laRegione

‘Anche senza Mladjan cerchiamo la vittoria’

Inizia con una doppia sfida a Friborgo la finale di campionato. Alla Spinelli Massagno mancherà un perno importante, espulso a Neuchâtel

- di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Cominciamo dalla fine, anzi, dalla brutta fine di gara 4 delle semifinali: avanti di 14 punti, 66-80, a 68 secondi dalla fine, a Marko Mladjan viene fischiato il quinto fallo. Il giocatore va in panchina e, dalla panchina, esprime insulti di vario tipo all’indirizzo di chi? L’arbitro Novakovic si sente “chiamato in causa” e lo espelle per reiterati e pesanti insulti. Prima ancora di parlare della pesante squalifica, ci si chiede perché dare in escandesce­nze, qualunque fossero gli indirizzi, quando sei in finale, sei il capitano e uno degli elementi più importanti della squadra, visto i 17 e i 19 punti realizzati nelle due trasferte a Neuchâtel? È questo il punto essenziale del discorso, visto che l’abbiamo ribadito più volte in stagione come il bene della squadra deve venire prima delle diatribe personali con gli arbitri. Detto ciò, opinioni certamente condivisib­ili o meno, è giusto anche sentire cosa dice coach Gubitosa che si ritrova a giocare certamente gara 1 senza un perno essenziale del suo gruppo, oltre ad aver perso Solcà una settimana fa: «Non voglio giustifica­re nessuno, però per tutta la partita c’è stata una messa sotto lente delle reazioni dei due fratelli, quasi aspettasse­ro solo un passo falso – dice Gubitosa –. Moten ha preso a calci un cartellone, altri neocastell­ani hanno manifestat­o gesti d’insofferen­za dopo alcuni fischi arbitrali, ma non è successo nulla». Le parole sono state pesanti... «Ma non erano indirizzat­e agli arbitri, era uno sfogo verso i giocatori avversari per il loro atteggiame­nto in campo. Questo è quanto mi ha detto il giocatore: però è chiaro, con i precedenti atteggiame­nti e falli tecnici presi dai due fratelli anche nell’ultimo periodo, nell’occhio del ciclone ci son finiti loro. A mio modo di intendere il gioco, se dai un tecnico ti allontani dal giocatore, vai al tavolo, segnali il fallo e non stai a vedere la faccia di chi hai punito, magari in modo provocator­io». Fatto è che son piovute tre giornate di squalifica. Destino vuole che queste finali si giochino in maniera diciamo anomala: lo scorso anno senza Williams, messo fuori combattime­nto da Cotture prima dei playoff e senza coach dalla terza gara, quest’anno senza Marko e senza Solcà, due pedine fondamenta­li nelle rotazioni massagnesi. Più in salita di così è difficile pensarlo... «In effetti, siamo in queste condizioni e avremo le prime due gare a Friborgo dove andremo per vincerne almeno una. Per Marko abbiamo inoltrato ricorso e vedremo se le motivazion­i basteranno a ridurre la squalifica. In ogni caso noi cercheremo la vittoria».

Due rotazioni di peso in meno cosa significa? «Significa che ognuno dovrà dare di più, anche quelli che di minuti in campo ne hanno fatti pochi: è in questi frangenti che si vede il carattere e la determinaz­ione di un giocatore e spero di vederli».

Ci vorrà molta disciplina tattica per non dare spazi e gioco di transizion­e all’Olympic, ma nemmeno spazi da perimetro con i tiratori che si ritrovano i burgundi... «Ci vorrà la partita perfetta in difesa e un gioco ragionato in attacco, senza sprecare né palloni, né tiri fuori logica. Inoltre, mi aspetto qualcosa in più da alcuni giocatori che sinora, durante i playoff, sono stati meno efficaci del loro potenziale. Ma se tutti daranno il massimo, ce la possiamo giocare anche contro una squadra di 11 profession­isti».

Quello che ci auguriamo è che si giochi a basket e che ci sia un arbitraggi­o all’altezza perché, lo si voglia o meno, il peso della gestione del gioco e della sua coerenza non sono mai fattori indifferen­ti.

Tutti in campo alle 17.30 e alla Saint-Léonard ci sarà certamente il tutto esaurito.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland