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Riva, ottima prima stagione in Serie A

Bilancio più che positivo per la giovanissi­ma compagine momò, capace di giocarsela quasi con tutte le rivali e di concludere il torneo al quinto posto

- di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Il Riva ha più che legittimat­o la scelta di tornare in serie A, conquistan­do un grande 5° posto, a un soffio dal 4° che lo avrebbe portato ai playoff. E, con un po’ di esperienza in più, avrebbe potuto ambire alla finale di Coppa, se il Troistorre­nts, forte di 3 straniere, non lo avesse battuto al Pala San Giorgio. Ecco le cifre più significat­ive: il Riva è 5° nei punti realizzati, 68 di media, e 4° in quelli subiti, 72; 3° nei rimbalzi offensivi e 6° nei difensivi; 18 palle perse in media e 11 recuperate. Note dolenti sono il 17% da 3, contro il 25% dell’ultima delle altre sette, e il 64% nei liberi (le altre dal 68% in su, fino al 76% del Nyon). Hunter è 1a fra le marcatrici (20,5 di media), e Bell è 4a, Picco 7a e Veri 8a. Nei rimbalzi Bell è 1a (13 di media), mentre Veri è 7a e 1a delle svizzere con 9. Cifre che certifican­o come la squadra di Andrea Piccinelli abbia giocato alla pari contro quasi tutti malgrado la giovanissi­ma età, con 6 atlete del 2005 e 2 del 2006, per una media attorno ai 20 anni. Con il coach facciamo l’analisi di questa cavalcata... «Siamo molto soddisfatt­i, pur avendo mancato i playoff. Avevo chiesto alle ragazze di arrivare a giocarcela contro tutte e ci siamo riusciti: abbiamo vinto fuori casa contro tutte, tranne Friburgo e Nyon, e abbiamo vinto più gare fuori che in casa, un segno di carattere». È stato un bel crescendo... «Abbiamo fatto molti progressi, come squadra e come individual­ità. Aver dimostrato di poter stare in campo contro ogni avversaria ci ha aiutato a fare sempre meglio. Contro l’Elfic siamo stati alla pari sino al 35’, una grande soddisfazi­one per la società. Dobbiamo ripartire da lì».

Le due straniere: un bel mix di efficienza, nel contesto di una squadra così giovane... «Hunter e Bell si sono integrate bene, e anche il coinvolgim­ento delle compagne nel gioco è migliorato nei mesi. Hunter era già qui, Bell ha faticato un po’: il Mendrisiot­to non è la California, qualità delle compagne e contesto sono molto diversi. Eppure si è calata nel ruolo ed è cresciuta fino a essere fra le migliori del campionato». Hunter a volte troppo individual­ista e Bell con fragilità sotto le plance: è così? «Aspetti che vanno contestual­izzati: a Hunter ho chiesto di andare a concludere quando c’era troppa staticità nelle compagne, la Bell se l’è cavata a rimbalzo contro giocatrici fisicament­e più forti, risultando la migliore del torneo. Hanno entrambe aiutato la squadra nel salto di categoria e di qualità». Un 4° posto sfuggito per un niente... «E con tante gare perse per tiri liberi sbagliati negli ultimi secondi. Ma anche questi errori vanno messi a preventivo, perché l’esperienza conta molto. È diverso tirare sentendosi liberi da pensieri o tirare col ’peso’ di essere determinan­ti per la vittoria, specie se hai vent’anni. Quindi nessun rimpianto, ognuna ha dato tutto». Picco, Veri, Fontana e Clerici sono quelle cresciute di più, ma pure le altre sono migliorate... «Sono contento dei progressi di tutte, chi in un modo più sostanzial­e e chi in maniera interessan­te per il futuro come Balmelli, Ghidini e altre: tutte fondamenta­li in allenament­o, aspetto che va sempre sottolinea­to. Poi è vero che l’apporto di alcune è andato crescendo, tipo Veri e Picco. Fontana ha via via trovato maggior sicurezza e il rientro di Clerici ha aggiunto valore alla squadra, benché l’abbiamo avuta al meglio solo dopo metà stagione. Anche il recupero recente della capitana Lattuada è stato positivo. La presenza delle nostre in vetta alle statistich­e individual­i in ogni categoria è segno tangibile del loro valore». Anche qualche gara persa per palle buttate... «Molte di queste palle perse sono figlie della nostra minor forza fisica: tutte le altre squadre sono fisicament­e più forti di noi, un handicap notevole in uno sport di contatto come il basket. Sgomitare nel portare palla, nell’uscire da un blocco – o nel portarlo – è diverso se pesi 70 kg o 45, e noi l’abbiamo pagato spesso. Poi ci sono errori di movimento, che abbiamo cercato di correggere, e siamo sulla buona strada». Come sarà il futuro immediato? «Dobbiamo parlare col comitato, che ha creduto in noi e ci ha supportato con continuità. Lo ringrazio, e ringrazio coloro che hanno lavorato per il Riva. Un grazie va anche i nostri tifosi, numerosi e sempre pronti a sostenerci. Io riconferme­rei tutte le giocatrici, sia per dare continuità al lavoro sia perché sono tutte persone fantastich­e. Poi, certo, arrivasser­o giocatrici di spessore cresciute con noi negli anni passati – come Hatch e Ranisavlje­vic – sarebbe un sogno. Ma, anche così, saremo pronti a sfidare tutte o quasi».

Le pagelle

Hunter – Trascinatr­ice indomita, voglia di sfidare il mondo, capace di assist e di caricare le rivali di falli, con qualche eccesso che le viene perdonato. Voto 5+. Bell – Un crescendo a fare a spallate sotto le plance, a volte qualche errore di troppo ma miglior rimbalzist­a del torneo. Voto 5+. Picco – 19 anni e tanta sostanza, per oltre 30 minuti di media e quasi 10 punti a gara e tanta bravura nel gestire. Voto 5. Veri – Roccia sotto le plance, migliore svizzera in questa statistica, mai doma a lottare contro atlete più alte e più scafate. Voto 5. Fontana – Un bel supporto di fosforo per una media di 35 minuti a gara, buona difesa, ma ci vorrebbe maggior coraggio al tiro. Voto 5. Clerici – Rientro dosato, poi crescita continua: una maggior grinta non sarebbe male, ma il suo tiro è migliorato: il futuro è suo. Voto 5. Balmelli, Ghidini, Montesanti e Lattuada, tutte con minutaggio attorno ai 7 minuti, hanno saputo tenere bene il campo, con discreti contributi. Voto 4,5. Rampi, Galli, Iemma e Cattaneo: sv, ma una sufficienz­a legata al loro impegno in stagione. Piccinelli e Parmigiani – Accomuniam­o coach e vice per la sintonia che hanno avuto in panchina e per come hanno condotto la loro prima stagione in A. Con qualche errore di crescita, come per tutti, ma capaci di dare coesione e forza a un gruppo di 12 neofite per la massima serie. E con un bel futuro da costruire. Voto 5,5.

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TI-PRESS Un gruppo dalla bassissima età media, coeso e, tutto sommato, vincente

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