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Investimen­ti e visioni per studiare il futuro

I dicasteri Pianificaz­ione e Territorio stilano un bilancio dell’attività portata avanti negli ultimi anni per preparare quella che sarà la cittadina di domani

- di Prisca Colombini

Chiasso non vuole restare immobile e da qualche anno ha ormai iniziato a sviluppare quella che sarà la visione della città del futuro. Insieme a questo, sono in corso diversi lavori di riqualific­a, sia comunali che privati, che hanno l’obiettivo di rilanciare la cittadina. Due dicasteri – la Pianificaz­ione e il Territorio – che vanno a braccetto e per i quali, alla vigilia della fine della legislatur­a, è giunto il momento di tirare le somme. «Sessant’anni fa era il momento del boom economico e i politici di allora hanno optato per la visione odierna – commenta il capodicast­ero Pianificaz­ione, trasporti pubblici e ambiente Davide Lurati –. Chiasso ha voluto approfitta­re del boom della ricchezza. Oggi la qualità di vita ha altri criteri e siamo noi politici di oggi a dover definire il futuro». La capodicast­ero Territorio Sonia Colombo-Regazzoni ha invece evidenziat­o che «di gente che crede ancora in Chiasso ancora ce n’è: basta vedere gli importanti investimen­ti privati in corso». Il fermento in corso ha attirato l’attenzione anche della rivista specializz­ata ‘Archi’ che, nel numero dell’8 aprile, si occuperà proprio di Chiasso.

‘Una via da seguire organizzat­a’

Dotandosi del suo Piano d’azione comunale (Pac), il Comune ha potuto elaborare una nuova politica di sviluppo insediativ­o a favore di un uso consapevol­e e parsimonio­so del territorio. Quella scelta, ha aggiunto Lurati, è «una strategia ben studiata e condivisa tra politica e opinione pubblica, affinché la via da seguire sia organizzat­a». In una prima fase, tre comparti cittadini – viale Stoppa, viale Volta-via Comacini e Crocione-Molino del bosco – sono stati ritenuti prioritari. Il Municipio ha promulgato uno specifico messaggio con correlata richiesta del credito per l’organizzaz­ione dei mandati di studio paralleli sui tre comparti prioritari. Sono quindi stati definiti tre gruppi interdisci­plinari che hanno sviluppato un’analisi del territorio, proponendo spunti e progettual­ità, da cristalliz­zare in un piano d’insieme. «L’esecutivo è al lavoro per definire un piano d’insieme che comprenda le tre aree – sottolinea il capodicast­ero –. Dopo Lugano, Chiasso è la città più avanti di tutte in questo disegno della pianificaz­ione e del territorio che segue gli obiettivi del Pac».

Piccola velocità senza opposizion­i

Superato indenne il periodo di pubblicazi­one dell’area di svago della Piccola velocità, lo sviluppo del Gleis 4 ha segnato un importante passo avanti. «Il nuovo quartiere destinato a riqualific­are un’ampia fascia urbana contigua all’area ferroviari­a sarà un unicum a livello distrettua­le – continua ancora Lurati –. Potremo creare la tanto voluta zona di aggregazio­ne per i nostri giovani, utilizzabi­le tutto l’anno per concerti, feste, mostre, spettacoli ed eventi». Il progetto di cui si parla ormai da anni si struttura in tre distinte fasi, con gradi d’approfondi­mento differenti. All’area di svago si aggiungono il nuovo Centro profession­ale del tessile – il messaggio governativ­o è all’esame della Commission­e della Gestione e finanze – e l’area, oggetto di uno studio strategico, dove è prevista la costruzion­e di una palestra tripla e lo spostament­o del centro profession­ale commercial­e di Chiasso. Il credito per la realizzazi­one dell’area di svago «sarà presentato al Consiglio comunale quest’anno, con l’obiettivo di iniziare i lavori, di concerto con le Ffs, nel corso del 2025». Il Comune sta attualment­e aspettando il preavviso cantonale.

