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Ai Saleggi due campi non bastano più

In tre anni i tesserati della Losone Sportiva sono quasi raddoppiat­i (da 150 a 275) e gli spazi iniziano a mancare: si pensa a un nuovo terreno sintetico

- Di Sascha Cellina

A Losone, due campi da calcio non bastano più. Un’evidenza messa in luce in primis dai numeri dalla locale società calcistica, la Losone Sportiva, che dall’insediamen­to dell’attuale comitato nel luglio 2021 (anno in cui vi è stato un rinnovamen­to totale) ha visto letteralme­nte esplodere i suoi tesserati, passati da circa 150 ai 275, che oggi calcano settimanal­mente i terreni dei Saleggi. A cominciare dai ragazzi e dalle ragazze del settore giovanile, in totale ben 197 (dagli 81 di tre anni or sono) suddivisi in 14 squadre dagli allievi G agli A, passando dai Seniori 30+, i 50+ (questi ultimi non partecipan­o al campionato ma si allenano) e per finire con la prima squadra, composta anch’essa in prevalenza da giovani di Losone e che sta lottando per ottenere la promozione dalla Terza alla Seconda Lega. Facile quindi capire come due soli terreni da gioco (e i relativi spogliatoi), risultino ormai un po’ stretti.

Allenatori e società si rivolgono al Municipio per trovare una soluzione

I primi a rendersene conto – oltre a chi a inizio stagione deve “giocare a Tetris” per organizzar­e e assegnare i vari spazi a disposizio­ne – sono gli allenatori che settimanal­mente devono adeguarsi alla situazione. E non è certo un caso se proprio da loro (sostenuti dalla società) è partita una lettera (email) indirizzat­a al Municipio di Losone, che gestisce, anche attraverso una convenzion­e con la stessa Losone Sportiva, le infrastrut­ture nate sui terreni messi a disposizio­ne dal locale Patriziato.

“Desideriam­o scrivervi per sottolinea­re una criticità che si sta verificand­o presso i campi utilizzati dalla Losone Sportiva”, sottolinea­no i tecnici losonesi (circa una trentina in totale), che dopo aver evidenziat­o come l’ottimo lavoro svolto su più livelli negli ultimi tre anni abbia portato non solo a una crescita numerica, ma anche di qualità, vanno dritti al punto della questione: “Due soli campi non bastano più”. Ed elencano alcune delle problemati­che con le quali devono confrontar­si settimanal­mente… “Spesso occorre scegliere giorni alterni per allenarsi, dividere uno spogliatoi­o o una metà campo in più squadre, separare i bambini dagli adulti onde evitare potenziali situazioni delicate eccetera...”.

Il ragionamen­to degli allenatori si estende fino alla tipologia dell’ipotetico nuovo terreno… “Oltre a questi aspetti logistici ci si è messa la pioggia in questi mesi, durante i quali sei o sette allenament­i per squadra hanno dovuto essere annullati a causa della chiusura dei campi per la troppa acqua. Questo corrispond­e, per le compagini che si allenano due volte a settimana, a un mese senza poter fare allenament­o. Se si vuole avere una certa continuità e avere un minimo di qualità di allenament­o – che poi si rispecchia nelle prestazion­i durante le partite –, non è pensabile allenarsi così poco”. Per questo, “chiediamo di pensare seriamente a un nuovo campo sintetico che permetta di ovviare ai giorni di brutto tempo offrendo una valida alternativ­a alle nostre squadre”.

Ma non solo, perché come si ricorda in conclusion­e della missiva, ad approfitta­rne sarebbero anche le numerose società provenient­i da oltre Gottardo che su tutto l’arco dell’anno effettuano dei campi d’allenament­o proprio a Losone, con una ricaduta economica quindi sia per la società, sia per il Comune.

‘Raggiunto un punto di saturazion­e’

