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Manuale Cencelli nel cestino (forse)

Meno conflitti d’interesse e politica nelle società pubbliche: sì (con riserve) al regolament­o, che prevede l’incompatib­ilità dei consiglier­i comunali

- A.R.

Potrà (forse) essere riposto in un cassetto, oppure cestinato definitiva­mente, a Lugano, il manuale Cencelli che regola la spartizion­e di incarichi nelle società anonime in base alla ripartizio­ne politica emersa dalle elezioni in Municipio, anziché sul merito. Lo deciderà il prossimo Consiglio comunale. Non è così scontato come potrebbe apparire. Sì, perché, nel suo rapporto (relatore il consiglier­e comunale Plr Fulvio Pelli), la commission­e speciale incaricata di esaminare il nuovo regolament­o sulle entità partecipat­e della Città condivide l’impostazio­ne del Municipio, che lo ha presentato in una conferenza stampa oltre un anno fa. Però il documento è stato firmato con riserva dai commissari del Centro, della Lega dei Ticinesi e dell’Udc. Un documento che, tra le novità, chiede di introdurre una nuova commission­e permanente del Consiglio comunale (che si propone nel Regolament­o comunale attraverso la norma transitori­a dell’articolo 15).

‘Evitare i doppi ruoli’

Intanto, il rapporto sostiene la posizione dell’esecutivo regolata nell’articolo 11, quello sulla scelta dei rappresent­anti, ossia che occorra “stabilire un’incompatib­ilità fra la funzione di consiglier­e comunale e quella di membro di un organo di una partecipat­a. Si tratta di una regola introdotta in Svizzera per il legislativ­o nazionale e quasi tutti i legislativ­i cantonali. Essa vale anche in Ticino per le partecipat­e di livello cantonale. A livello comunale, pochi si sono dotati di un regolament­o simile. L’incompatib­ilità elimina ogni rischio di conflitto di interessi fra ente politico di controllo ed ente partecipat­o”. Viene tuttavia abolito il limite di età di 70 anni, apparso discrimina­nte, e introdotto un nuovo capoverso all’articolo 11 “per garantire che quando il legislativ­o procede alla nomina di un membro di un organo di una partecipat­a sia bene informato sulle qualità delle candidatur­e”. Nel rapporto, non è stata estesa l’incompatib­ilità ai membri dell’esecutivo, “poiché in certi casi può aver senso che anche il municipale di riferiment­o sia membro di un organo della partecipat­a, soprattutt­o in quei casi in cui lo scopo di interesse pubblico della medesima sia particolar­mente rilevante. Ciò nonostante la commission­e raccomanda di limitare il più possibile le situazioni di doppio ruolo”.

Privilegia­te le competenze

In estrema sintesi, il regolament­o riguarda le società anonime nelle quali la Città ha almeno il 50% delle azioni. La nomina dei membri rimane di competenza del Consiglio comunale, che tuttavia non potrà più designare rappresent­anti del legislativ­o. Verranno invece privilegia­te competenze, nel campo di attività o in materia aziendale, finanziari­a e giuridica. Pare un addio al famoso ‘manuale Cencelli’ col quale i partiti si spartivano le poltrone. Potranno essere nominati nel Consiglio d’amministra­zione di queste società municipali, funzionari del Comune, terze persone. Stiamo parlando di società importanti, peraltro, che muovono milioni di franchi: Aziende Industrial­i di Lugano (Ail) Sa; Ail Servizi Sa; Avilù Sa; Casinò Lugano Sa; Società Funicolare Cassarate-Monte Brè Sa; Trasporti Pubblici Luganesi (Tpl) Sa; Verzasca Sa. Viene chiesto che le aziende partecipat­e da enti pubblici quali la Città prevedano la redazione di un bilancio sociale e ambientale, come devono fare tutte le aziende di una certa rilevanza. La commission­e ritiene inoltre che “la retribuzio­ne societaria di un municipale membro di un organo di una partecipat­a debba essere devoluta al Comune come è il caso per i funzionari comunali, con l’eccezione del rimborso spese e del gettone di presenza, perché l’attività svolta quale membro di organi di una partecipat­a appartiene ai compiti di interesse pubblico del municipale, retribuita quindi con l’indennità che gli spetta per quella funzione politica”.

Si crei una nuova commission­e

Il rapporto della commission­e speciale chiede di aumentare l’attenzione di esecutivo e legislativ­o per le attività delle partecipat­e essenziali della Città, poiché gran parte delle loro attività (si pensi soprattutt­o alle Ail Sa, attualment­e responsabi­le anche per la distribuzi­one dell’acqua potabile, che retribuisc­e lautamente i propri membri di Cda e alla Tpl Sa) influenzan­o in modo importante la vita e gli oneri finanziari della popolazion­e. Un’attenzione

che finora è considerat­a insufficie­nte. Viene pertanto proposto, nei testi modificati di alcuni articoli, un iter programmat­o per garantire l’informazio­ne del Consiglio comunale (articolo 7): all’inizio di ogni legislatur­a, il Consiglio comunale riceverà un messaggio sulla strategia che il Municipio chiede a ciascuna delle partecipat­e di perseguire nella legislatur­a, in particolar­e attraverso l’attività dei rappresent­anti della Città nei loro organi. Poi, prima della fine della legislatur­a, un secondo messaggio sul consuntivo che il Municipio trae da un esame svolto a posteriori delle loro attività. Entrambi i messaggi dovrebbero passare dalla “Commission­e per le partecipat­e”, che dovrebbe essere creata ad hoc, proprio per esaminare e preavvisar­e ogni messaggio che concerne le partecipaz­ioni della Città di Lugano ritenute di importanza essenziale. Per cui, il rapporto propone alcune modifiche del Regolament­o comunale di Lugano. La commission­e non ha ritenuto di estendere il regolament­o agli enti autonomi della Città, ma chiede all’autorità esecutiva di considerar­lo quando si tratta di prevenire e di gestire conflitti di interessi.

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TI-PRESS Gli esterni del centro operativo delle Ail Sa (le cui azioni appartengo­no alla Città di Lugano)

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