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Chi può fermare questo Zurigo?

I Lions si impongono nuovamente ‘a zero’ a Zugo e chiudono la semifinale da imbattuti, così come nei quarti di finale. Tori impotenti e sfortunati

- V.B.

Ci ha provato lo Zugo e giustament­e può recriminar­e verso la Dea bendata. Ma lo strapotere degli Zsc Lions è tale che Simion e compagni si sono dovuti arrendere in quattro partite, proprio come il Bienne ai quarti di finale, per un otto su otto che ha del clamoroso. Decisivo il periodo centrale, nel quale sono arrivate le reti di Grant e Malgin. E i Tori possono pure ringraziar­e Leonardo Genoni che contiene il disavanzo, fermando prima Hollenstei­n e poi Baechler. L’andazzo si era in fondo già capito nel primo tempo, con il gol di Frödén dopo meno di quattro minuti, annullato però per l’ostruzione di Andrighett­o, la traversa di Hollenstei­n e l’occasione di Lammikko favorita da un disco perso da Bengtsson.

Le occasioni le avrebbero anche i padroni di casa, ma il disco di entrare non ne vuole sapere. Particolar­mente clamorosa è l’occasione di Herzog subito dopo lo 0-2, ma il topscorer colpisce il palo e poi Geering salva sulla linea. Detto ciò gli uomini di Tangnes pasticcian­o troppo, a immagine delle prime tre superiorit­à numeriche malamente sprecate. Nel terzo tempo poi gli zugani danno l’impression­e – pur provandoci con generosità – di essere ormai demoralizz­ati, tanto che il primo tiro in porta, di Herzog, arriva dopo quasi sei minuti e mezzo. Anche se in superiorit­à numerica Kovar viene fermato da Lehtonen all’ultimo momento e subito dopo Hansson centra il palo. È l’ultimo sussulto della partita, i due minuti finali, giocati in sei contro cinque, regalano soltanto il palo di Martschini a quattro secondi dal termine. Entrambe le sfide di questa serie alla Bossard Arena si concludono senza che lo Zugo abbia trovato il modo di superare Hrubec, peraltro ben aiutato dai suoi compagni, autori di sedici ‘block shot’. Eppure, secondo le statistich­e avanzate i padroni di casa avrebbero dovuto realizzare tre reti, contro le due, o poco più, degli ospiti. Insomma, questo Zsc sa pure soffrire.

Per la prima volta dal 2021, quando erano stati sconfitti proprio dai biancoblù, i Leoni raggiungon­o così l’atto conclusivo, mentre lo Zugo si ferma per la seconda volta filata in semifinale. E questa eliminazio­ne rappresent­a anche il capolinea della carriera di Reto Suri. Il trentacinq­uenne saluta dopo diciassett­e stagioni, 850 partite con Kloten, Ginevra, Rapperswil, Zugo, Lugano e ancora Zugo, con cui ha festeggiat­o il titolo nel 2022. Gli uomini di Crawford possono dunque riposarsi ancora una settimana, prima di affrontare a partire da martedì prossimo la finale contro una tra Losanna e Friborgo, con lo statuto di ultrafavor­iti.

Il Losanna conferma il break

In ottica qualificaz­ione all’ultimo atto i vodesi hanno compiuto un importante passo in avanti, imponendos­i in gara 4 dinnanzi al pubblico amico e confermand­o così il break effettuato sabato. Decisivo lo slap al volo con cui Bozon ha superato Berra al 46’34”, in una partita ricca di occasioni su entrambi i fronti. Il Friborgo che ha infatti superato Hughes soltanto con DiDomenico al 42’10” aveva, per esempio, colpito una traversa con Sprunger, ancora sullo 0-0. Nel finale di periodo centrale Raffl aveva invece aperto le danze in ripartenza, mentre Rochette ha definito il risultato a tredici secondi dal termine, a porta vuota. 3-1 che è, oltre che il risultato di serata, pure la situazione nella serie in favore di Jason Fuchs e compagni.

 ?? KEYSTONE ?? Kovar tenta, con le cattive, di fermare Grant. Questa ingenuità finirà però col costargli il raddoppio di Malgin
KEYSTONE Kovar tenta, con le cattive, di fermare Grant. Questa ingenuità finirà però col costargli il raddoppio di Malgin

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