‘Kiev a corto di missili, senza aiuti Usa perderemo’
Le lancette corrono e a Kiev è iniziato il conto alla rovescia: le forze ucraine “sono in procinto di esaurire le scorte di missili” per contrastare i continui attacchi dal cielo dei russi, incluse le micidiali bombe a guida laser, e senza i 60 miliardi di dollari tutt’oggi congelati dal Congresso americano “si rischia di perdere la guerra”. Prospettive inquietanti rese ancor più cupe dal presunto piano segreto di Donald Trump per porre fine al conflitto se fosse rieletto alla Casa Bianca: premere su Kiev per cedere la Crimea e l’intero Donbass a Mosca, rivela il Washington Post. Il tycoon, saldamente in testa nei sondaggi negli Stati chiave americani, sarebbe convinto che “per alcune aree dell’Ucraina andrebbe bene essere parte della Russia”. E Vladimir Putin non aspetta altro.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ammonito che “la difesa aerea si sta esaurendo”, e se i russi “continuano a colpire l’Ucraina ogni giorno come hanno fatto nell’ultimo mese, potremmo rimanere senza missili, e i nostri partner lo sanno”. Il leader ucraino è tornato a sollecitare Washington, avvertendo che se il Congresso Usa “non aiuta l’Ucraina, l’Ucraina perderà la guerra”. A fargli eco il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba: i soldati ucraini “vengono attaccati in modo massiccio e direi anche di routine da bombe aeree guidate che spazzano via le nostre posizioni”, ha detto al Financial Times. Secondo i funzionari della difesa di Kiev, dall’inizio dell’anno le forze russe hanno sganciato quasi 3’500 bombe aeree guidate, un record pari a 16 volte quelle utilizzate in tutto il 2023.
E mentre Kiev si aspetta un’altra offensiva russa per la fine di maggio, ha ribadito il capo dell’intelligence militare, Kyrylo Budanov, a Mosca gli occhi sono puntati sulla missione di due giorni in Cina del ministro degli Esteri, Serghei Lavrov. Il capo della diplomazia russa sarà a Pechino “su invito del ministro degli Esteri cinese Wang Yi”. Gli incontri si svolgono all’indomani del j’accuse americano: a Washington si ritiene infatti che la Cina stia intensificando il suo sostegno alla Russia fornendo, fra l’altro, intelligence geospaziale – ovvero immagini satellitari – per aiutare Mosca a vincere la guerra.