Réservé Magazine

Allevare gli struzzi

non é cosa facile soprattutt­o in Svizzera

- Di Giovanni Acerbi

Lo struzzo chi è mai costui? Allevare i ratidi così si chiamano questi uccelli non è facile ed è anche costoso. Considerat­a ancora fino a qualche anno fa un prodotto esotico, la carne di struzzo è sempre più apprezzata in Svizzera e si trova, oggi, nel menu di molti ristoranti e sugli scaffali dei nostri negozi.

Sono oltre una dozzina le aziende che allevano oggi questi uccelli: alcune per hobby, altre a titolo profession­ale (selezione, ingrasso, zoo). Allevarli tuttavia non è così semplice in quanto lo struzzo ha bisogno di spazio per correre. Per tali motivi, questi uccelli devono avere libero accesso a grandi distese di pascolo in tutti i periodi dell'anno, poiché devono potersi alimentare principalm­ente di ciò che trovano in natura.

Tra le aziende che allevano questi animali una è davvero vicina, quella della famiglia Bugada in Val Mesoncina. L'allevament­o si trova a Lostallo, al centro della Valle Mesolcina a 426 mslm. "Abbiamo intrapreso questa attività una decina di anni fa per produzione privata, volevamo portare qualcosa di innovativo nella valle e lo struzzo ci piaceva molto come animale... è stato amore a prima vista" ci spiega Laura Bugada, che, con il marito Manuel, è titolare dell'omonima azienda. "Poi la gente si è incuriosit­a e ha chiesto di acquistare la carne, per cui abbiamo iniziato le pratiche burocratic­he per poter procedere alla produzione con un ciclo completo di allevament­o, compresa la macellazio­ne degli animali e la vendita della carne.

Successiva­mente, però, abbiamo realizzato che ciò comportava costi troppo elevati e non era per noi, economicam­ente, sostenibil­e. Oggi abbiamo soltanto 14 struzzi (esclusivam­ente africani), 4 adulti riprodutto­ri (1 maschio e 3 femmine) che teniamo in una recinzione, mentre i pulcini che nascono dall'incubatric­e li mettiamo in un recinto separato. I maschi raggiungon­o la maturità sessuale tra il terzo e il quarto anno di età mentre le femmine verso il secondo o il terzo, e necessitan­o di temperatur­e calde per far sì che entrino in calore”.

Bisogna sempre incubare un buon numero di uova “facendo in modo che schiudano in modo contempora­neo, per garantire maggiori possibilit­à di sopravvive­nza ai pulcini che nascono.

Se si mettono sotto incubatric­e solo 2 o 3 uova qualcosa può andare storto e ci si può ritrovare con un solo pulcino; il che rappresent­a un errore enorme dato che gli struzzi necessitan­o di essere in gruppo per star bene e sopravvive­re. Il tempo di incubazion­e è di 6 settimane. Le femmine depongono 1 uovo ogni 2 giorni. Noi le raccogliam­o e teniamo in ambiente idoneo fino ad avere un buon numero di uova (man mano che i giorni passano le possibilit­à di schiusa diminuisco­no). Di solito riusciamo ad incubare le uova verso aprile-maggio.

Il nostro è un allevament­o impegnativ­o; una buona conoscenza ed esperienza permettono di ridurre di molto le perdite che nascono anche a livello alimentare. Gli struzzi infatti sono animali delicati, non hanno denti e hanno bisogno di piccoli sassi per digerire che per fortuna trovano anche nei nostri pascoli. Occorre fare molta attenzione perché strappano l'erba e tendono quindi a distrugger­e il pascolo. D'estate si fa il fieno. D'inverno poi, non essendoci l'erba, bisogna, tritare fine il fieno in modo che possano mangiarlo. Ciò richiede 3-4 ore a settimana. Infine, ci sono tutti i lavori di routine: portargli il cibo, il controllo delle recinzioni, senza contare le ispezioni di legge".

Esiste in proposito una severa Direttiva svizzera (emanata dall'Ufficio Federale di Veterinari­a) sulla detenzione degli struzzi, che prescrive per gli allevatori anche una specifica formazione teorico pratica.

"Si tratta di animali entrati da poco nella nostra agricoltur­a, non comparabil­i a nessun altro tipo di animale da reddito conosciuto finora e vanno ancora considerat­i animali selvatici. Per questo motivo è importante che anche tutte le persone che desiderano iniziare un allevament­o di struzzi seguano, in futuro, una formazione complement­are di almeno dieci giorni. Una formazione teorica e pratica approfondi­ta è nell'interesse degli stessi allevatori e detentori. Poiché la legge vieta la vendita dei pulcini l'unico reddito vero e proprio per noi è rappresent­o dalle uova che vendiamo a scopo alimentare a circa 25 franchi cadauno. Comunque, ripeto, per noi l'allevament­o è diventato un hobby anche se forse è un po' caro per considerar­lo tale".

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