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Quelle fatture salate ‘E noi facciamo lobby’

Per una realtà-polo i costi che vengono ricaricati ogni anno stanno diventando insostenib­ili. Riforma tributaria: ‘La Gestione perché non ci ha interpella­to?’

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Uno dei gangli dei problemi finanziari comunali è rappresent­ato dal tema degli oneri che ricadono dal Cantone.

Dai banchi consiliari Massimilia­no Robbiani (Lega) ha suggerito di andare a picchiare i pugni sul tavolo a Bellinzona.

Qual è la strada percorrere?

– In effetti, il vero tema è quello dei flussi finanziari Cantone-Comuni. Mi farebbe piacere se il Centro andasse a bussare al proprio Consiglier­e di Stato, chiedendog­li di mettere mano al discorso del sistema di finanziame­nto della legge anziani, che è fortemente perequativ­o. Va bene domandarci di fare rete, ma se poi il Comune gestisce in modo corretto le reti sanitarie e paga per l’inefficien­za di altri, non funziona. Per i Comuni polo non è più sostenibil­e. Ma ci metto anche il ‘mio’ Dipartimen­to del territorio sulla questione dei trasporti pubblici. Settore al quale contribuia­mo come Città polo, paghiamo perché abbiamo tre stazioni e c’è un sistema di finanziame­nto che purtroppo ci penalizza.

CATTANEO – Sarebbe buona cosa che nel parlamento cantonale ci fossero più municipali e consiglier­i comunali per perorare la causa. Le Città polo dovrebbero però essere maggiormen­te attive su questo tema, fare lobbying a livello di parlamento, creare dei momenti di incontro per spiegare cosa comporta una decisione cantonale del genere a livello comunale e cercare di evitarle.

CAVERZASIO – Sfonda una porta aperta. Il punto è che possiamo unirci quanto vogliamo, ma ogni Comune conta uno. E quando in perequazio­ne sono più i riceventi che i paganti, una minima correzione per far pagare meno non la portiamo a casa. Diverso è andare a trattare su determinat­i temi direttamen­te col Cantone. Pensiamo alla Filanda: ci viene riconosciu­to un contributo più basso rispetto alle altre bibliotech­e cantonali. Eppure è un gioiello, anche se noi all’inizio eravamo contrari, e un esempio nella gestione del personale. Il grande tema poi è la perequazio­ne indiretta: purtroppo la troviamo in tanti settori. Uno l’abbiamo citato, il settore anziani: noi possiamo gestire le strutture in rete, fare economia di scala, ma alla fine ci ritroviamo con l’Ente case anziani Mendrisiot­to a pareggio, ma sul tavolo 3 milioni in più di fatture da parte del Cantone. È il sistema in sé a mettere in crisi. Andrebbe svantaggia­to chi non fa rete. Bisognereb­be creare dei bonus ma anche dei malus. Ticino 2020 era partito con l’idea di fare una grande riforma, non mi aspetto nulla di eclatante.

TELA – Io credo che l’unione faccia la forza. Il Mendrisiot­to è pur sempre il distretto che riceve meno di quello che dà. Il bilancio cantonale ci è sfavorevol­e, anche se ci sentiamo dire che ‘siamo bravi’. Da troppo tempo non abbiamo un Consiglier­e di Stato. Uniamoci allora e cerchiamo di essere forti. La spesa aumenterà sempre, è inevitabil­e.

SCACCHI – Da quanto emerge dalla stretta attualità i punti di convergenz­a sono ben pochi. Mendrisio comunque deve farsi sentire. Come è possibile che la Gestione del Gran Consiglio – in fase di elaborazio­ne della riforma della legge tributaria – non ha interpella­to i Comuni, nonostante si prospettin­o oltre 45 milioni di franchi in meno nelle casse degli enti locali? Ho personalme­nte interrogat­o il Municipio per capire a quanto ammonta il mancato introito per Mendrisio. Questa riforma supportata da Plr, Lega e Udc sarà dannosa per i Comuni.

TELA– È vero, ma la riforma credo sia stata immaginata a medio-lungo termine con l’obiettivo dichiarato di attrarre aziende e residenti. Questo potrebbe aiutare, sul versante delle entrate. Non dico di essere contento, però immaginiam­olo come un investimen­to.

SCACCHI – Sarà un investimen­to pesante sulle spalle di chi fa più fatica.

TELA– La riforma, ribadisco, ha lo scopo di attrarre nuovi contribuen­ti. Il discorso di scaricare il costo ai Comuni non trova d’accordo neanche me.

CATTANEO– Allora è un motivo in più per fare particolar­e attenzione alle misure di contenimen­to che si possono mettere in atto.

CAVERZASIO – La Gestione poteva eleganteme­nte sentire i Comuni. Anche perché la revisione è stata stravolta all’interno della Commission­e. La riforma però andava fatta.

Torniamo nei confini mendrisien­si. Dossier Aim (Aziende industrial­i): l’operazione Ail (con il riscatto delle reti) ha mandato in crisi il Dicastero. Restano dei temi aperti: quali sono le priorità?

SCACCHI – I temi importanti per noi – svolta energetica e maggiore sostenibil­ità – sono fissati negli indirizzi strategici delle Aim, un documento programmat­ico normativo. Aspettiamo l’estate per valutare l’operato del nuovo direttore, ma è importante sin d’ora seguire da vicino la trasformaz­ione delle Aziende in un ente autonomo di diritto pubblico, come proposto da una mozione interparti­tica firmata da Stephani per l’Alternativ­A.

CATTANEO– La trasformaz­ione in un ente autonomo deve avvenire il più presto possibile. È il tema più urgente.

TELA – Lo è anche per me. Una società più snella aiuta a muoversi meglio sul mercato elettrico. Bisognerà poi prestare attenzione e sostenere progetti come il teleriscal­damento, per poterci dotare di nuovi vettori energetici, sfruttando il nostro potenziale. CAVERZASIO – Ci sono diversi cantieri aperti: dal nuovo ente autonomo al piano energetico, di cui si dovrà occupare il Municipio, alle sinergie fra le tre aziende della regione. Poi c’è il tema della sede, che è sul tavolo da anni e va affrontato. Quanto al teleriscal­damento, si procede. Un mesetto fa ero in Cantone per discutere del patto para sociale che dovrebbe arrivare a giorni.

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TI-PRESS Tra i settori alla lente c’è quello deglianzia­ni

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