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L’altra metà del cielo chiede chance concrete a Bellinzona

In corsa per un posto nel Municipio più maschile del Ticino, otto candidate sollecitan­o più attenzione e riconoscim­ento al ruolo della donna in politica

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Marino Molinaro

Con un Municipio a tradizione maschile – a parte le parentesi delle popolari-democratic­he Francesca Gemnetti, in carica dal 1988 al 1992, e Flavia Marone, dal 2004 al 2012 – Bellinzona diversamen­te dalle altre città ticinesi sembra incapace di dare concrete possibilit­à di elezione alle donne. E quelle che vengono candidate, sanno in partenza di avere preclusa ogni possibilit­à perché i partiti – nonostante a parole assicurino il contrario – molto spesso hanno già designato i ‘cavalli’ su cui puntare per confermare quantomeno il risultato dell’ultima legislatur­a. D’altronde, da più aree politiche ci è stato confermato che non poche donne, con le carte in regola e le competenze per accedere a Palazzo Civico, hanno rinunciato a candidarsi per impegni familiari e anche perché impossibil­itate a lasciare, se elette, metà della loro occupazion­e profession­ale. Ciò che vale anche per gli uomini, ma molto meno. A pesare è anche il fatto di dover rinunciare a importanti fette di tempo libero per impegni istituzion­ali fissati la sera e nei weekend. Senza contare l’assenza di una previdenza profession­ale (cassa pensione) per la durata della carica, solo in parte compensata da onorari e rimborsi spese differenzi­ati per sindaco, vice e municipali. Evasa la retorica da 8 marzo, due mesi dopo il Ticino si appresta a recarsi alle urne. A otto candidate donne di Bellinzona – che con ogni probabilit­à quest’anno non vedremo in Municipio ma semmai, qualcuna, in Consiglio comunale – chiediamo come intendono attivarsi per scardinare questa situazione, quali soluzioni propongono, se cercherann­o alleanze per riuscirci, eventualme­nte con chi. E quali priorità si pongono, se elette. gislature dall’aggregazio­ne. Conciliare lavoro e vita privata non è sempre facile, questo vale anche per gli uomini, ma spesso sono le donne a trovarsi davanti a una scelta radicale: carriera/politica o famiglia. Il tema delle questioni di genere deve diventare una priorità all’interno dei partiti che devono sostenere pienamente le donne sia in campagna elettorale sia, se elette, durante l’intera legislatur­a. Uno dei miei obiettivi, oltre l’importanza di uno sviluppo consapevol­e urbano con derivato incremento della qualità di vita, è quello di portare una rappresent­anza più equilibrat­a nelle istituzion­i. In questo modo si potrà contare su maggior democratic­ità ed equità.

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A parte due parentesi con Gemnetti e Marone, la Turrita vecchia e quella aggregata ha sempre avuto esecutivi di soli uomini

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