Si accorcia la filiera tra produttori e consumatori
In crescita la vendita diretta nelle aziende ortofrutticole
Nell'ambito dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 numerose attività della nostra vita quotidiana sono state e tuttora sono stravolte e modificate, limitando i nostri spostamenti, i rapporti sociali e le abitudini.
La crisi sanitaria ha anche messo in discussione l'approvvigionamento di generi alimentari in vari Paesi a livello globale, con la chiusura delle frontiere, le restrizioni alla circolazione e nel settore dei trasporti, mettendo a dura prova una complessa rete di interazioni. Così sono stati favoriti nuovi canali e modalità di vendita alternativi, a tutto vantaggio dei produttori di generi alimentari locali.
Come rileva Marco Bassi, direttore di FOFT e TIOR SA
(Federazione orto frutticola ticinese),“durante il lockdown vi è stato un drastico calo delle vendite ai grossisti, che a loro volta riforniscono la ristorazione oppure le mense, i quali sono rimasti chiusi o hanno lavorato a ritmo ridotto.
Dall'altro lato abbiamo registrato un aumento delle vendite di frutta e verdura alla grande distribuzione e anche ai piccoli consumatori, sia attraverso il nostro portale online (portoacasa.ch) sia con l'acquisto diretto in aziende del territorio, che hanno conosciuto una vera e propria scoperta da parte di diversa clientela ticinese”.
I consumatori hanno dimostrato di avere un interesse maggiore per le origini dei prodotti consumati e per i metodi di coltivazione indigeni, un'ulteriore spinta è stata data anche dal desiderio di sostenere le aziende locali in un momento di incertezza come quello attuale.
Questo fenomeno va letto anche come segnale promettente dell'orientamento verso una filiera agroalimentare più corta e sostenibile. “Le aziende che si sono indirizzate verso la vendita diretta dei propri prodotti hanno dimostrato di sapere cogliere questa opportunità rispondendo al meglio a questo momento particolare”, aggiunge Marco Bassi.
Se c'è una cosa che il COVID-19 ha evidenziato, è proprio che la catena di valore tra produttore e consumatore era troppo lunga. L'augurio è che anche in futuro gli sforzi e gli investimenti si concentrino su un costante sostegno all'economia locale mettendo sempre più in comunicazione territorio, produttori e consumatori. (E.L.)