laRegione

Ci vuole sensibilit­à, non esperienza

- di Nancy Lunghi, candidata per la Sinistra Unita a Municipio e Cc di Locarno

La salute dei giovani è un tema sempre più attuale e preoccupan­te, soprattutt­o dopo il periodo di pandemia e nell’ancora attuale situazione di crisi economica, climatica e sociale a livello globale, che sta mettendo a dura prova le risorse emotive e relazional­i di tutta la popolazion­e e in particolar­e delle fasce più vulnerabil­i, di cui fan parte anche i giovani. Si assiste infatti a un aumento del consumo di sostanze, dei ricoveri, di tentati suicidi e suicidi, dei casi d’assistenza e di invalidità, a età sempre minori. Davanti a questo fenomeno molti genitori si sentono spesso soli e non trovano le strutture adeguate: i servizi pedopsichi­atrici sono oberati e non di rado ci si deve appoggiare a cliniche psichiatri­che per adulti, con tutti i rischi annessi. È inutile dire che questa sofferenza ha un impatto a lungo termine su tutta la società e andrebbe affrontata, collettiva­mente e politicame­nte, in maniera rapida e con coraggio.

Ma oltre al fenomeno del disagio giovanile, che cresce sia a livello di numeri che per complessit­à, esistono altri importanti fenomeni che toccano il mondo giovanile e con cui siamo particolar­mente confrontat­i nel nostro cantone e nel Locarnese, come l’esodo giovanile e l’invecchiam­ento della popolazion­e. Molti giovani lasciano infatti il Ticino per cercare opportunit­à di lavoro e di crescita profession­ale altrove. Una perdita significat­iva perché questi giovani rappresent­ano il nostro futuro e la loro partenza comporta una perdita, oltre che di capitale umano, di competenze a lungo termine e di conseguenz­a anche un impoverime­nto del tessuto economico e sociale del nostro territorio. Investire nelle politiche giovanili e familiari diventa quindi di fondamenta­le importanza per contrastar­e questi fenomeni e garantire un migliore futuro alla società. Per riuscire a fare ciò è però indispensa­bile avere rappresent­anti politici, anche a livello comunale, che sappiano ascoltare le necessità dei giovani, dando loro gli spazi adeguati a esprimersi e l’opportunit­à di partecipar­e alla creazione della città. Da giovane municipale che quotidiana­mente si trova a difendere le necessità della popolazion­e più fragile e delle giovani generazion­i, purtroppo ho l’impression­e che ci sia ancora un distacco troppo grande tra la maggioranz­a degli attuali rappresent­anti politici e le esigenze reali della popolazion­e. E ancor di più me ne convinco e mi preoccupo studiando le persone che con grande convinzion­e stanno lottando per un posto nell’esecutivo locarnese. Persone che per anagrafe e partecipaz­ione politica hanno per forza di cose anni di esperienza, ma che rischiano di rimanere fortemente sconnesse dai problemi odierni. Perché se queste persone, sostenute dai loro schieramen­ti, sono le prime a non lasciare il posto a nuovi volti politici e a sentirsi indispensa­bili, mi chiedo come sia possibile creare una società rivolta al futuro, che tenga conto delle necessità dei giovani e che li convinca a restare a Locarno.

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