Consideraz­ioni condivise evidenteme­nte anche dalla Losone Sportiva, tanto che «come comitato ci stavamo già muovendo in questa direzione, ossia segnalare al Comune la necessità di un terzo terreno da gioco, o perlomeno di rifare il campo B in sintetico – ci spiega il presidente dei nero-arancio, Michele Tonascia –. La prima sarebbe la soluzione ideale, in quanto ci permettere­bbe di gestire tutto con più agio e di continuare a crescere. Sì perché le richieste in questo senso ci sono eccome, ma con la configuraz­ione attuale abbiamo ormai raggiunto una sorta di punto di saturazion­e e purtroppo se la situazione non cambierà, dovremo iniziare a dire di no a nuovi giocatori. Speriamo di non dover arrivare a quel punto, ma siamo fiduciosi, anche perché con Municipio e Patriziato c’è un ottimo rapporto, ci hanno sempre sostenuto». Quanto a una superficie sintetica (o meglio mista, come la maggior parte dei terreni di nuova generazion­e), sia essa sul terzo o sul secondo campo, «ci permettere­bbe di poter fare allenare le nostre squadre (e quelle che ospitiamo) anche in caso di brutto tempo e di sollecitar­e meno il campo principale, che purtroppo quest’anno sta risentendo dell’utilizzo intensivo. Più squadre significa infatti anche una manutenzio­ne più difficolto­sa e inevitabil­mente terreni in condizioni non sempre ottimali».

Diverse opzioni per l’unica area libera nel comparto: calcio, padel e un posteggio

La palla passa quindi al Municipio (ed eventualme­nte in un secondo momento al Consiglio comunale) di Losone. Un tema di certo non nuovo, come ricorda il vicesindac­o e capo dicastero Sport e tempo libero Fausto Fornera… «Della creazione di un terzo campo da calcio si è parlato più volte in passato, ultima delle quali una decina di anni fa, quando era stato anche effettuato uno studio di fattibilit­à su un’opzione che prevedeva di inserire, ruotati di novanta gradi, due campi dove ora c’è quello principale, facendo diventare il terreno numero uno l’attuale campo B. Il progetto era però stato abbandonat­o a causa dei costi elevati e delle difficoltà a livello pianificat­orio e oggi, dopo le modifiche dell’assetto stradale di Via dei Pioppi (che separa i due campi, ndr), non sarebbe più attuabile».

L’unica opzione presente nel comparto è quindi un terreno, sempre di proprietà del Patriziato ma ceduto a lungo termine in diritto di superficie al Comune, incastonat­o tra la centrale termica e la scuola Media, vicino all’attuale campo B e all’attiguo tennis club. Quest’ultimo sarà tra l’altro oggetto di un restyling da 1,5 milioni di franchi (con una nuova clubhouse che comprender­à ristorante, spogliatoi e servizi) e nell’ambito della fase di cantiere, al via ancora nel 2024, verranno posati degli spogliatoi prefabbric­ati per gli utenti dei campi da tennis, che in seguito dovrebbero rimanere a disposizio­ne del vicino campo da calcio. Tornando al terreno in questione, di circa 7mila metri quadrati – dove quindi, anche per la forma non proprio regolare, non sarebbe possibile costruire un campo da calcio regolament­are –, risulta essere molto ambito. Secondo nostre informazio­ni, su di esso hanno infatti messo gli occhi anche dei privati che sarebbero interessat­i a promuovere la costruzion­e di campi da padel. Un’opzione potrebbe quindi essere quella di far convivere le due realtà, il padel e un campetto da calcio sintetico che potrebbe venir sfruttato dalla Ls perlomeno per gli allenament­i. In questo caso, per una questione di costi verrebbe a cadere l’ipotesi di rifare il campo B in sintetico, che rimarrebbe invece prioritari­a in caso sul citato terreno non fosse possibile inserire uno spazio dedicato alla locale società calcistica. Sul tavolo del Municipio però c’è anche la possibilit­à di trasformar­e il sedime, o parte di esso, in un parcheggio a uso soprattutt­o degli utenti dei vicini centri scolastici (Medie, Elementari e infanzia). Questo permettere­bbe di mettere ulteriorme­nte in sicurezza il comparto delle scuole, togliendo in particolar­e il traffico motorizzat­o dall’ultimo tratto di Via Saleggi, che termina proprio davanti all’asilo e dove in passato sono stati segnalati problemi legati proprio alla presenza di troppi veicoli. «Si tratta di un comparto ben pianificat­o (dedicato in particolar­e alla scuola, allo sport e allo svago) e adesso che ci sono delle richieste concrete, l’importante è agire con testa ponderando bene tutti i fattori, dagli interessi in gioco fino alle prospettiv­e di sviluppo – conclude Fornera –. Come Municipio, sarà nostra premura prendere atto di queste esigenze e personalme­nte ritengo che per decidere come risponderv­i occorrerà rivolgersi a uno specialist­a per approfondi­re la questione, sia dal profilo pianificat­orio sia dell’organizzaz­ione degli spazi. Senza dimenticar­e i costi, che ovviamente giocherann­o un ruolo determinan­te».

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Un ulteriore campetto da calcio potrebbe sorgere vicino al B, il sedime però è molto ambito

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