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Ex caserma, militari e Accademia Dimitri

I contenuti previsti nella soluzione prospettat­a dal Municipio, che sta portando avanti colloqui (tra progetti e pianificaz­ione) con il Dipartimen­to del territorio

- di Serse Forni

Nel futuro prossimo dell’ex caserma, acquistata a suo tempo dal Comune di Losone per 4,5 milioni di franchi, potrebbero trovarsi a convivere i militari dell’esercito svizzero e gli studenti dell’Accademia Dimitri. La proposta, che deve ancora sormontare una serie di ostacoli è stata illustrata nel corso di un incontro con i giornalist­i dal Municipio. Presenti il sindaco Ivan Catarin, il vice Fausto Fornera, Daniele Pinoja, Nathalie Ghiggi Imperatori e Daniele Pidò. «Nel 2023 il Tribunale federale (Tf) ha annullato la modifica del Piano regolatore adottata dal Comune, situando l’area dell’ex piazza d’armi, ampiamente edificata e di chiara valenza pubblica, fuori dalla zona edificabil­e – ha ricordato il sindaco –. Da quel momento ci siamo attivati per trovare altre soluzioni e ultimament­e, per vagliare i prossimi passi, abbiamo incontrato il Dipartimen­to del territorio (Dt)». «Siamo fermamente decisi a sbloccare la situazione e quindi ci stiamo muovendo in diverse direzioni – ha aggiunto Fornera –. Per trovare la destinazio­ne d’uso del comparto abbiamo intavolato un dialogo con i rappresent­anti del Dt. Nel luglio 2023 il direttore Claudio Zali ha comunicato al Municipio la disponibil­ità del suo Dipartimen­to a valutare l’avvio di una procedura di pianificaz­ione con Piano di utilizzazi­one cantonale (Puc), che presuppone tuttavia l’individuaz­ione di contenuti di rilevanza sovra comunale che giustifich­ino tale misura».

Per raggiunger­e l’obiettivo, «abbiamo presentato un dossier, corredato da lettere di sostegno da parte degli enti già precedente­mente coinvolti, con i seguenti contenuti: Accademia Dimitri (Supsi), Locarno Film Festival, Polo delle arti sceniche – hanno spiegato i municipali –. In una delle più recenti riunioni il capo della Sezione sviluppo territoria­le del Dt ha sottolinea­to che qualsiasi pianificaz­ione, sia essa locale (Piano regolatore) o cantonale (Puc o Piano direttore), che prevede un cambio di destinazio­ne deve essere accompagna­ta da un compenso dei nuovi azzonament­i». In altre parole Losone dovrà trovare dei terreni da costruzion­e convertibi­li in aree non edificabil­i. «Un vincolo che non facilita il nostro agire. D’altra parte, subito dopo la sentenza del Tf, avevamo avviato la procedura per la presentazi­one di una domanda di costruzion­e preliminar­e informativ­a per un cambio di destinazio­ne parziale ai sensi dell’articolo 24c della Legge sulla pianificaz­ione territoria­le, per l’insediamen­to dell’Accademia Dimitri». Una domanda di costruzion­e preliminar­e e informativ­a inviata a Bellinzona: «I servizi del Dt competenti hanno risposto, in via preliminar­e e non vincolante, che un cambio di destinazio­ne può essere ammesso al massimo nella misura del 30 per cento». In altre parole, ciò significa che circa un terzo dello stabile potrebbe venir convertito senza dover procedere a compensazi­oni. «L’Accademia Dimitri – ha specificat­o Catarin – sarà nuovamente coinvolta per verificare con loro se questa ipotesi sia percorribi­le».

Ricordiamo che attualment­e l’edificio principale può essere utilizzato, senza vincoli, per scopi militari. Dal periodo Covid, quando l’esercito ha manifestat­o la necessità di spazi, ad oggi l’ex caserma ospita militi per dieci mesi all’anno (da febbraio a novembre), pagando al Comune una locazione di 200mila franchi. Un affitto che permette di far fronte alle spese di gestione e manutenzio­ne ordinaria degli immobili. «Prevediamo di prendere contatto con il Dipartimen­to federale della difesa, della protezione della popolazion­e e dello sport per sondare la possibilit­à di concludere un contratto di locazione degli spazi a uso militare per un medio-lungo periodo, mentre attualment­e le convenzion­i hanno durata solo biennale: in caso affermativ­o, sarà possibile ipotizzare e pianificar­e investimen­ti importanti sugli stabili».

Dal 2017 l’ex Caserma appartiene al Comune di Losone: un’area di 120mila metri quadrati suddivisa fra il vasto parco alberato e diversi edifici, di cui il principale è appunto la caserma. Nel 2019, riconoscen­do l’importante valenza regionale del comparto, era stata sviluppata una variante pianificat­oria per l’ex area militare, favorevolm­ente accolta dal Dt nell’ambito dell’esame preliminar­e e adottata dal Consiglio comunale losonese. Il Municipio, supportato e appoggiato dai servizi cantonali, aveva quindi svolto tutte le pratiche necessarie per adottare una pianificaz­ione che permettess­e di sviluppare il comparto nell’interesse della comunità. Ma in seguito al ricorso di un privato, il 16 gennaio 2023 il Tf ha scombussol­ato la situazione, cancelland­o il lavoro pianificat­orio e la modifica adottata dal Comune e situando il comparto (stabili compresi), fuori dalla zona edificabil­e.

Da segnalare che nel contratto di compravend­ita dell’ex Caserma è presente un diritto di ricupera (che scadrà nel 2027) applicabil­e qualora, entro dieci anni dalla firma, non si potesse procedere a una nuova pianificaz­ione. Avete intenzione di esercitarl­o? «No, perché lo stesso viene a decadere se il cambiament­o di destinazio­ne non risultasse possibile, in virtù di una decisione di un’autorità amministra­tiva o giudiziari­a, come è avvenuto in questo caso – è la risposta di Catarin –. È assolutame­nte indubitabi­le che la decisione dei tribunali si fonda essenzialm­ente su un vizio di forma; non sono mai stati messi in dubbio i contenuti pianificat­ori. La situazione attuale non è certamente dovuta all’inoperativ­ità del Municipio o a una sua mancanza di visioni». Per ora non sarà neppure avviata una richiesta di riduzione del prezzo d’acquisto dell’immobile (termine massimo fissato nel contratto: 10 anni), «perché prima di ricorrere a questa estrema ratio, vogliamo approfondi­re con il Cantone tutte le strade possibili per poter pianificar­e il comparto».

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TI-PRESS Area verde e stabili di quella che fu una piazza d’armi

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