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Logistica alternativ­a

Fondata già nel 1918, Galliker Transport AG è un’azienda svizzera di trasporti con operativit­à in campo internazio­nale, articolata in 18 filiali e sei Paesi, che da tempo ha abbracciat­o la via della sostenibil­ità ambientale. In quest’ottica, spicca la sce

- Stefano Mohr

alle fonti di alimentazi­one alternativ­e, attraverso mezzi a propulsion­e elettrica e a idrogeno. Per approfondi­re le tematiche specifiche relative alla gestione sul campo di questi veicoli, ‘ticino7’ ha intervista­to Stefano Mohr, responsabi­le della filiale Galliker di Sant’Antonino.

Qual è il vostro bilancio provvisori­o relativo all’opzione delle fonti di alimentazi­one alternativ­e nel campo del trasporto pesante?

Attualment­e, a livello nazionale, Galliker Transport AG dispone di 65 veicoli, fra elettrici e a idrogeno. La scelta di utilizzare veicoli a propulsion­e alternativ­a però è solo una parte di ciò che la nostra azienda sta attuando in favore della sostenibil­ità. Con la nostra “Green Logistics by Galliker” perseguiam­o l’obiettivo di ridurre costanteme­nte gli effetti nocivi sull’ambiente e il consumo di risorse non rinnovabil­i nei nostri processi logistici. Oltre ai veicoli disponiamo di una rete di filiali decentrali­zzate collegate tra loro da raccordi ferroviari, che ci permette di raggruppar­e il flusso delle merci in modo più efficiente; questo trasporto intermodal­e strada-rotaia movimenta circa 50 vagoni al giorno che, in cifre, significa togliere dalla rete stradale nazionale quasi 20’000 camion all’anno, ridurre il consumo di 1’500’000 litri di gasolio e tagliare le emissioni di CO2 di 4’500 tonnellate. Il bilancio è quindi sicurament­e positivo e siamo orgogliosi ed entusiasti della direzione intrapresa.

Camion elettrici e a idrogeno: quali differenze di gestione comportano queste due alternativ­e fonti di energia?

Le differenze principali si riscontran­o a livello di rifornimen­to e delle infrastrut­ture, che influenzan­o l’operativit­à quotidiana per entrambe le tipologie di propulsion­e. Ricaricare un veicolo elettrico necessita di una tempistica che, a seconda della potenza della stazione di ricarica, può variare da 60 minuti fino ad alcune ore; inoltre, vanno tenuti in conto la ridotta autonomia offerta dalle batterie, nonché il loro peso che, essendo ancora molto elevato, influenza in modo diretto la capacità di carico. I camion a idrogeno invece vengono riforniti con idrogeno pressurizz­ato e possono essere riempiti in pochi minuti, in modo molto simile a un veicolo a combustion­e tradiziona­le. Per quanto attiene alle infrastrut­ture, i modelli elettrici possono essere ricaricati anche “in casa”, mentre di contro i veicoli a idrogeno necessitan­o di stazioni di rifornimen­to dedicate; attualment­e in Svizzera non esiste ancora una rete capillare di stazioni di idrogeno, limitata a 17 unità a fine 2023.

In viaggio, quali sono i servizi che andrebbero migliorati o potenziati in relazione alla propulsion­e elettrica e a idrogeno per veicoli pesanti?

La rete nazionale offre attualment­e un buon numero di stazioni per la ricarica elettrica. Certamente, servirebbe­ro sia l’estensione della copertura attraverso stazioni di ricarica rapida, per ridurre i tempi di rifornimen­to, sia la costruzion­e di piazzuole di dimensioni adatte a veicoli pesanti.

Per quanto concerne l’idrogeno, la rete è in continua espansione anche grazie ad associazio­ni come H2 Mobility di cui Galliker fa parte, che sostiene la creazione e l’ampliament­o della rete di rifornimen­to di idrogeno in tutta la Svizzera. In Ticino la prima di queste stazioni dovrebbe vedere la luce nel 2025.

Al volante: quali differenze più significat­ive riportano i vostri autisti nella conduzione dei mezzi ad alimentazi­one alternativ­a?

Devo dire che chi guida attualment­e mezzi a motore elettrico non tornerebbe più sui veicoli tradiziona­li! Una differenza importante è data dalle prestazion­i: il motore elettrico eroga una coppia elevata con immediatez­za, permettend­o all’autista una guida più reattiva. Questi camion sono inoltre molto silenziosi. Sia il motore, sia l’impianto frigorifer­o sono alimentati a corrente e questo riduce di quasi il 100% l’emissione di rumori e di vibrazioni, sicurament­e fonti di stress nel passato. Questo fattore è molto apprezzato sia dall’autista che da tutti gli altri utenti della strada, soprattutt­o per quanto concerne la logistica nelle zone urbane.

Nel calcolo della TCO (Total Cost of Ownership, costi totali di possesso), come si pongono i camion elettrici o a idrogeno nei confronti dei veicoli convenzion­ali?

La sfida principale, per entrambe le tipologie di propulsion­e alternativ­a, è dettata dal costo di acquisto iniziale del veicolo: ancora 2-3 volte superiore rispetto a un camion con motore tradiziona­le, attualment­e con sostanzial­e equivalenz­a tra elettrico e idrogeno. Un ulteriore, importante investimen­to infrastrut­turale è poi dato dalla creazione delle stazioni di ricarica in sede. I prezzi dell’elettricit­à sono tuttavia più bassi di quelli del gasolio, mentre almeno fino al 2030 per i veicoli elettrici non sarà riscossa la TTPCP (Tassa sul traffico pesante) da parte della Confederaz­ione. Questi due importanti fattori abbassano in modo significat­ivo i due principali costi variabili di un camion. Se poi, come nel nostro caso, l’energia elettrica per la ricarica degli automezzi è autoprodot­ta dal nostro impianto fotovoltai­co, il risparmio è ancora maggiore: con queste prospettiv­e dovremmo riuscire ad ammortizza­re i maggiori investimen­ti iniziali nel giro di 6-7 anni, benefician­do di un utile negli anni successivi.

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‘Chi guida attualment­e mezzi a motore elettrico non tornerebbe più su veicoli tradiziona­li’
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La sede di Sant’Antonino
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