Se n’è andato in punta di piedi Brunello Arnaboldi
Guidò il Viganello al successo in Coppa Svizzera nel 1977
Brunello Arnaboldi ci ha lasciato a inizio settimana, dopo alcuni anni in lotta, silenziosa quanto discreta, contro un male incurabile. Ha lottato sino alla fine, con una serenità tipica del suo personaggio, senza clamori, in punta di piedi. Brunello è stato uno degli allenatori pionieri ticinesi in campo svizzero, costruitosi sull’esempio di coach della vicina penisola e perseguendo la didattica del basket. Aveva cominciato con il Lugano Molino Nuovo, nel settore giovanile, coinvolgendo già allora un imberbe Renato Carettoni, da sempre sostenitore di Sergio Dell’Acqua. È poi approdato a Viganello e nel 1977 è stato il coach che ha portato i biancoverdi alla vittoria in Coppa Svizzera nella più bella partita di sempre di basket, a Mezzovico davanti a oltre 4’000 spettatori: Brunello diresse con grande acume la sfida fra Brady e Williams del Pregassona, fino alla vittoria al supplementare. Poi è passato a Massagno, dove in cinque anni ha condotto prima gli juniores al titolo svizzero e poi ha diretto la prima squadra, portandola dalla prima divisione alla serie A, con Renato Carettoni quale vice, che sarà poi il suo successore su quella panchina. «Brunello è stato il mio mentore – dice, emozionato, Carettoni – perché mi ha coinvolto nel basket, dandomi la spinta e gli insegnamenti fondamentali per diventare allenatore. Era una persona buona, severa ed esigente, non lasciava nulla al caso e mi ha aiutato a crescere nella gestione del team e nell’apprendimento tecnico. Per le sue qualità d’insegnante, era spesso invitato a clinic in Svizzera e all’estero». Un allenatore capace di trasmettere i fondamentali individuali e di squadra e una persona di spessore da tutti i punti di vista, uomo vero prima ancora che valido allenatore. Ai familiari un sentito abbraccio.
Coppa: i pronostici dicono Friborgo
Vanno in scena oggi le finali di Coppa Svizzera. In campo femminile si troveranno di fronte l’Elfic Friborgo e il Troistorrents, mentre in campo maschile ci saranno l’Olympic Friborgo e il Ginevra. La finale femminile era già decisa prima che il campionato iniziasse tale è la differenza fra la squadra burgunda e le altre. Basta un’occhiata alla classifica per capire il divario fra le friborghesi e le altre: 21 partite, 21 vittorie, +672 punti, con il Troistorrents a 14 vittorie, 301 punti realizzati in meno e 251 punti subiti in più. Diversa, ma non tanto, la situazione in campo maschile: una partita secca è aperta a ogni risultato ma i pronostici vanno almeno al 90% ai friborghesi. Petit ha plasmato un’ottima squadra che ha nel trio svizzero Kazadi-Cotture-Jurkovitz il punto essenziale. Gli stranieri sono di buona fattura all’immagine di Nottage, miglior play della serie A. Il fattore campo è sempre un aspetto da non trascurare e quindi apprestiamoci a vedere uno spettacolo tutto burgundo.