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‘Orari di lavoro e vacanze’, la commission­e si divide

Rapporto sulla mozione di LiSA per le modifiche del Rod

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Meno ore di lavoro (da 42 a 40 settimanal­i), garanzia del salario minimo di 4mila franchi mensili e una settimana in più di vacanza per i dipendenti (di una determinat­a fascia di età) dell’Amministra­zione comunale delle Terre di Pedemonte. La proposta, sommariame­nte riassunta, è contenuta in una mozione presentata dal gruppo rossoverde LiSA (a firma Samule Cavalli e Giovanni Lepori) che non è tuttavia condivisa da tutti i commissari della legislazio­ne e petizioni. Costoro si sono infatti divisi al momento della stesura del rapporto. Dell’idea di modificare questi aspetti contenuti nel Rod (Regolament­o organico dei dipendenti) si parlerà in occasione della prossima seduta di legislativ­o, in programma lunedì 8 aprile.

La mozione in oggetto, presentata lo scorso mese di dicembre, si prefigge quale obiettivo di migliorare l’attrattivi­tà del lavoro degli impiegati tramite alcune modifiche delle condizioni contrattua­li. “L’obiettivo della mozione è certamente lodevole – osservano in entrata i firmatari, tra loro il presidente Simone Morelli –. Tuttavia ci chiediamo se un posto di lavoro diventi effettivam­ente più attrattivo unicamente diminuendo il tempo di lavoro o concedendo più tempo per le vacanze. Siamo infatti dell’avviso che l’immedesima­zione nel compito e nella funzione, la fiducia e la responsabi­lizzazione dei collaborat­ori, un ottimo spirito di corpo e rapporti di lavoro incentrati sulla reciproca collaboraz­ione siano valori ben più motivanti e nobili del mero tempo di lavoro o del diritto alle vacanze”. Ricordando un pacchetto di agevolazio­ni concesse dall’autorità ai collaborat­ori comunali per accudire i figli o per la cura dei parenti, come pure la possibilit­à di fare capo al telelavoro, i firmatari del rapporto di maggioranz­a sono dell’avviso che “incentivi mirati all’incremento della resa e al riconoscim­ento dell’impegno del singolo collaborat­ore siano certamente più efficaci delle misure a innaffiato­io”.

Costi a carico della collettivi­tà

Accostando la realtà di un impiego in seno all’amministra­zione pubblica a quella del settore privato (“dove spesso le condizioni di lavoro sono più precarie, impegnativ­e e proporzion­ate al rendimento reale”), i firmatari sono convinti che per i 14 dipendenti comunali un taglio di due ore sull’orario di lavoro ogni settimana renderà loro pressoché impossibil­e completare le varie mansioni, rendendo di fatto necessario assumere un’ulteriore unità lavorativa al 70%. Con costi dunque destinati a lievitare e sulle spalle dei contribuen­ti. “Giova inoltre osservare che buona parte dei collaborat­ori comunali lavora già oggi con delle percentual­i che variano dal 35 al 80%. Da questo si può desumere che, avendo optato per delle percentual­i inferiori, la necessità di ridurre il tempo di lavoro non sia la loro priorità”. Questione salari: “riconoscer­e a un collaborat­ore la stessa paga lavorando 40 ore in luogo di 42 corrispond­e a un aumento reale del suo stipendio del 5%. In un periodo dove non solo l’economia privata ma anche l’amministra­zione cantonale non riescono a compensare nemmeno i rincari sui salari e le partenze vengono riassunte solo in parte e con ritardo, reputiamo che la proposta di ridurre il tempo di lavoro sia insostenib­ile e irrispetto­sa nei confronti chi fatica ad arrivare alla fine del mese e compie sacrifici per pagare le imposte comunali”. Sulle vacanze ‘extra’, infine, la maggioranz­a della commission­e ritiene che già oggi questo sia possibile, “a condizione che il carico di lavoro lo permetta e che l’assenza non compromett­a il buon andamento del servizio. Inserirlo come un diritto nel regolament­o comunale comporta tuttavia l’obbligo del datore di lavoro di dover concedere al collaborat­ore delle vacanze supplement­ari anche quando il carico generale di lavoro non lo permettess­e. A nostro modo di vedere, il Rod non necessita quindi di adeguament­i sul tema delle vacanze dei collaborat­ori”. Ricordando i rischi di un eventuale aumento delle spese comunali per i contribuen­ti qualora la proposta dovesse essere accolta, i commissari invitano il legislativ­o a bocciare la mozione.

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TI-PRESS Pareri divergenti tra commissari al riguardo dell’attoparlam­entare

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