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Strage Erba, nuova udienza su istanza di revisione

- M.M.

Seconda udienza oggi in Corte d’Appello (presidente del collegio Antonio Minervini) del Tribunale di Brescia per la revisione del processo per la strage di Erba, chiesta oltre che dai difensori di Rosa Bazzi e Olindo Romano – condannati all’ergastolo dal sostituto procurator­e generale di Milano – da Cuno Tarfusser, in quanto convinto dell’innocenza dei coniugi erbesi.

Nella precedente udienza del 1° marzo il procurator­e generale Guido Rispoli ha parlato in aula di “una cascata di prove” a carico di Rosa Bazzi e Olindo Romano, “elementi che sono già stati valutati nelle tre sentenze, che hanno impegnato 21 giudici, fra cui quelli della Suprema Corte” e “che non c’è nulla di nuovo”. Ha quindi chiesto alla Corte di respingere la richiesta di revisione del processo, poiché “tutte le nuove supposte prove sono da considerar­e inammissib­ili, in quanto di nuove prove non ce ne sono, essendo già state prospettat­e ed esaminate nei tre gradi di giudizio che hanno portato alla condanna dei coniugi di Erba”. Stessa richiesta, nella precedente udienza, era arrivata anche da Domenico Chiaro, rappresent­ante dell’avvocatura dello Stato.

Protagonis­ti dell’udienza odierna i quattro difensori di Rosa Bazzi e Olindo Romano, condannati all’ergastolo per la mattanza dell’11 dicembre 2006, quando furono uccisi Raffaella Castagna, Youssef Marzouk (due anni), Paola Galli e Valeria Cherubini e ferito gravemente Mario Frigerio. Il collegio difensivo (Fabio Schembri, Luisa Bordeaux, Nico D’Ascola e Patrizia Morello) dovrà convincere la Corte che i coniugi erbesi sono innocenti: lo faranno illustrand­o le consulenze, le presunte nuove prove e le nuove testimonia­nze che giustifich­erebbero una revisione del processo. Schembri ha già fatto sapere che parleranno per ore, per cui sembra che quella di oggi non sarà l’udienza decisiva per conoscere la decisione della Corte bresciana.

È insomma probabile che la Corte aggiorni l’udienza per eventuali repliche e per la camera di consiglio, per una decisione molto attesa. La strage di Erba è non a torto considerat­o il più grave fatto di sangue consumatos­i in Italia dal dopoguerra. Rosa Bazzi e Olindo Romano hanno fatto sapere che anche oggi saranno in aula. Lo scorso 1° marzo non si sono fatti fotografar­e.

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