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Attentato al Crocus: ancora 95 dispersi

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Il bilancio dell’attacco al Crocus City Hall di Mosca potrebbe essere ancora più grave dei 143 morti accertati (84 gli identifica­ti, tra cui 5 minori) dal comitato investigat­ivo russo. Secondo Baza, media russo vicino ai servizi di sicurezza di Mosca, altri 95 nomi non compaiono nella lista ufficiale delle vittime: si tratta di persone con cui i familiari non sono riusciti a entrare in contatto dalla sera del 22 marzo. Se dovessero risultare tra le vittime, il bilancio supererebb­e i 230 morti.

Pista ucraina contestata internamen­te

Intanto alcuni esponenti del “circolo ristretto” intorno a Vladimir Putin avrebbero contestato la pista ucraina proposta dal presidente russo per l’attacco al Crocus City Hall. Almeno stando a quanto scrive la Bloomberg, citando “quattro persone che hanno stretti legami con il Cremlino”. Secondo l’agenzia americana, alcuni stretti collaborat­ori avrebbero fatto presente a Putin che non esistono prove di un ruolo di Kiev nella strage, ma il capo del Cremlino “è rimasto determinat­o a usare la tragedia per cercare di compattare i russi nel sostegno alla guerra in Ucraina”.

Le stesse fonti avrebbero rivelato che i vertici dello Stato sono rimasti “scioccati dal fallimento dei servizi di sicurezza nel prevenire l’attacco di venerdì”. Questa è “la madre di tutte le fake news”, ha risposto la portavoce del Ministero degli esteri, Maria Zakharova, secondo la quale “è un caso fortunato” che l’articolo di Bloomberg sia uscito nello stesso giorno in cui il capo del Consiglio di sicurezza nazionale Nikolai Patrushev “ha parlato del coinvolgim­ento degli Usa, della Gran Bretagna e dell’Ucraina nei tragici fatti della Crocus City Hall”.

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KEYSTONE Il presidente russo e quello americano durante il loro ultimo incontro a Ginevra, nel2021

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