Aperta l’inchiesta all’Eurocamera
Bruxelles – Nuovo capitolo del Russiagate, la rete di influenze orchestrata e finanziata da Mosca per interferire con le elezioni di giugno per il rinnovo del Parlamento europeo. La Procura federale belga ha avviato un’indagine sulla struttura che ruotava intorno al sito Voice of Europe, veicolo della disinformazione russa con sede a Praga, e che intercettava i parlamentari europei per disseminare la propaganda ‘made in Russia’. L’obiettivo della vasta operazione di influenza del Cremlino è molto chiaro per Bruxelles: “Contribuire all’elezione del maggior numero di candidati filo-russi al Parlamento europeo e rafforzare una certa narrativa filo-russa in quell’istituzione”. Perché “un sostegno europeo indebolito all’Ucraina serve alla Russia sul campo di battaglia”. Stando a quanto rivelato nelle settimane scorse dai servizi di intelligence cechi e belgi, la rete, ora smantellata, aveva propaggini in diversi Paesi Ue. In sostanza, Mosca avrebbe assoldato alcuni eurodeputati che venivano intervistati a pagamento su Voice of Europe per promuovere l’agenda russa.
La vicenda sembrerebbe andare nella direzione dei partiti di estrema destra, dall’Alternative fuer Deutschland (AfD) al Rassemblement National (Rn) di Marine Le Pen. Intanto le autorità tedesche indagano su Petr Bystron, uno dei principali candidati alle Europee del partito dell’ultradestra tedesca. Che Bruxelles possa essere permeabile alle influenze russe lo dimostra il caso dell’eurodeputata lettone, Tatjana Ždanok, multata dall’Eurocamera perché sospettata di aver collaborato con i servizi segreti russi.