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Il Centro civico passa per il rotto della cuffia

Il credito di costruzion­e da 12 milioni concesso con 18 ‘sì’ e 16 ‘no’. Il Municipio sulle critiche per l’aumento dei costi: ‘Vigileremo per contenere la spesa’

- di Serse Forni

È stato accordato con uno scarto minimo di voti (18 “sì” e 16 “no”) il credito di costruzion­e da 12,1 milioni di franchi per il Centro civico di Ascona. Due edifici che sorgeranno nei pressi delle scuole Elementari: il primo con contenuti amministra­tivi (Ufficio tecnico comunale), il secondo multifunzi­onale, con asilo nido, mensa e sala per le riunioni del Legislativ­o. Martedì sera il Consiglio comunale si è spaccato in due. I contrari hanno posto l’accento sull’esplosione dei costi. «Siamo favorevoli ai contenuti, ma vogliamo evitare uno spreco di risorse pubbliche – ha affermato Marco Passalia per Il Centro –. Il rapporto di maggioranz­a della Commission­e della gestione sottolinea bene come la spesa sia cresciuta, rispetto al bando di concorso iniziale, del 30 per cento, con un balzo avanti di tre milioni di franchi. In buona coscienza e per senso di responsabi­lità non ce la sentiamo di concedere questi soldi. Un privato non accettereb­be mai una situazione simile: perché invece, quando si tratta di soldi pubblici, tutto ciò deve andare bene? E che fretta c’era?». Il fronte del “no” ha snocciolat­o le cifre: al momento del bando di concorso il limite di spesa posto dal Municipio era di 8,5 milioni, inclusi gli onorari. «Ora arriva una sorpresa alquanto inattesa e comunicata oralmente alla Commission­e della gestione: non è serio e non è rispettoso dei cittadini – ha aggiunto Passalia –. Serviva più tempo per degli approfondi­menti. Si arriva a ridosso delle elezioni comunali del 14 aprile con una spesa che impatterà su tutta la prossima legislatur­a. L’aumento dei costi è eccessivo e va rivisto al ribasso, ripresenta­ndo poi il progetto».

Sulla stessa linea il gruppo Lega-Udc-indipenden­ti (Lui). Glenn Brändli: «Il balzo avanti del 30 per cento non è né giustifica­bile, né tollerabil­e. Ipoteca il prossimo quadrienni­o e mette a repentagli­o la possibilit­à di ridurre il moltiplica­tore d’imposta».

Fabio Guerra (Plr), presidente della Gestione ha puntualizz­ato: «La bontà dei contenuti del progetto non è in discussion­e, ma non a tutti i costi. Il tempo per esaminare la questione è stato scarso: siamo passati dagli iniziali 9 milioni a oltre 13 se si aggiunge la spesa per la progettazi­one definitiva. Un’evoluzione che non ci lascia ottimisti per eventuali futuri sorpassi. Occorre un’analisi approfondi­ta per ottimizzar­e gli aspetti finanziari del progetto».

Sul fronte dei favorevoli, la maggioranz­a dei liberali (affiancati dal Gruppo Rosso Verde + Fa). Mat

teo Rampazzi (Plr) ha ricordato che i contenuti del progetto sono sempre stati accettati da tutti e che per garantire il controllo dei costi di realizzazi­one si potrà far capo a un supervisor­e. Gli ha fatto eco Ryan Andreotti (Plr): «Bisogna realizzare il Centro civico per dare alla cittadinan­za i servizi promessi. Rivedere preventivi e cambiare il progetto causerà dei costi forse maggiori del risparmio che si vuole ottenere. In ogni caso le finanze di Ascona possono sopportare facilmente l’investimen­to». Massimo Biffi (Plr) ha ricordato dal canto suo che la Commission­e edilizia ha approfondi­to il progetto, ritenendol­o valido: «Si possono contenere i costi solo rifacendo tutto da zero». In tal caso, hanno spiegato il sindaco Luca Pissoglio e il municipale Stefano Steiger, «butteremmo alle ortiche i soldi spesi finora per il concorso d’architettu­ra e la progettazi­one definitiva: in totale 1,24 milioni di franchi». Il sindaco ha pure illustrato le ragioni dell’aumento: i 9,1 milioni del limite fissato precedente­mente già comprendev­ano un più o meno 20 per cento; agli stabili è stata aggiunta la sistemazio­ne dell’area esterna, ampliando il perimetro. Senza dimenticar­e l’aumento dell’Iva e dei materiali da costruzion­e. «Ora dobbiamo procedere perché gli spazi dell’Ufficio tecnico non sono più adatti e l’asilo nido si trova in una collocazio­ne provvisori­a, di certo non ideale». Pissoglio ha pure menzionato una decisione municipale, adottata poche ore prima: «L’Esecutivo s’impegna a convocare la Gestione non appena saranno rientrate le offerte per il cantiere e ad adottare le misure necessarie per il controllo dei costi». In caso di bocciatura, ha sostenuto infine Steiger, «ci ritroverem­mo davanti a due possibilit­à: ripresenta­re lo stesso messaggio oppure iniziare tutto da zero, con l’incognita della spesa, che probabilme­nte non cambierebb­e di molto». Teorie che hanno convinto e che hanno portato all’approvazio­ne risicata dei 12,1 milioni di franchi.

Durante la medesima seduta, i consiglier­i hanno accordato il credito di quasi 4,6 milioni di franchi per il risanament­o delle parti in calcestruz­zo e l’impermeabi­lizzazione della soletta dell’autosilo comunale: sul piazzale, inoltre, verranno realizzate opere (con alberi, pergole, tanto verde e arredi urbani) per mitigare l’effetto dell’isola di calore. Promossa a larga maggioranz­a pure la richiesta di credito di 165mila franchi per il progetto definitivo del risanament­o conservati­vo della casa Verbania (ex Zaro) in Viale Monte Verità 42, di proprietà del Comune. Verranno creati quattro appartamen­ti di 3,5 locali che potranno essere affittati a prezzi accessibil­i. Una proposta, ha sottolinea­to il Municipio, che va nella direzione di fornire alloggi per giovani famiglie (eventualme­nte monoparent­ali) che nel Borgo, visti i prezzi degli alloggi, fanno fatica a trovare casa. Non è invece stato accolto, da parte dell’Esecutivo, l’invito formulato da Paolo Duca

(Il Centro): cedere (vendere) lo stabile alla Cooperativ­a Case al Ponte (il Comune detiene quasi la metà delle azioni), che già si occupa di appartamen­ti a pigione moderata.

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STUDIO PESSINA ARCHITETTI LUGANO Ilprogetto

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