Importante traffico di droga: in manette un 36enne
Deteneva oltre mezzo chilo fra coca, hashish e marijuana
Ancora un arresto legato al mondo degli stupefacenti. È avvenuto mercoledì scorso a danno di un 36enne cittadino svizzero domiciliato nel Locarnese, sospettato di essere coinvolto in un importante traffico legato alla compravendita di droga. Ne hanno data notizia il Ministero pubblico e la Polizia cantonale in una nota diffusa ieri. L’inchiesta, nel cui ambito sono scattate le manette ai polsi dell’uomo, è stata svolta in collaborazione con i Servizi antidroga della Polcomunale della Città di Locarno e della Polcomunale di Ascona.
Sempre stando a quanto riferito dagli inquirenti, un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti è emerso a seguito di perquisizioni personali e dell’appartamento in cui il 36enne risiede. Per la precisione, è stato rinvenuto oltre mezzo chilo di droga tra cocaina, hashish e marijuana.
Le ipotesi di reato nei confronti dell’arrestato sono di infrazione aggravata e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti. L’inchiesta è coordinata dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri.
Rinvenuto cadavere a Someo
Intanto, potrebbe trattarsi di un decesso legato proprio mondo degli stupefacenti quello dell’uomo sulla sessantina trovato morto domenica scorsa nella casa di Someo in cui da qualche tempo viveva con un amico. La notizia del rinvenimento del cadavere è stata anticipata dal portale Tio, senza per altro fornire elementi di dettaglio.
Stando a informazioni raccolte da ‘laRegione’, entrambi gli uomini possono essere associati all’ambiente del consumo e diversi elementi corroborano la tesi secondo cui la tragica scomparsa possa essere messa in relazione a quel contesto.
Come accennato, l’uomo deceduto risiedeva da qualche tempo a casa dell’amico, che avrebbe una ventina d’anni meno di lui. Il cadavere era stato rinvenuto per caso domenica da una terza persona inviata dal padrone di casa (temporaneamente ricoverato in una clinica) nel suo appartamento per ritirare del materiale. Constatata la presenza del corpo privo di vita, il visitatore occasionale aveva chiesto aiuto in un esercizio pubblico, dove per puro caso era presente un impresario di pompe funebri, che l’aveva riaccompagnato e con il quale erano poi stati fatti scattare gli allarmi.
Al portale Tio la Polcantonale ha precisato che non vi è alcun legame fra il ricovero del padrone di casa e le circostanze che hanno portato al decesso dell’amico.