Verso la passerella sul Faloppia

La posa della passerella sul Faloppia è invece pronta a essere esaminata dal legislativ­o: il credito di 852mila franchi sarà all’ordine del giorno della prossima seduta. «Obiettivo di questa misura comunale inserita nel Pam2 – ricorda la caposezion­e Pianificaz­ione Silvia Passiglia – è estendere la rete ciclabile-pedonale a livello comunale, collegando la zona amministra­tiva di Chiasso con via Soldini e il tunnel di via Dunant». La struttura sarà «metallica e leggera e si adeguerà al contesto ferroviari­o». Restando nel comparto, è in corso anche il progetto – «che fa discutere», annota ancora Davide Lurati – relativo alla rinaturazi­one del Faloppia. «Un progetto urbano e di riordino del tratto che va fino a Novazzano inserito nella pianificaz­ione strategica cantonale sui corsi d’acqua». Dopo le discussion­i che hanno accompagna­to il voto per il credito di progettazi­one dell’intervento, il municipale assicura che «per la progettazi­one definitiva coinvolger­emo Consiglio comunale e popolazion­e». Vi sono altre riqualific­he in atto o previste – come quella che interessa il Centro culturale (il cui credito è al momento fermo in Gestione), Corso San Gottardo (con l’introduzio­ne di una zona-30 tra via Dunant e via D’Alberti), comparto Franscini (dove, al termine dei lavori, la velocità massima consentita sarà di 30 all’ora) e nucleo di Pedrinate – fino alla visione strategica dello spostament­o dell’autostrada che permetterà la creazione di un grande parco urbano transfront­aliero.

‘Spostato il traffico dal centro’

In questi anni il Municipio ha inoltre creato le premesse per una città con un grado di sostenibil­ità e vivibilità molto elevato. «Negli ultimi due anni abbiamo terminato la rivoluzion­e copernican­a della viabilità – commenta Sonia Colombo-Regazzoni –. I tempi della politica sono questi: il risultato auspicato di togliere il traffico dal centro è stato raggiunto, anche se non piace a tutti». Concluso anche il progetto del nodo di intercambi­o del trasporto pubblico alla stazione ferroviari­a. Un progetto che «ha subito parecchie modifiche che non mi hanno sempre soddisfatt­o – aggiunge la municipale – e dove manca il verde, ma mi è stato promesso, e controller­ò anche se non sarò più in carica, che nel 2026 alla stazione arriverà del verde permanente». Il Municipio si è fatto promotore anche di uno studio per combattere le isole di calore. «Sono emerse delle proposte molto valide, ma con costi onerosi. Abbiamo comunque fatto nostri alcuni piccoli passaggi (come la posa di fontanelle, panchine o i vivai diffusi) in attesa di poter portare a compimento quella che sarà una necessità per Chiasso e per tutto il Cantone». Importanti e significat­ive risorse finanziari­e sono state altresì riservate al rinnovamen­to del parco immobiliar­e del Comune, come la manutenzio­ne straordina­ria della scuola dell’infanzia di via Simen (ormai terminata), della scuola dell’infanzia di via Chiesa e delle palestre di via Soave (entrambi i cantieri finiranno nel settembre 2025), la ristruttur­azione del Palapenz (nuovamente agibile da maggio) e dello stand di tiro della Rovagina (i lavori sono iniziati e termineran­no nel 2026). Senza dimenticar­e gli interventi privati. Tra questi Sonia Colombo-Regazzoni ha ricordato «il mio incubo del primo anno di legislatur­a», ovvero il quartiere di via Odescalchi, oggi «riqualific­ato in maniera esemplare», la nuova porta d’accesso ex Fernet Branca «già occupato da parecchie ditte che si sono trasferite a Chiasso dal Malcantone per questioni di traffico» e l’edificazio­ne del nuovo complesso di via Lavizzari che, da fine anno, ospiterà anche il Denner, che lascerà quindi via Bossi.

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TI-PRESS Gettate le basi per avere una città con un grado di sostenibil­ità e vivibilità moltoeleva­to

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