L’Iran minaccia di attaccare i siti nucleari israeliani
Tel Aviv –L’Iran prende la mira e punta, per ora a parole, Israele in un gioco al rialzo che rischia di precipitare nel caos il Medio Oriente nonostante la pioggia di sanzioni da Usa, Gran Bretagna e Unione europea che cerca di ridurre a più miti consigli il regime degli ayatollah. “La posizione dei centri nucleari del nemico sionista è stata definita e abbiamo a nostra disposizione le informazioni necessarie su tutti gli obiettivi. In risposta a qualsiasi ipotetica loro azione, saremo pronti a lanciare potenti missili per distruggere questi obiettivi”: l’avvertimento è arrivato dal generale Ahmad Haqtala, assieme alla minaccia di “riconsiderare” la politica nucleare di Teheran se “Israele minaccerà gli impianti nucleari iraniani”. Bocce ferme per ora quindi, ma postazioni di tiro pronte, in attesa dell’annunciato contrattacco israeliano che, secondo fonti americane, non dovrebbe avvenire prima della fine della Pasqua ebraica, che inizia il 22 aprile e termina il 29. E sul quale si incrociano diplomazia sotterranea e appelli alla prudenza.
Sanzioni a Teheran
Dopo le indiscrezioni secondo cui la Casa Bianca avrebbe dato a Netanyahu il via libera a un’operazione a Rafah in cambio della rinuncia a colpire l’Iran come rappresaglia dell’attacco dello scorso fine settimana e le relative smentite, di certo è arrivato l’annuncio di nuove sanzioni contro Teheran. Nel mirino ci sono i droni usati contro Israele e che l’Iran fornisce anche alla Russia per attaccare l’Ucraina.
Più precisamente Usa e Gran Bretagna hanno identificato 16 individui e alcune aziende che ne consentono la produzione attraverso componenti e motori che alimentano le varianti Shahed. All’esame ci sono pure opzioni per altre sanzioni. Sulla produzione di droni si è concentrato anche il Consiglio europeo riunito a Bruxelles. Fonti britanniche tuttavia hanno tenuto a precisare che la linea telefonica tra Occidente e Teheran “deve restare aperta, perché dobbiamo continuare a dialogare”.
Tredicenne sopravvive ai raid, poi muore travolto dagli aiuti
Cinque mesi fa, Zein Oroq, 13 anni, era sopravvissuto a un raid israeliano che aveva spazzato via la casa nella quale abitava a Gaza con 17 membri della sua famiglia. Il destino però non lo ha risparmiato: è morto domenica dopo essere stato colpito da uno dei pacchi di aiuti umanitari lanciati sulla Striscia.