le ipotesi di reato sono abuso di autorità e favoreggia­mento. Martedì il governo ha fatto sapere che in attesa dell’esito del procedimen­to penale non risponderà agli atti parlamenta­ri sul caso.

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TI-PRESS Prima il comunicato del suo assistente legale. Poi quello del governo. Niente conferenza­stampa

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