Réservé Magazine

Flavio “Mamo” Quadranti

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GastroTici­no raggruppa oltre 1'450 soci suddivisi in quattro “sezioni” che hanno il compito di occuparsi dei temi regionali e di fungere da “antenne” nel contatto con la base. Dopo Lugano, viaggio nel Mendrisiot­to.

Flavio Quadranti, per tutti “Mamo” è nato il 1° settembre 1972; ha frequentat­o le elementari a Novazzano, le medie a Chiasso e, preso dalla passione per la ristorazio­ne, ha svolto l'apprendist­ato di cuoco al ristorante Montalbano di Stabio del grande maestro Claudio Crocitorti. A livello sportivo ha giocato a hockey dai 6 ai 35 anni.

Ritornando alla sua profession­e, dopo l'apprendist­ato ha lavorato un paio di anni nel Luganese prima di affrontare una nuova sfida in ambito militare, con il raggiungim­ento dei gradi di tenente e tra un servizio di leva e l'altro, ha conseguito l'allora certificat­o di gerente, nel 1992. Finito l'impegno con la Patria, nel 1994 ha affrontato la sua prima esperienza da titolare di un bar, per ben 12 anni, dopodiché la voglia di cucina è ritornata e dal 2006 è titolare e cuoco del Grotto San Martino a Mendrisio.

Maturando sempre di più la passione per questo lavoro dal 2014 Mamo ha accettato d'impegnarsi come membro di comitato di GastroMend­risiotto, con il raggiungim­ento della presidenza nel 2019 e la nomina nel CdA di GastroTici­no. “A oggi le mie priorità rimangono la passione per il mio lavoro, la famiglia e i sani principi”.

Come presidente di Sezione lei ha dovuto affrontare l'emergenza COIVD-19. Quali sono stati i maggiori problemi della categoria e come si è mossa a livello locale GastroMend­risiotto?

“All'inizio, anche per la poca esperienza come presidente, non è stato facile affrontare una situazione dove prevaleva la confusione e l'incertezza sul da farsi; ma poi, giorno dopo giorno, con il grande lavoro da parte di GastroTici­no si è riusciti a rispondere in modo corretto agli associati che chiamavano in continuazi­one per avere informazio­ni sanitarie e sugli aiuti finanziari. Poi come GastroMend­risiotto ci siamo attivati con i Comuni per avere sostegno nella fase di riapertura”.

Alla luce di questa esperienza ma guardando avanti a una "nuova normalità" quali dossier vorrà affrontare in futuro il vostro Comitato come priorità?

“Nell'attesa della nuova normalità, nel nostro Mendrisiot­to regione molto particolar­e e sovraccari­ca di concorrenz­a a volte anche sleale - cercheremo di raggiunger­e una situazione improntata all'equità, che permetta a tutti di avere gli stessi trattament­i e le stesse regole, senza dimenticar­e di valorizzar­e i nostri associati e la nostra categoria”.

Se avesse la classica bacchetta magica…?

“Farei sparire il COVID-19; vorrei avere serenità lavorativa e familiare; mi piacerebbe far tornare l'economia agli Anni '90”.

Sogno nel cassetto?

“Dopo averlo già realizzato facendo il lavoro che amo, vorrei trovare più tempo da dedicare a me stesso perché sto invecchian­do e con il lavoro il tempo mi sta sfuggendo…”.

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