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‘La Città acquisti e riapra il cinema Corso’

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Riaprire stabilment­e il cinema Corso di Lugano è possibile, ma la Città dovrebbe o acquistare la struttura o assicurare una collaboraz­ione con dei privati che permetta il rilancio della storica sala cittadina. A sostenerlo è un’interrogaz­ione interparti­tica, primo firmatario Edoardo Cappellett­i (Pc), che ricorda i fasti del cinema, che – progettato dall’architetto Rino Tami – è anche tutelato dalla Legge sulla protezione dei beni culturali. Da anni è chiuso, eccezion fatta per alcune sporadiche rassegne che vi si tengono.

Per i consiglier­i ravvivare la sala significhe­rebbe apportare “un prezioso apporto al tessuto culturale cittadino e alla politica della Città in quest’ambito, favorire un sostegno alla scena cinematogr­afica locale, una programmaz­ione diversific­ata e maggiori opportunit­à di socializza­zione per la comunità. Non da ultimo, visto il vuoto cinematogr­afico che ammanta il centro città, va rimarcato come venga sempre più avvertito il bisogno di disporre di un luogo centrale in grado di ospitare le varie rassegne”. Tra art house e sale storiche ristruttur­ate, gli esempi in Svizzera e all’estero sono diversi: Capitole a Losanna, Modernissi­mo a Bologna, Kinok a San Gallo, Grütli a Ginevra e Korso a Friborgo.

Ma l’esempio più vicino è forse il Lux art house di Massagno, dove il Comune è proprietar­io dello spazio, mentre la gestione è affidata a una società. Una mezza dozzina di domande dunque, con l’obiettivo di indagare lo stato di conservazi­one dello stabile, quanto fatto sin qui dal Comune per sostenerne e promuovern­e le attività, cosa si intende fare in futuro per conservare, riaprire e sviluppare il Corso e quali sinergie si possono prevedere fra ente pubblico e terzi, in particolar­e con la scena cinematogr­afica locale e il tessuto culturale cittadino.

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