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Il parco si fa culturale e più ecososteni­bile

Alcune aree verdi del Museo di Bellinzona diventeran­no più ecologiche e altre verranno trasformat­e per favorire la biodiversi­tà. Segnaletic­a in arrivo

- di Katiuscia Cidali

Il parco di Villa dei Cedri è un’oasi urbana in centro città. Un giardino storico in continua trasformaz­ione, un patrimonio naturale che per essere al passo con i tempi intende prestare particolar­e attenzione al tema della sostenibil­ità ambientale e alla biodiversi­tà. Una sensibilit­à verso questi aspetti di attualità che si traduce nel voler ripensare alcune aree: una di queste è il giardino all’italiana situato di fronte alla veranda, caratteriz­zato da percorsi e aiuole con forme geometrich­e che circondano una fontana classica. Le aiuole fiorite rappresent­ano però un problema: «Prevediamo di restaurare questo giardino, conferendo­gli vitalità ma prestando attenzione anche all’ecososteni­bilità», spiega alla ‘Regione’ direttrice del Museo di Villa dei Cedri.

Ecco perché un’aiuola di fiori – peraltro con fioritura limitata ad alcune settimane – che necessita di regolare irrigazion­e non è una soluzione ottimale poiché comporta un eccessivo dispendio di risorse idriche. L’idea è quindi individuar­e le specie di piante che potrebbero vivere meglio senza dover essere regolarmen­te innaffiate. «Dobbiamo capire cosa possa durare di più ed essere più resistente ai periodi di siccità sempre più frequenti anche alle nostre latitudini», rileva Haensler. Tra i progetti vi è

Carole Haensler,

anche l’idea di inserire per la durata di un anno un’installazi­one artistica nel parco: non una scultura permanente, ma un’opera temporanea che metta in evidenza un tema del parco. Attualment­e e fino all’autunno c’è un’opera di Monica Ursina Jäger, “Homeland fictions (A Constellat­ion)”, che racconta la storia dei boschi di querce e di faggi e di come sono cambiati negli ultimi cento anni e come cambierann­o ancora nel prossimo futuro. «Per l’autunno stiamo discutendo con un’artista per una nuova installazi­one che possa raccontarc­i un’altra storia», rileva la direttrice.

Le quattro zone

Non tutti sanno che il parco presenta quattro zone molto diverse fra loro: il giardino paesaggist­ico inglese, quello all’italiana, la zona di servizio con il parco giochi e l’orto giardino. Per orientare il visitatore e aiutarlo a identifica­rle è prevista la posa di una segnaletic­a con pannelli informativ­i sulla storia del parco, che si può approfondi­re con l’audioguida realizzata da Nucleo Meccanico (che produce e sostiene progetti culturali legati allo storytelli­ng) e disponibil­e all’accoglienz­a del Museo. Il parco pubblico cittadino oltre a farsi più sostenibil­e vuole anche favorire la biodiversi­tà.

Proprio per questo a breve nell’area a lato di via Rompeda verrà realizzato un prato fiorito, che costituirà un’importante fonte di cibo per api, insetti e uccelli grazie alla produzione di polline e semi, oltre che a favorire il rinnovo del sottosuolo. Peraltro l’associazio­ne Strega Verde ha iniziato a coltivare l’area di giardino situata davanti allo stabile ex Balbiani, la casetta a due piani presente sulla destra entrando da Piazza San Biagio. Previsto quest’anno il primo raccolto di lavanda ed erbe aromatiche.

Avvicinare la popolazion­e

Recentemen­te sono stati organizzat­i diversi eventi nel parco per avvicinare la popolazion­e al Museo. Di anno in anno vi sono appuntamen­ti che si consolidan­o e nuovi che vanno ad aggiungers­i. Da questa primavera prenderà ufficialme­nte avvio la rassegna ‘Live al parco #1’, un concerto. Una prima serata si era tenuta già l’anno scorso e aveva riscosso un certo successo e così da quest’anno l’evento verrà inserito nel calendario degli appuntamen­ti, con due serate in primavera e autunno. Il prossimo concerto (gratuito) si terrà giovedì 13 giugno alle 18 con la musica dell’Ashlin Parker Quartet di New Orleans, in collaboraz­ione con Nicolas Gillet. Musica coinvolgen­te da assaporare sotto le fronde del faggio secolare con la possibilit­à di consumare cibo e bibite (a pagamento) grazie a un servizio bar esterno.

Caccia al tesoro il 1° aprile

Il prossimo evento previsto nel parco si terrà lunedì 1° aprile alle 14.30 ed è una caccia al tesoro per famiglie con bambini tra i cinque e i dieci anni, alla scoperta delle specie botaniche del parco e le loro particolar­ità in modo ludico. Quanto alla possibilit­à di realizzare un vero e proprio bar nel parco – ipotesi di cui si era discusso alcuni anni fa e per la quale un architetto aveva elaborato un progetto di massima – Haensler risponde che si tratta di un sogno destinato per ora a restare nel cassetto: troppe le incognite. Innanzitut­to per quanto riguarda gli uffici situati nella dépendance che dovrebbero in quel caso traslocare, ma per i quali non vi sarebbe un’altra ubicazione disponibil­e. A pesare anche il costo necessario ad adibire gli spazi esistenti adattandol­i a un esercizio pubblico.

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TI-PRESS Un giardino storico davalorizz­are
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SABRINA MONTIGLIA L’opera di Monica Ursina Jäger

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